E alla fine arriva mamma!

How I met your mother è probabilmente la comedy series più azzeccata fino a questo momento. Cominciamo dai personaggi, sei simpatiche parodie di tipiche figure molto diffuse ai giorni nostri e in particolare nella realtà newyorkese, talvolta appena accennate talvolta sfrenatamente sbeffeggiate. Troviamo infatti Ted, il single alla ricerca esasperata del grande amore; Lily e Marshall, la coppia fortemente unita in una sorta di morbosa simbiosi ma genuinamente innamorata; Robin, la donna forzatamente indipendente appassionata di armi e infine Barney, il donnaiolo incallito contrario al matrimonio ed ogni forma di legame, tutti personaggi portati all’esasperazione e i cui principi sono spesso smontati e ribaltati. Ma questo è solo un aspetto secondario rispetto all’incredibile ricchezza di questo capolavoro. Si tratta infatti di un exploit di battute sagaci, luoghi comuni ridicolizzati (soprattutto nei riguardi dei canadesi), scene incredibilmente divertenti e interventi ricorrenti che, insieme al solito pub, luogo di ritrovo dell’affiatato gruppo di amici, conferiscono al tutto una sensazione di quotidiana realtà. Tali elementi hanno spesso portato a paragoni con Friends, sitcom che ha fatto storia ma il cui umorismo appartiene ormai ad altra epoca. Senza nulla togliere a quest’ultimo, infatti, posso tranquillamente affermare che con How I met your mother si è creato un genere totalmente nuovo e dal ritmo più vivace e brillante di qualsiasi altro esistente. Da considerare anche la briosa trovata della trama, che non crea ansia o angoscia per il desiderio di scoprire chi sarà la mamma di cui tanto si parla, ma dà la giusta dose di suspance e curiosità che ti porta a fare ragionamenti e congetture a riguardo e che, unendosi alla maestosità con cui è realizzato ogni episodio, induce lo spettatore a non staccarsi dal televisore e a parlarne in continuazione.