Derailed - Attrazione letale

Roberto Nepoti

C’è una quantità industriale di moralismo in Derailed, prima produzione americana diretta dallo svedese Mikael Halfstrom. Sfinito dalla routine della propria vita, il pubblicitario Charles Schine (l’emergente Clive Owen) incontra sul treno dei pendolari Lucinda Harris (Jennifer Aniston, un po’ dura da far passare per bomba sexy) e subito sogna la scappatella adulterina. Finiscono in un albergaccio, pronti a fornicare; ma arriva un delinquente (Vincent Cassel, nella parte del bieco francese tanto cara a Hollywood) che picchia lui e violenta lei. Poi, non pago, comincia a ricattare il padre di famiglia, il quale gli sgancia i sudati risparmi onde non coinvolgere la compagna di (pur fallimentari) pratiche peccaminose. Vuoi vedere che il ricatto del francese è una metafora di tutto il film, ricattatorio come ce ne sono pochi? E lasciamo stare il moralismo sul tradimento coniugale (cui allude il sottotitolo italiano evocando “Attrazione fatale”), magari con sottintesi di Aids. Ma che dire della bambina affetta da una forma grave di diabete? O dell’ideologia da supermarket reazionario: il borghese pare un imbranato finché lo lasci in pace, però se lo stuzzichi si trasforma in macchina da guerra? L’unica nota simpatica è rappresentata dalla star del rap RZA, nella parte di un delinquentello melomane amico del protagonista. Discorso differente per quanto riguarda la forma della storia che risulta efficace, serrata (ma il finale è ridondante), capace di creare una certa suspense.
Da La Repubblica, 13 gennaio 2006


di Roberto Nepoti, 13 gennaio 2006