Breakfast on Pluto

L’anticonformista deluso

Il regista Neil Jordan è irlandese, ha adesso 57 anni: come origini è dunque in una condizione particolare, come chi è in una crisi di malavoglia, di pesante svogliatezza. Questo suo ultimo film l’ha tratto da un famosissimo romanzo dallo stesso titolo di Patrick McCabe (edizioni Fandango). Neil Jordan ha fatto film bellissimi ("La moglie del soldato", "Intervista col vampiro", "Michael Collins"). Questo non lo è. È la storia di un ragazzino irlandese, figlio di un prete di campagna e della sua cameriera. La madre se ne va, si trasferisce a Londra in cerca di fortuna. Divorato dal desiderio di essere donna e di rivedere la madre, va anche lui a Londra, in cerca della madre e d'un ambiente che possa capire e accettare la sua personalità.
È la Swinging London degli anni Settanta, la capitale europea dell'anticonformismo e della rivolta. Come altri registi irlandesi, Neil Jordan ama ricordare come un 'educazione religiosa sia assai dannosa per tanti ragazzi, come sia forte l'ottimismo irlandese: andrà tutto bene, la vita è tutta mutamenti e novità (la musica, i vestiti, la mania per la moda, il senso di non appartenenza, la violenza politica). Nell'insieme il film è piacevole, divertente, sensibile al temperamento dell'adolescenza. La colpa è dei 57 anni, se può capitare ai registi di quella generazione di non avere più voglia di niente. Sono crisi che a volte passano, a volte no; in ogni caso i film sono interessanti, per quanto è possibile. Liam Neeson ostenta un'autorità religiosa e insieme paterna molto efficace. Il ragazzo è, semplicemente, un incanto.
Da L’Espresso, 7 giugno 2007

di Lietta Tornabuoni, 7 giugno 2007