Gabriel Van Helsing è un giovane cacciatore di mostri che reduce della missione contro il malvagio mr. Haide, viene inviato dal Vaticano in Transilvania, paese sottomesso dal malvagio Conte Dracula che con tre spose, un uomo lupo e un’infinità di figli più simili a pipistrelli che a uomini, semina terrore e morte. La caccia al famigerato vampiro non sarà facile e Van Helsing contando su un frate, su un arsenale di armi semi-consacrate e sull’aiuto di un’affascinante principessa gitana con un passato da combattere, parte per una crociata per distruggere Dracula e salvare il mondo dall’Apocalisse.
Sangue, lupi mannari, antiche maledizioni, vite immortali, donne fatali dai canini aguzzi, e una profonda vena erotica. Non manca nulla della leggenda di Dracula nel kolossal di Sommers, anzi manca Van Helsing. Il nemico eterno di Dracula non è più il vecchio dottore che viene scazzottato dalle forze del male che infine infligge il colpo mortale al vampiro con un bel paletto di legno, ma è un uomo giovane, bello, look alla cow-boy e un arsenale d’armi da fare invidia a 007, dalle lame rotanti alla balestra che scaglia pallottole d’argento intinte di acqua santa. Il bravo Jackman lascia stare gli artigli di diamante di Wolverine e si dedica ad un personaggio più classico accompagnato da una mediocre Beckinsale decisamente più in forma in Pearl Harbor, guerriera semi-immortale con una maledizione da combattere e con vestiario sadomaso. Horror soft del regista dei due episodi principali della saga La Mummia che fa un buon lavoro con lo script soltanto a metà, è da applausi l’originalità del soggetto di partenza e la fusione dei mitici mostri Universal da Frankenstein ( che sembra più terminator ), Dracula, mr. Haide ( il più ridicolo mostro del film ) e il Lupo Mannaro ( breve omaggio al capolavoro splatter di John Lendis durante la prima trasformazione in lupo del fratello di Anna ), ma scivola sul fatto della comicità di alcune sequenze, bravo Wenham nel ruolo del prete che combina guai, e in certe volte il film riesce a far strappare qualche sorriso ma di sicuro non si è riso dove il regista avrebbe voluto. Cercando di rendere Van Helsing il tipico eroe action, finisce con il fare un plagio di Indiana Jones. Ottime musiche del grande Alan Silvestri. Privo di atmosfera gotica e troppa vena steampunk. Megaproduzione hollywoodiana, un kolossal, ma visto che il film non è venuto fuori come secondo le aspettative del pubblico che si aspettava un vero horror, molti soldi sono sprecati. Resta solo un godibile prodotto popcorn per passare una serata di halloween con amici all’insegna della fanta-commedia e che fa rimpiangere il capolavoro di Stoker ai fan dei non-morti. Film non brutto ma peccato che da un soggetto di partenza come quello da cui è tratto Van Helsing, si poteva fare veramente di meglio.
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