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Una pazza giornata a New York |
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Un film di Dennie Gordon.
Con Mary-Kate Olsen, Ashley Olsen, Eugene Levy, Andy Richter, Riley Smith.
continua»
Titolo originale New York minute.
Commedia,
Ratings: Kids,
durata 91 min.
- USA 2004.
uscita venerdì 13 agosto 2004.
MYMONETRO
Una pazza giornata a New York   
valutazione media:
2,72
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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teen movie, no more
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| sabato 17 dicembre 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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"New York Minute", ritmo indiavolato per qualche secondo(altrimenti la percezione si rallenta, non paradossalmente, l'effetto storboscopico andrebbe in tilt), immagini che si aprono in riquadri, a tratti, ma soprattutto personaggi e situazioni grottesche: cadute rovinose, passaggi nelle fogne etc., ma poi un ciccione figlio della regina(finta cinese)della contraffazione, ragazze che viaggiano in treno e métro senza biglietto e vengono buttate fuori dal mezzo, l'"eroico""poliziotto scolastico"Lomax(nome famoso, peraltro...)che insegue per mancata frequenza una delle due gemelle Olsen, un cagnolino(l'elamento più piacevole del film, in realtà)che s'è mangiato un microchip. Tra "avventura", action, para-spionaggio, comicità pseudo-demenziale si trascina il film delle Olsen(che è del 2004, dunque le "nostre eroine"saranno ormai trentenni), con una ricerca di"beca"(borsa di studio)a Oxford e non diciamo come va a finire. Vorrebbe essere tipo"Animal House", ma ormai manca totalmente ogni spinta propulsiva, manca il ribellismo un po'confuso che era in quei film, che derivava da una tradizione"On the road", mentre qui nel sottofinale c'è solo il pianto consolatorio delle due sorelle gemelle che si ritrovano dopo un litigio sopraggiunto alla crisi(e qui saremmo nel dramma, non fosse per la trattazione completamente avulsa dal contesto del resto del film)seguita alla morte della madre... Dennie Gordon ha"combinato"(non un combinato disposto...)un film tanto per far ridere o sorridere un po'(oggi, a distanza di più di un decennio, certo si riderà di meno...)inserendo un po'di rock, fughe, inseguimenti, equivoci, altro ancora; il tutto non arriva assolutamente a ciò che definiamo una"produzione di senso", dove questa può essere, anzi, auspicabilmente dovrebbe essere, se volesse essere un vero film"demenziale", una produzione di "nonsense"ma là saremmo a livello di René Claire e del suo"Entre- acte", mentre qui, appunto, già"ANimal House"appare un traguardo irraggiungibile. IL cinema, in casi come questo, sembra un qualcosa che si attorciglia attorno a se stesso senza alcuno sbocco, logico, illogico(il non-sense o l'asenso, ossia il privo di senso, è comunque un senso magari negativo, Deleuze docet)o altro(ammesso che tertium detur...). Puro divertissement che si tollera al massimo per due minuti(cfr.alcune dichiarazioni relative di Ken Russell, grande regista inglese). El Gato
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