Mariuccia Ciotta
Il Manifesto
Tropical Malady, opera seconda di Apichatpong Weerasethakul, è all'estremo dell'elaborazione sul cinema, un film a doppia pista visiva e sonora, enigmatico e spiazzante tanto da provocare una selva di «buuu» alla prima della stampa l'anno scorso a Cannes, il festival che ha lanciato il 34enne regista thailandese. Nel 2002, la Croisette premiò il suo esordio Blissfully Yours, accese passioni e divise i festivalieri come anche il documentario Mysterious Object at Noon (2000). Eppure, macchina magica, Tropical Malady è un congegno filmico appassionante anche nel suo ritmo spezzato, in quel suo estenuante studio sul buio e sul suono realizzato dal regista nato nel 1970 a Bangkok, studi all'Art Institute di Chicago. [...]
di Mariuccia Ciotta, articolo completo (4165 caratteri spazi inclusi) su Il Manifesto 29 aprile 2005