frabel
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sabato 19 marzo 2011
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e la porta si chiuse sul pavimento...
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Jeff Bridges è davvero un grande attore, come al solito bizzarro e stravagante. Il film di Tod Williams è la storia di una coppia sconvolta dall’atroce morte dei due figli adolescenti, rivolgendo ognuno a suo modo le attenzioni verso la loro bambina di sei anni che comunque non ha impedito alla madre di morire interiormente. Il padre, scrittore o come afferma lui stesso un intrattenitore per bambini riesce a sopravvivere grazie al lavoro, distraendosi ritraendo come modelle altre donne.
Eddie, adolescente, con velleità di scrittore viene assunto dal marito perché assomigliante ad uno dei figli per dare in qualche modo conforto alla moglie. La storia si trascina e vive nell’inevitabile, per il regista, rapporto erotico tra la ormai ex moglie e il giovane werther e il trastullarsi del mari
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Jeff Bridges è davvero un grande attore, come al solito bizzarro e stravagante. Il film di Tod Williams è la storia di una coppia sconvolta dall’atroce morte dei due figli adolescenti, rivolgendo ognuno a suo modo le attenzioni verso la loro bambina di sei anni che comunque non ha impedito alla madre di morire interiormente. Il padre, scrittore o come afferma lui stesso un intrattenitore per bambini riesce a sopravvivere grazie al lavoro, distraendosi ritraendo come modelle altre donne.
Eddie, adolescente, con velleità di scrittore viene assunto dal marito perché assomigliante ad uno dei figli per dare in qualche modo conforto alla moglie. La storia si trascina e vive nell’inevitabile, per il regista, rapporto erotico tra la ormai ex moglie e il giovane werther e il trastullarsi del marito con una modella sino all’abbandono di lei che sfugge ai doveri di madre, il giovane licenziato e… la porta sul pavimento che si chiude nel dramma…
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luigi chierico
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sabato 6 febbraio 2016
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sconcertante
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In genere è più importante il contenuto che il contenitore, il quadro piuttosto che la cornice, il vino piuttosto che la bottiglia, per questo film direi che la realizzazione supera la trama, cioè il contenuto col suo equivoco messaggio. Da un lato è molto vero che la morte improvvisa soprattutto dei figli, dovuta ad una disgrazia, qual è quella di un incidente stradale, arreca ai genitori un danno irreversibile. La tragedia che si abbatte sulla famiglia, che viva un periodo sereno o burrascoso, è sempre sconvolgente. Quante volte si addossano colpe che non ci sono o sopraggiungono scrupoli e rimproveri immotivati. In questa fase si arriva anche alla rottura di un felice matrimonio. E’ così vero che spesso l’argomento è stato trattato in tanti film, molto meno, purtroppo, di quanto comunque avviene nella vita reale.
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In genere è più importante il contenuto che il contenitore, il quadro piuttosto che la cornice, il vino piuttosto che la bottiglia, per questo film direi che la realizzazione supera la trama, cioè il contenuto col suo equivoco messaggio. Da un lato è molto vero che la morte improvvisa soprattutto dei figli, dovuta ad una disgrazia, qual è quella di un incidente stradale, arreca ai genitori un danno irreversibile. La tragedia che si abbatte sulla famiglia, che viva un periodo sereno o burrascoso, è sempre sconvolgente. Quante volte si addossano colpe che non ci sono o sopraggiungono scrupoli e rimproveri immotivati. In questa fase si arriva anche alla rottura di un felice matrimonio. E’ così vero che spesso l’argomento è stato trattato in tanti film, molto meno, purtroppo, di quanto comunque avviene nella vita reale. La reazione è dolore,una disperazione che porta al silenzio, e, col vuoto, al pianto in solitudine. Niente di tutto questo sentono Ted Cole ( ottimamente interpretato da Jeff Bridges) e sua moglie Marion (la tanto brava quanto bella Kim Basiger). Loro non piangono girano nudi per casa o con chiunque stiano; lui con la bellissima piccola figlia Ruth di circa 5 anni, con donne e modelle, mentre Marion per il piacere del giovane Eddie O’Hare (Jon Foster) si offre in ogni modo mostrando anche agli attenti spettatori le sue grazie. Seduce il giovane Eddie, che tanto somiglia a suo figlio, a cui insegna l’ars amatoria,in ogni senso. Anche lei lasciando le porte aperte è sorpresa dalla piccola figlia a cui dà scandalo. Dov’è finito il dolore della perdita, con l’ acquisto che sa solo di proibito e di appetito, o sete sessuale? Terminate le lezioni con Eddie la signora Marion , citando un suo tanto noto film, in cui appare sempre tanto sexi, a “9 settimane ½” va via per ignota destinazione. Anche Eddie, innamoratosi della molto disponibile signora, moglie dello scrittore che lo aveva assunto, va via; Ted oramai non ha più nulla da imparare né da Ted né da né da Marion. Anche gli spettatori possono andar via non c’è più nulla da vedere là dove finisce Ted.
Il regista mi pare che abbia preso l’incidente come pretesto per trattare un argomento piccante e per certi versi incestuoso, Marion va a letto con il giovanissimo Eddie, diciassettenne, solo perché somiglia a suo figlio e non ha mai fatto l’amore con nessuna donna. Visto così il film lo boccerei, si salva per l’ottima interpretazione di Jeff Bridges che sembra rassegnato a perdere la moglie oltre che i figli, prodigo nell’assecondare i suoi appetiti. Si salva per la lezione che dà a Eddie sulla letteratura fatta di parole che come i colori e le note musicali, sono armonia se ben usate usando “Precisione nei dettagli”.
chibar22@libero.it
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alexander 1986
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sabato 29 agosto 2015
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la porta sul nulla
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Ted Cole (Jeff Bridges) e la moglie Marion (Kim Basinger) sono una coppia in crisi da quando perdettero due dei loro tre figli in un solo incidente. Vivono il male a modo proprio: lei è in perenne stato catatonico, lui è uno scrittore di successo cui non mancano i divertimenti. Una scossa nella loro vita avviene quando decidono di assumere un diciottenne aspirante scrittore come assistente/factotum in casa per il periodo estivo.
Tratto da 'A Widow for One Year' ('Vedova per un anno', 1998) di Washington Irving. Il soggetto avrebbe meritato un regista migliore rispetto all'artefice di 'Paranormal Activity 2' (2010). Uno capace, magari, di trasporre sullo schermo la varietà di registri originale nel libro.
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Ted Cole (Jeff Bridges) e la moglie Marion (Kim Basinger) sono una coppia in crisi da quando perdettero due dei loro tre figli in un solo incidente. Vivono il male a modo proprio: lei è in perenne stato catatonico, lui è uno scrittore di successo cui non mancano i divertimenti. Una scossa nella loro vita avviene quando decidono di assumere un diciottenne aspirante scrittore come assistente/factotum in casa per il periodo estivo.
Tratto da 'A Widow for One Year' ('Vedova per un anno', 1998) di Washington Irving. Il soggetto avrebbe meritato un regista migliore rispetto all'artefice di 'Paranormal Activity 2' (2010). Uno capace, magari, di trasporre sullo schermo la varietà di registri originale nel libro. Così non è e il risultato è un asfittico esercizio di mediocrità, che sarebbe mortale se non fosse per la bravura di Bridges.
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