Alessandra De Luca
Avvenire
Sotto la luna del deserto del Sinai alcune donne dell'Europa dell'Est si scaldano attorno al fuoco. Prima dell'alba un gruppo di uomini le farà entrare in Israele dove una trafficante le venderà all'asta come bestiame. Quelle rimaste, percosse e stuprate, verranno portate nell'isolato Hostess Club e non potranno fare altro se non quello che viene loro ordinato. Così comincia il film di Amos Gitai, Hotel Promised Land, che presentato ieri in concorso ha diviso la platea. Ci volevano immagini forti per raccontare quest'agghiacciante storia di schiavitù moderna che mostra come molte donne per sfuggire alla miseria finiscono per essere trasformate in merce da organizzazioni internazionali che commerciano in "carne bianca". [...]
di Alessandra De Luca, articolo completo (3814 caratteri spazi inclusi) su Avvenire 8 settembre 2004