Team America

Antonio Monda

Un critico del New Yorker ha scritto che le marionette utilizzate in Team America: World Police sono molto più espressive di alcuni attori che lavorano oggi ad Hollywood, ma non è certo questo il motivo — o almeno l’unico motivo — per cui il film risulta tra i più provocatori, politicamente scorretti, scurrili e divertenti tra quelli usciti recentemente in America. Ne sono responsabili Trey Parker e Matt Stone, gli autori di South Park, che hanno lanciato la pellicola nel pieno della campagna elettorale, riuscendo a far inferocire sia la sinistra liberai che l’amministrazione Bush. Il presidente non è mai citato direttamente, ma il presupposto dei film è uno sferzante sberleffo alla sua politica di intervento e guerra preventiva: un gruppo di agenti americani, denominati appunto Team America, è incaricato di debellare la minaccia terrorista e con ogni mezzo e in ogni parte del mondo, ma le azioni della World Police creano regolarmente degli sfaceli di gran lunga superiori a quelli progettati dai terroristi.
I componenti del Team America sono ottusi, violenti, ignoranti e volgarissimi, e nel corso della ricerca delle armi di distruzione di massa riescono a far esplodere la Tour Eifel, il Louvre, la Sfinge e le Piramidi d’Egitto. Il pubblico dì fede liberal esplode in risate liberatorie, ma in quelle stesse sequenze risulta evidente che Parker e Stone vogliano colpire con uguale quantitativo di vetriolo anche nella direzione opposta:
il terrorismo fondamentalista, manovrato occultamente dal leader coreano Kim Jong II, trova infatti complicità nell’intellighentia americana liberal, ed in particolare negli attori più impegnati a sinistra, capeggiati da Alec Baldwin, Susan Sarandon, Tim Robbins e Sean Penn. I due autori, che hanno costruito il film come una parodia delle produzioni di Jerry Bruckheimer (da Armaggeddon a King Arthur), non si fermano di fronte a nulla: le marionette che rappresentano gli attori commettono ogni tipo di infamia e vengono uccisi nelle maniere più violente; si scherza pesantemente sull’Aids, sulla guerra e sul terrorismo, si fa un uso dei turpiloquio talmente insistito da divenire quasi inoffensivo, e c’è perfino una torrìda sequenza di sesso tra marionette di cui sono stati tagliati in extremis tre minuti per evitare la censura. Ê un segno dei tempi che un film dei genere sia stato finanziato da una major come la Paramount e lanciato sui mercato con l’enfasi di una grande produzione, ed è sintomatico che un’animazione con marionette riesca ad raccogliere oltre dodici milioni di dollari nella prima settimana di programmazione.
Ma se è vero che il gusto per la goliardia e la scorrettezza politica sconfina a volte nella semplice volgarità, è ancora più vero che i momenti più divertenti sono quelli in cui la satira trascende il demenziale e raggiunge il non-sense: tra le canzoni in stile musical di cui è corredato il film (orecchiabili ed estremamente ben arrangiate) ce n’è una in cui il protagonista si rivolge alla donna amata cantando «mi manchi quanto manca a Ben Affleck una classe di recitazione».
Sean Penn ha reagito a Team America mandando una violentissima lettera a Parker e Stone che si conclude con un sonoro fuck you, ma i personaggi su cui i due attori si scatenano con maggior perfidia sono Susan Sarandon (ridotta in poltiglia dopo essere stata lanciata da un grattacielo), Matt Damon (talmente stupido da ripetere unicamente ii proprio nome) e Alec Baldwin, il quale ha riunito tutti gli attori complici del terrorismo in un’associazione denominata Film Actor Guild, il cui acronimo è “Fag”, checca. Nel corso della battaglia tra il Team America e l’asse del male cornpaiono anche l’ispettore Onu Hans Blix, che chiede a Kim Jong II di perquisire il suo palazzo e viene per questo dato in pasto agli squali, e un Michael Moore più grasso e più sporco dei reale, che si fa esplodere come un kamikaze.
Sin dal momento dell’uscita, Il film ha scatenato un dibattito sull’opportunità di una operazione simile In un momento così critico e sull’appartenenza ideologica dei due autori. C’è chi ha scritto che sotto il loro spirito anarchico si nascondano due conservatori, e chi si è offeso per l’immagine vìolenta e volgare che offre dei Paese. I due hanno preferito lasciar parlare la loro creazione, ribadendo di avere unicamente a cuore il disprezzo per ogni forma di ipocrisia.
Da Il Venerdì di Repubblica, 19 novembre 2004


di Antonio Monda, 19 novembre 2004