Sotto il sole della Toscana |
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Un film di Audrey Wells.
Con Diane Lane, Raoul Bova, Sandra Oh, Lindsay Duncan, Vincent Riotta.
continua»
Titolo originale Under the Tuscan sun.
Sentimentale,
Ratings: Kids+13,
durata 113 min.
- USA, Italia 2004.
MYMONETRO
Sotto il sole della Toscana
valutazione media:
1,85
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un film di evasione e di invasione...di parpignolFeedback: |
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domenica 9 febbraio 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Possiamo dire che è un’accozzaglia disgustosa di luoghi comuni, volgarità sottili e assurde e improponibili goliardie. La protagonista, Frances, donna americana (divorziata, ovviamente!) acquista una sontuosa casa a Cortona, in Toscana (tanto si sa, le case in Italia non sono per gli Italiani...), si affida dunque ad una scalcinata ed odiosa squadra di immigrati polacchi carpentieri per le ristrutturazioni necessarie. La gente del luogo è eccentrica in maniera disgustosamente esponenziale, e ciò fa apparire l’americana la donna migliore di tutte, perfino in bellezza. Tale particolarità si accentua ancor più quando entra in scena un’altra attrice, una bionda vecchia e brutta che si diverte a fare la giovincella di felliniana memoria, esibizionista e filosofeggiante, in un trionfo di goliardico sofismo commisto ad un’intollerabile approssimazione estetica. Il risultato è qualcosa di sconcio e rivoltante oltre ogni umana immaginazione. Ciò che continua però a martellare nella mente dello spettatore accorto, è che tutta la strana gente che ruota attorno alla protagonista dovrebbe rappresentare gli Italiani, e credetemi, ci rappresenta proprio male. Successivamente l’americana incontrerà Raoul Bova a Roma, il qual garzoncello avrà (ovviamente) macchina lussuosa e casa a Positano… Dopo un flirt alquanto discutibile essi si lasceranno con buona pace dell’intollerabile luogo comune dell’Italian Latin Lover, mentre intanto a Cortona sembra che questo principio sia addirittura ribaltato, in quanto uno dei muratori polacchi intende accasarsi con una ragazza Italiana del luogo, contro il parere della di lei famiglia e Frances stessa incontrerà un conterraneo americano, Ed, il quale ovviamente sarà l’uomo della sua vita. Al termine di quest’insieme indefinito ed indefinibile di brutture (vi assicuro che ce n’erano a iosa, ben oltre il poco che ho potuto includere in questo stringato sunto), resta una situazione che non può lasciare nell’animo dello spettatore una certa amarezza e disgusto. A conti fatti c’è un’americana con un conterraneo che spadroneggia in una Toscana dipinta come un parco giochi per stranieri, una ragazza italiana che sposa un polacco qualunque, contro il volere della famiglia, e soprattutto solo per discutibili motivi estetici (i due infatti copulano per tutto il film, non si vedono fare altro). Ogni italico rappresentante fa davvero una magra figura al cospetto degli stranieri, americani o polacchi che siano; non c’è senso della misura e del rispetto, qualsiasi cosa il regista abbia voluto comunicare con questo filmetto risulta essere inconsciamente anti-italiano. La protagonista, un’ignorante (perché dimostra di avere cultura nulla) americana, è posta in risalto sempre e comunque, e soprattutto è nella totale incapacità di apprezzare ogni cosa made in Italy, le tradizioni e la religiosità, la casa stessa che ha acquistato, i lavoratori italiani, gli amanti italiani, e persino Positano, la divina perla della Costiera Amalfitana, è sminuita, quasi un pallido sfondo agli occhi della sprezzante e insulsa protagonista.
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