Anno | 2004 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Paolo Sorrentino |
Attori | Toni Servillo, Olivia Magnani, Adriano Giannini, Gianna Paola Scaffidi, Raffaele Pisu Angela Goodwin, Roberta Fossile, Giovanni Vettorazzo, Antonio Ballerio, Nino D'Agata, Diego Ribon, Gilberto Idonea, Gaetano Bruno, Vittorio Di Prima, Ana Valeria Dini, Giselda Volodi, Vincenzo Vitagliano. |
Tag | Da vedere 2004 |
MYmonetro | 3,89 su 20 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 3 marzo 2014
Il cinquantenne Titta Di Girolamo nasconde un segreto che emergerà grazie al progressivo innamoramento per la ragazza del bar dell'hotel. Ha vinto 5 David di Donatello, In Italia al Box Office Le conseguenze dell'amore ha incassato 1,6 milioni di euro .
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Titta Di Girolamo ha cinquant'anni, vive da otto anni in un albergo di una cittadina del Canton Ticino lontano dalla famiglia, apparentemente facoltoso ma senza alcuna esibizione di ricchezza. È un uomo che nasconde un segreto che emergerà a poco a poco anche grazie al progressivo innamoramento per la ragazza del bar dell'hotel. Il secondo film di Sorrentino merita tutte le attenuanti che vanno concesse all'opera seconda ma non convince. Se in L'uomo in più scorreva la vita, anche se quella circoscritta dell'ambiente calcistico, qui ci troviamo di fronte a un film così 'recitato' da suonare falso. Con i pensieri e le battute costruiti a tavolino che, a volte, nenanche un grande attore come Servillo riesce a sostenere. La raffinatezza stilistica sul piano visivo viene così a contatto con personaggi come (ad esempio) i due ex proprietari dell'albergo ridotti a vivere in una stanza dello stesso. Sembrano leggere, non 'dire' le battute. A questo si aggiunga una descrizione stereotipa dei mafiosi come non la si vedeva da tempo al cinema. All'estero (festival di Cannes) piace. Forse perchè aderisce allo slogan "spaghetti, pizza, mafia"?
Un giovane attraversa tutta la scena, da sinistra a destra, immobile su un tapis-roulant, fino ad uscire trascinando una valigia. Una musica densa tra l'industrial e la tecno accompagna l'incedere lento, mentre i titoli di testa occupano la parte vuota della scena, il pavimento disabitato del lungo corridoio.
Si apre così Le conseguenze dell'amore, la più bella sorpresa che il cinema italiano ci fa da anni. Non che siano mancate opere di pregio, negli ultimi tempi, troppo spesso però viziate da quel provincialismo che tanto danna i registi italiani, rendendo difficilmente esportabili i loro film.
L'opera seconda di Sorrentino è piaciuta ai francesi, conquistandosi un posto a Cannes e tanti applausi. Da noi non ha convinto. Perché? Perché non è provinciale, ecco perché. Le musiche spigolose e assordanti, la dubbia moralità, i personaggi contraddittori, la stilizzazione di certi comprimari, sono cose che quando vengono d'oltralpe fanno urlare al miracolo. Tutti elementi che non vanno giù al pubblico che vuole i buoni con la maglia bianca e i cattivi con quella nera, uno striscione con scritto "volemose bbene" in chiusura di ogni pellicola e soprattutto tanto, tanto, tanto perbenismo. Neanche a farlo apposta il film si svolge in Svizzera, tra un albergo, il caveau di una banca e pochi altri ambienti, tutti luoghi-non-luoghi dove i contorti labirinti della psiche dell'uomo si meritano la scena più delle storie dei personaggi stessi. Poco importa se la regia, i dialoghi, la direzione degli attori, la costruzione delle inquadrature sono tutti ampiamente perfettibili, visto che già così come sono danno materiale in abbondanza per credere che questo giovane regista napoletano si candidi seriamente a dare nuovo lustro al cinema italiano nel mondo in futuro.
Questo è un film che non sa dove andare a parare, semplicemente perché non vuole andare a parare da nessuna parte. Non educa, non diseduca: racconta la storia inventata di un uomo improbabile (un Servillo che dovrebbe far vergognare il 90% dei cosiddetti "mostri sacri" del panorama attoriale italiano), stringe le conclusioni immaginarie cui il notevole autore Sorrentino giunge quando cerca di appuntare i "buoni propositi per il futuro". Prima di tutto, non sottovalutare le conseguenze dell'amore.
LE CONSEGUENZE DELL'AMORE disponibile in DVD o BluRay |
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Titta Di Girolamo (Toni Servillo) è l'antieroe per eccellenza, un uomo di mezza età all'apparenza libero ma in realtà molto più prigioniero di un vero detenuto; "recluso" in una vita schematica e senza fuga alla quale è costretto se vuole continuare a vivere. La monotonia viene meno quando Titta prova a rompere lo schema, spinto dal sentimento [...] Vai alla recensione »
Di questo film si potrebbe dire tutto, che è un film sulla solitudine, sull’amore, sul crimine. "Le conseguenze dell'amore" è questo, ma è soprattutto altro. L'anima del film è nelle sue pause, nelle inquadrature all’apparenza non funzionali alla (scarna) storia, nell'attesa. E’ un film che scorre senza che lo spettatore sappia [...] Vai alla recensione »
Da otto anni il ragioniere Titta Di Girolamo vive in un albergo in Svizzera. Nessuno a parte lui sa quale sia il suo lavoro. Per il resto paga regolarmente e puntualmente il conto dell'albergo ogni primo del mese, si fa altrettanto regolarmente di eroina solo il mercoledì, fa la pulizia del sangue una volta l'anno e saltuariamente sente i suoi parenti.
Da quasi dieci anni la vita di Titta Di Girolamo (Toni Servillo) è sempre la stessa. Vive in un albergo di lusso a Lugano. Ogni tanto fa un giro al centro commerciale. Parla con poche persone. Il primo del mese con il direttore dell'albergo, e ogni tanto gioca a carte con due nobili decaduti anche loro ospiti dell'albergo. Titta è separato e i figli non vogliono parlargli. [...] Vai alla recensione »
...negli uomini E certamente non bisogna mai smettere di avere fiducia nel talentuoso regista Paolo Sorrentino. Dopo l’eccellente opera prima “L’uomo in più”, il regista delizia il pubblico con un film di rara bellezza. “Io non sono un uomo frivolo, l'unica cosa frivola che possiedo è il mio nome: Titta Di Girolamo”.
prima di tutto vorrei esprimere il mio totale disappunto per la recensione di copertina con la quale mi trovo in pieno disaccordo. specialmente quando afferma che i monologhi personali di titto sembrano letti e non recitati perchè troppo costruiti. secondo me vuol dire aver frainteso tutta l'opera. i dialoghi sono estremamente pensati perchè questo è un film interiore, è un viaggio nella coscienza [...] Vai alla recensione »
Posso immaginare le critiche, muto, costruito, lento. A me pare invece un opera poetica, tagliente, spiazzante. Mi sembra quasi superfluo pontificare su Toni Servillo, mi stupisce ogni volta. Minimale ma portatore di un implosione emotiva, le sopraciglia, un movimento, un deglutire, non so, direi strabiliante. Riflessioni sull'amore e l'amicizia. Sembra che siano l'unica risposta.
Le conseguenze dell'amore In una regia caratterizzata da un applombe quasi britannico si muove il protagonista della storia. A prima vista sembra un uomo d’affari distaccato inavvicinabile non contaminato o contaminabile da alcuna passione; dietro le sue lenti sembra vivere quasi in uno sprezzante isolamento. Una volontaria solitudine, avallata dal suo dichiarare di non avere immaginazione e di [...] Vai alla recensione »
Allora premetto che a me il cinema fatto da Sorrentino mi piace. La fotografia in tutti i suoi film e' notevole. Questa unita al suo occhio particolare fa si che si crei quel non so che che fa del suo cinema un qualcosa piu simile all'arte che al mero resoconto dei storie o eventi. Sull'onda dell'entusiasmo fornito dalla recente vincita del grammy da parte del suo ultimo film "la [...] Vai alla recensione »
Si è già detto tutto su questo splendido film di Sorrentino, difficile scrivere ora qualcosa senza cadere nel banale. Comunque già la sigla iniziale è un piccolo capolavoro e merita di essere trattata degnamente. La struttura dell'inquadratura, così rigorosa per forma ed essenzialità, appaga in pieno la vista dello spettatore e lo prepara a ciò che verrà in seguito.
con questo film Sorrentino sfida la superficialita' del cinema italiano(non mi riferisco solo ai "cinepanettoni") fatto ultimamente da film visti e rivisti, poco innovativi, per non dire ripetitivi. il film non è destinato " a tutti".non credo che autore e produzione abbiano lavorato per gli incassi.é un film italiano che probabilmente non e' indicato per gli amanti dei film all'italiana leggeri, giovanili, [...] Vai alla recensione »
Titta Di Girolamo vive da 8 anni in Svizzera, in un albergo, con rari contatti umani. Nasconde diversi segreti tra i quali quello della sua professione. E’ un intermediario di un associazione mafiosa, per la quale consegna settimanalmente una valigetta di soldi nella banca locale. La monotona routine si interrompe quando la giovane cameriera dell’albergo le manifesta il suo interesse e [...] Vai alla recensione »
Imporsi allo sguardo sottraendosi a esso, mostrare dissimulando, condurre su false piste nel momento in cui ci si svela. È costruito su un ossimoro che scompagina i tempi della narrazione allungandoli fino a dissolverli o giocando tra inversioni e sovrapposizioni “Le conseguenze dell’amore”, sofisticato film di Paolo Sorrentino che crea nello spettatore una serie di attese [...] Vai alla recensione »
Le conseguenze del titolo sono quelle che faranno cambiare lentamente l'anonima esistenza di Titta Di Girolamo, uno splendido Toni Servillo che ancora una volta si pone al servizio dell'amico Paolo Sorrentino. Un Sorrentino annichilito dalla vita in albergo e dall'anonimato con il quale alcuni uomini di affari affrontano i loro viaggi di lavoro, e che per questo decise nel lontano 2004 [...] Vai alla recensione »
Le scene riprese al rallentatore con camera da presa in movimento. Altri virtuosismi che neanche Hitchcock e Tarantino saprebbero fare. Ma le emozioni, la trama, i dialoghi, la recitazione? Quando un film ha poco da trasmettere rimane solo la presunzione del regista. Titta colpito da inverosimile sfortuna con la camorra (ha perso 220 miliardi su 225 per un investimento sbagliato!) è relegato in un [...] Vai alla recensione »
Il secondo lungometraggio del futuro premio Oscar Paolo Sorrentino si avvale, come all’esordio e come in altre significative prove successive, del notevole apporto attoriale di Toni Servillo. Il quale conferisce al personaggio principale del film, lo schivo commercialista finito in un ingranaggio criminale, una multiforme serie di sfaccettature ed una profondità psicologica non inferiore [...] Vai alla recensione »
...e pure firmato (da un critico?)..."così recitato da suonare falso". Sgomento, davanti a tale dimostrazione di insensibilità. Che si tratti di un film "minimalista" non fa una grinza, ma la trama è da tragedia greca e l'autenticità dei protagonisti è totale, Servillo perfetto e gli altri molto credibili.
Le conseguenze dell'amore In una regia caratterizzata da un applombe quasi britannico si muove il protagonista della storia. A prima vista sembra un uomo d’affari distaccato inavvicinabile non contaminato o contaminabile da alcuna passione; dietro le sue lenti sembra vivere quasi in uno sprezzante isolamento. Una volontaria solitudine, avallata dal suo dichiarare di non avere immaginazione e di [...] Vai alla recensione »
Una vita grigia quanto il denaro di Rita Branca Le conseguenze dell’amore film (2004) di Paolo Sorrentino con Toni Servillo, Olivia Magnani, Adriano Giannini, Raffaele Pisu, ed altri Film drammatico che si concentra sulla vita mortalmente noiosa, come lui stesso la definisce, di un commercialista, ex operatore di borsa di successo che lavorando anche per conto della mafia, compie un’operazione sbagliata [...] Vai alla recensione »
Abbiamo ancora registi geniali. Non che ci fosse bisogno di dirlo, specialmente per me (Il Divo, L'amico di famiglia, This must be the place sono i miei preferiti), ma non fa mai male ricordare che ci sono ancora cineasti del suo calibro nel Belpaese, e che non sono vecchie glorie ma autori freschi e propositivi. In generale Sorrentino si fa notare ed elogiare (da qualcuno [...] Vai alla recensione »
Prendete una fredda Lugano, con le sue grandi banche e i suoi cavo imbottiti. Prendete un hotel lussuoso, con una giovane ed affascinante cameriera e metteteci dentro un cinquantenne scapolo che continua a vivere, o meglio, ad esistere, quasi per inerzia. Potrete fare tutto questo ma difficilmente riuscirete ad ottenere un risultato similare a "le conseguenze dell'amore".
I testi di Sorrentino sembrano sospesi, quasi a lasciare allo spettatore il compito di ricomporre l'ordito: non sfugge a tale stile questo film ,spoglio, enigmatico, velato .Le riprese sempre in primo piano , i dialoghi radi, le mille pause ed il ritmo uguale fino all'epilogo , rendono il racconto asciutto, efficace dietro la maschera quasi immobile del protagonista .
un film sul quale la critica si è trovata spesso in disaccordo. Chi lo definisce un capolavoro chi invece lo trova un grande bluff. Io propendo per la seconda ipotesi. Un film sopravvalutato anche se bisogna riconoscere la bravura di Sorrentino nel girare e nel creare suoni e atmosfere assolutamente affascinanti, tecnicamente perfetti e di ottima fattura.
C'è poco da dire. Questo film è un'opera darte, punto. Sorrentino non ha trascurato niente, scenografie, musiche, fotografia. La storia è penetrante e Servillo dà i brividi. E poi il talento di Sorentino esce dallo schermo e t'investe come un treno. E vi meravigliate che Sean Penn vada da Sorrentino a chiedergli di collaborare?
Uno dei pochi film italiani discreti degli ultimi anni. Già dalle prime inquadrature suscita mistero e interesse. Un film avvolgente e mai scontato dove si intrecciano amore, solitudine, criminalità e quant'altro. Sorrentino è stato abile a mescolare così tante tematiche senza perdere il filo conduttore della storia. Servillo ha fatto il resto.
...trama molto originale, ben recitato, ben diretto....che si vuole di più??? A me è piaciuto moltissimo....ottimo veramente sotto ogni aspetto!!!!
Ho avuto la fortuna di andare a vedere questo film al Festival di Locarno con la premiazione di Toni Servillo che è un'attore che interpreta Titta Di Girolamo in modo eccellente ma non è comunque lui che devo giudicare in questa "recensione". Diretto da Paolo Sorrentino, questo film non ha un volto strettamente moralistico ma è un film che ti rimane impresso anche perchè descrive la "monotonia" delle [...] Vai alla recensione »
Uno dei più bei film dell'ultimo decennio, uno splendido Servillo e un grande Sorrentino, molto prima de La Grande Bellezza.
....Così recitato da sembrare falso: che significa? i personaggi di questo stupendo film di Sorrentino, una boccata d'aria per il cinema italiano, sono marionette in balia di un destino spietato,come i protagonisti di Dolls- film di Takeshi Kitano-; il palcoscenico è il pù asettico possibile, una lugano presumibilmente autunnale, e di girolamo- un servillo titanico- vi si muove [...] Vai alla recensione »
Perplessità: ad un lato tecnicamente inattaccabile il film accosta un contenuto 'strano'. Da parte mia evito complimenti e lodi (meritatissime), per mettere a fuoco quello che non torna dal racconto; una storia d'amore che non è tale e forse solo virtuale, potenziale e fredda (non aiutata dalla recitazione un po' costruita della 'partner' di Toni Servillo, Olivia [...] Vai alla recensione »
Di Girolamo è un mediatore, un mediatore della mafia:le valigie di soldi, una volta giunte nella sua stanza, li trasportava in un buncker dove si procedeva al conteggio delle banconote per essere poi ripulite. Di Girolamo, in questa attivita',si sente dimidiato constantamente tra una camera di albergo;una famiglia lontana e insapora in ogni amore; tra la monotonia continuamente [...] Vai alla recensione »
Un pò peso e triste come film, il povero titta di girolamo è incastrato in una vita ricca di denaro ma senza affetti, senza vita. Sembrava un flm senza uscita, quasi mi mancava l'aria in certe scene, ma alla fine ..... la fine ha premiato tutto......la fine del film ha regalato un emozione breve ma forte ed unica che spesso si cerca e non si trova in molti altri film.
Ho rivisto con immenso piacere questo film che all'epoca dell'uscita,mi colpì moltissimo,non conoscendo ancora bene nè Sorrentino, nè Servillo.Stavolta mi è piaciuto ancora di più,Ho apprezzato la regia asciutta e diretta del regista,la grande prova di Sevillo,enigmatico ed ermetico, eroe negativo,dai dialoghi taglienti e caustici,il fatalismo tragico che accompagna alla fine il protagonista, che [...] Vai alla recensione »
Film, a mio avviso di grandissimo spessore.Immaginifico, costruito su silenzi ed espressioni. Affronta temi di grandissimo spessore (amore ma soprattutto amicizia, seppur possa apparire tema a latere) con una stilistica e una sequenza degna dei migliori registi.Servillo mostruoso, si conferma uno degli attori migliori della sua generazione.
Sorrentino racconta in maniera ipnotica una storia di classica sporcizia umana associata ovviamente al denaro, lo fa con stile, certo, ma la mafia a questi livelli non veste la coppola e parla quasi sempre un forbito italiano tuttavia, audio a parte, è bello lo stacco che ad un certo punto titta scosso da un impulso tenero impone alla sua vita vuota sapendo comunque di non avere scampo, l'interpr [...] Vai alla recensione »
L'esaltazione dell'amore nella sua forma più pura, il regista e il suo magistrale interprete indagano la sublimazione dell'amore.
Titta Di Girolamo è un cinquantenne che vive , da solo seppur sposato e con una famiglia , in un albergo da 8 ano nel Canton Ticino. A lungo andare scopriremo i suoi più segreti più nascosti. Paolo Sorrentino ha diretto molto bene un film ben strutturato con belle interpretazioni (Toni Servillo è impeccabile) il film è molto lento, proprio per sottolineare l'espressività e l'originalità timida di questo [...] Vai alla recensione »
Nella scheda e in altre recensioni e commenti leggo che il film è talmente “recitato” da suonare falso. Ho rivisto questo film e invece trovo che Sorrentino volutamente ha scelto questo genere di recitazione proprio per sottolineare che Titta Di Girolamo conduceva una vita da automa. Essere al servizio dei mafiosi gli fa condurre un’esistenza da zerbino e lui pur non facendo parte di quel mondo [...] Vai alla recensione »
Ho avuto la fortuna di andare a vedere questo film al Festival di Locarno con la premiazione di Toni Servillo che è un'attore che interpreta Titta Di Girolamo in modo eccellente ma non è comunque lui che devo giudicare in questa "recensione". Diretto da Paolo Sorrentino, questo film non ha un volto strettamente moralistico ma è un film che ti rimane impresso anche perchè descrive la "monotonia" delle [...] Vai alla recensione »
Il film più bello della storia del cinema. Che vi devo dire.... per me è così. Un film magico, denso di atmosfere, in cui nei silenzi si percepiscono delle emozioni di elevata qualità. Sensazioni che attraverso le musiche, attraverso gli sguardi di Titta di Girolamo, il regista Sorrentino riesce a ragalarci. Un film sull'amicizia, come testimonia la frase finale del [...] Vai alla recensione »
Che noia mortale!!!!!!! Non sono riuscita a vedere tutto il film, perchè è un macigno!! Che pesantezza...che tedio!
Un film decisamente mediocre che non ha suscitato in me nessun tipo di interesse. Il titolo, secondo il mio modesto parere, non ha nulla a che vedere con la trama. Paradossalmente un film vincitore di diversi premi, David di Donatello etc. che a me non ha comunicato nulla. Un finale catastrofico.
Le conseguenze dell'amore di Paolo Sorrentino (napoletano, 34 anni, già autore de «L'uomo in più») unica opera italiana in concorso al 57° festival, è un film raro, di grande stile, veramente bello: senza facilità nè forzature melodrammatiche comunica emozioni profonde, immagini ammirevoli, e conferma la bravura assoluta del suo protagonista Toni Servillo.
La mafia? È ordinata come la Svizzera, è precisa come un orologio svizzero, è affidabile come una banca svizzera, è simpatica come una mucca svizzera. Forse è anche buona come il cioccolato svizzero. Così, almeno, pensa Titta De Girolamo, un uomo il cui unico vezzo è quel nome da pazzariello: Titta, curioso appellativo per un cassiere della mafia. Titta De Girolamo vive in Svizzera, a Lugano, in [...] Vai alla recensione »
Un uomo per strada si volta a guardare una ragazza e sbatte contro un palo con un “gong”. E' una gag che funziona sempre, eppure Titta Di Girolamo non ride. Vede la scena dalla finestra e non increspa neanche le labbra. E’ che Titta, lo dice lui stesso, è «un uomo senza immaginazione». Non che l’immaginazione sia indispensabile per fare il commercialista.
Anima in inverno, il Consulente finanziario Yitta Di Girolamo vive in apparente autoreclusione da otto anni in un hotel del Canton Ticino. Nelle ovattate sale dell’albergo, come un rituale estenuato e sempre ripetuto, il maturo e irreprensibile gentleman osserva l’umanità, pensa, non si immischia, si immalinconisce, qualche volta telefona alla famiglia in Campania che non gradisce.
L’abilità e il talento di un regista si intuiscono dai dettagli. Osservate la scena di Le conseguenze dell’amore in cui Titta Di Girolamo, il protagonista, ha un sommesso alterco con il direttore della banca svizzera in cui ricicla denaro per conto della mafia. La lite avviene nel «caveau» della banca dove solerti impiegati contano valigie di banconote, facendo quell’inconfondibile rumore di soldi [...] Vai alla recensione »
Qualunque grande patrimonio amministrino, i grandi amministratori si somigliano. Quello de Le conseguenze dell’amore - scritto e diretto da Paolo Sorrentino, interpretato da Toni Servillo - ha fra le mani cifre da commis d’Etat, visto che è un alto funzionario della mafia. Fra Chiasso e Lugano, lavora onestamente per la disonestà organizzata, disilluso come può esserlo chi ha una famiglia che si vergogna [...] Vai alla recensione »
Si chiama Titta di Girolamo e da lungo tempo abita in un albergo svizzero. senza un perché apparente consuma la propria esistenza tra una camera e il bar, tra il ristorante e il salotto dove si gioca a carte. Regolarmente riceve una valigia, e intorno a quella valigia si condensano tutti i misteri, mostruosi e inquietanti, che lo riguardano. Un giorno Titta Di Girolamo rivolge la parola a una fanciulla, [...] Vai alla recensione »
Le conseguenze dell’amore possono essere disastrose, ma liberatorie. Ne sa qualcosa Titta, il protagonista del film omonimo, una sorta di agente in disgrazia della mafia. Nella sua vita, minuziosamente scandita e regolata, tutto è previsto, tranne l’imprevedibile femminile.., una donna, l’illusione che comporta, le scelte che impone. Basettoni, anello con una pietra nera, maglietta nera e adidas in [...] Vai alla recensione »
Un uomo solo. Eppure insediato dove gli altri non fanno che registrarti, scrutarti, servirti, coinvolgerti: un albergo né troppo ricco né troppo povero, né troppo remoto e silente né troppo centrale e chiassoso. Un avamposto anonimo e tuttavia premuroso della Svizzera che rifugge le ribalte turistiche e riesce a formare bolle temporali, spazi neutri, vere e proprie «zone morte» nel cuore dell'Europa. [...] Vai alla recensione »
La vita di Titta è dominata dalla solitudine, vive da otto anni in un albergo, ciondola dal letto al bagno, l’occupazione principale è la cura dell’aspetto e dell’abbigliamento. Una vita organizzata dalla mafia e dall’arrivo delle valigie cariche di denaro da ripulire in banca, finché posa lo sguardo sulla ragazza del bar che sorride». Cosa è Titta, protagonista di Le conseguenze dell’amore secondo [...] Vai alla recensione »
Come può non affascinare un personaggio che parla poco, vive da otto anni in un anonimo albergo di un’anonima cittadina della Svizzera italiana e ogni giorno fa sempre le stesse cose, muovendosi tra la hall e il bar dell’hotel, accompagnato dalle sigarette sempre accese e dal silenzio. Di uscire non se ne parla, tranne quando gli recapitano strane valigie che lui porta diligentemente in un caveau. Vai alla recensione »
Abbiamo lasciato alla Spagna la palma d'oro del cliché: da ieri, con quel cast almodovariano vestito tutto perfettino e variopinto come ad una sfilata di stilisti della Semana Santa, gli italiani non potranno più essere additati come il primo popolo al mondo soggetto alla facile stereotipizzazione. Aiuta il nostro ardito assunto antropologico/geografico, la presentazione dell'unico film italiano in [...] Vai alla recensione »
Esistenze rubate e segreti inconfessabili, doppie vite e destini paralleli, misteriosi incroci, lunghi silenzi e tempi sospesi. Le conseguenze dell'amore di Paolo Sorrentino, in concorso allo scorso Festival di Cannes, racconta tutto questo in un albergo della Svizzera italiana. È qui infatti che vive recluso da anni un commercialista caduto in disgrazia e costretto a portare in banca grandi valigie [...] Vai alla recensione »
Un thriller quasi «noir», smanioso di diventare altro, modern dance della sguardo, «art-film»? O un copione metafisico e d'atmosfera, sull'amicizia e l'amore impossibili, capace di trasfigurarsi, per caso, in «buddy-movie» dinamico, comico e criminale come una canzone dei Gufi o una parodia di Raffaele Pisu? Paolo Sorrentino, 34 anni, ha presentato ieri l'opera seconda Le conseguenze dell'amore (unico [...] Vai alla recensione »
Pare che il ciclo arturiano abbia avuto origine nel V secolo, quando un condottiero imperiale conosciuto come Lucius Artorius difese la popolazione locale, i Picti (si dipingeva-no il corpo di blu), dall’invasione dei Sassoni. Ipotesi affascinante, supportata dallo storico John Mathews (che sull’argomento ha scritto 40 libri) e romanzata da David Franzoni (quali Oscar per la sceneggiatura de Il gladiatore). [...] Vai alla recensione »
Eravamo tra i fan del primo film di Paolo Sorrentino: “L’uomo in più”. Ricordiamo una straziante scena con Toni Servillo, cantante caduto in disgrazia per aver troppo amato la cocaina e le ragazzine, che si esibisce in un luogo tristissimo. A scatola chiusa, speravamo di avere quest’anno in concorso a Cannes un film italiano per cui fare il tifo. Siamo rimasti delusi.