La passione di Cristo

Elena Molinari

È sollievo la reazione immediata che si percepisce nella sala di New York dove è stata appena proiettata La Passione di Cristo. Sospiri di gratitudine, appena soffocati, per essere stati sollevati dalla fatica fisica che osservare l’interminabile tortura di Gesù aveva richiesto. Le prime parole, quando ritorna la luce sulle facce pallide degli spettatori, sono emotive, accorate. Nessuno di primo acchito vuol parlare di fedeltà storica o di scelte cinematografiche.
Del resto La Passione è arrivato al debutto così carico di attese, positive e negative, che sembra impossibile cominciare a valutarlo per i suoi meriti artistici. [...]

di Elena Molinari, articolo completo (3875 caratteri spazi inclusi) su Avvenire 26 febbraio 2004