teo
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giovedì 4 settembre 2008
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la comicità dei coen torna a farci riflettere
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E'ormai risaputo che la commedia dei Coen (vista l'eccellente prova in "Prima ti sposo poi ti rovino", in cui veniva aggiornata al nostro tempo la classica sophisticated comedy degli anni '30) abbia sotto il punto di vista apparentemente esilarante lo scopo ben preciso di denuncia spudorata della nostra cinica società; e questa denuncia è resa più pungente proprio dal fatto che essa è presentata in chiave prettamente umoristica. I geniali fratelli Coen raggiungono il vertice della comicità assoluta proprio perchè essi non conservano per i loro personaggi alcun senso di compassione o simpatia; tutto è rappresentato con geniale spietatezza e distacco (nel senso buono del termine). Ciò che i Coen vogliono dimostrare è che tutto, nella nostra esistenza, è mosso inequivocabilmente dal caso, anche e soprattutto quando crediamo di tenere in mano la nostra esistenza e di gestirla a nostro piacere.
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E'ormai risaputo che la commedia dei Coen (vista l'eccellente prova in "Prima ti sposo poi ti rovino", in cui veniva aggiornata al nostro tempo la classica sophisticated comedy degli anni '30) abbia sotto il punto di vista apparentemente esilarante lo scopo ben preciso di denuncia spudorata della nostra cinica società; e questa denuncia è resa più pungente proprio dal fatto che essa è presentata in chiave prettamente umoristica. I geniali fratelli Coen raggiungono il vertice della comicità assoluta proprio perchè essi non conservano per i loro personaggi alcun senso di compassione o simpatia; tutto è rappresentato con geniale spietatezza e distacco (nel senso buono del termine). Ciò che i Coen vogliono dimostrare è che tutto, nella nostra esistenza, è mosso inequivocabilmente dal caso, anche e soprattutto quando crediamo di tenere in mano la nostra esistenza e di gestirla a nostro piacere. Questo è quel che succede ai protagonisti del film che, credendo di approfittare della povera signora anziana per compiere il furto che hanno progettato, credono di riuscire a farla franca. Ma la realtà, come si scopre nel geniale finale, è ben diversa. L'intreccio narrativo si sviluppa abilmente e con ritmo serrato tra battute folgoranti (sebbene, a volte, inutilmente scurrili) e straordinarie prove canore. Perfetta, in tutta la sua ipocrisia, l'interpretazione "letterata" del camaleontico Tom Hanks.
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cronix1981
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giovedì 21 ottobre 2010
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very cohen style
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Non lasciatevi impressionare dalle critiche dei duri e puri, o dal giudizio negativo espresso dalla critica: questo Ladykillers (remake de "La signora omicidi" del 1955) ha un'impronta tipicamente e marcatamente grottesca, surreale e beffarda. Una brillante commedia-noir ben diretta dai più talentuosi fratelli che il cinema abbia mai avuto. Certo non il miglior film da loro diretto, ma nonostante tutto un prodotto di buonissimo livello.
Divertente e irriverente: sceneggiatura solida e buona direzione; cast di buon livello che sa caratterizzare alla perfezione i personaggi (come non ridere dell'eloquente Prof. Hanks o dello strambo J.K. Simmons). E poi la nonnina si fa adorare fin troppo.
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Non lasciatevi impressionare dalle critiche dei duri e puri, o dal giudizio negativo espresso dalla critica: questo Ladykillers (remake de "La signora omicidi" del 1955) ha un'impronta tipicamente e marcatamente grottesca, surreale e beffarda. Una brillante commedia-noir ben diretta dai più talentuosi fratelli che il cinema abbia mai avuto. Certo non il miglior film da loro diretto, ma nonostante tutto un prodotto di buonissimo livello.
Divertente e irriverente: sceneggiatura solida e buona direzione; cast di buon livello che sa caratterizzare alla perfezione i personaggi (come non ridere dell'eloquente Prof. Hanks o dello strambo J.K. Simmons). E poi la nonnina si fa adorare fin troppo.
Comunque il film è frizzante, genuino e irriverente. Nel complesso è ben diretto, la narrazione ha il giusto ritmo e molte scene si fanno apprezzare per lo huomor sopraffino. Da sottolinerare la sequenzialità ciclica del film: una serie di evente che segue una linea che si richiude su se stessa formando, come per formare un cerchio sequenziale in cui l'inizio ricalca la fine, facendosi beffa dello squinternato quintetto di ladri improvvisati.
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luigi chierico
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domenica 15 maggio 2016
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modesìto
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I fratelli Ethan e Joel Coen alla regia di questo spassoso film affidano la buona sorte ad un attore di grande prestigio qual è Tom Hanks nella parte del professor Goldthwait Higginson Dorr III, che deve vedersela con la signora Marva Munson, l’ottima interprete Irma P. Hall. Per chi ha visto 50 anni prima “La signora omicidi” il titolo è sembrato nuovo, ma questo perché nel 1955 i film portavano il titolo in italiano. Oggi avrebbe portato il titolo originale “The ladykillers” esattamente come il titolo dato a questo film, che riporta fedelmente la stessa storia. Gli autori non hanno avuto alcuna fantasia facendosi forte di chi ha breve memoria e conoscenza di cinema. Peccato quindi per chi ha visto il precedente.
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I fratelli Ethan e Joel Coen alla regia di questo spassoso film affidano la buona sorte ad un attore di grande prestigio qual è Tom Hanks nella parte del professor Goldthwait Higginson Dorr III, che deve vedersela con la signora Marva Munson, l’ottima interprete Irma P. Hall. Per chi ha visto 50 anni prima “La signora omicidi” il titolo è sembrato nuovo, ma questo perché nel 1955 i film portavano il titolo in italiano. Oggi avrebbe portato il titolo originale “The ladykillers” esattamente come il titolo dato a questo film, che riporta fedelmente la stessa storia. Gli autori non hanno avuto alcuna fantasia facendosi forte di chi ha breve memoria e conoscenza di cinema. Peccato quindi per chi ha visto il precedente. Per gli altri il film è brillante,originale,ben strutturato con un’ottima scenografia ed una brillante sceneggiatura. Il professore recita brani e poesie,racconta storie con tanta disinvoltura ma con la capacità eccezionale di Tom Hanks che anche in questo spassoso giallo si è calato perfettamente nel personaggio. La vicenda è tutta prevedibile, il finale è scontato, tuttavia non mancano momenti di vera ilarità. Quello che salva il film è Irma P. Hall e le sue amiche, i canti i cori e le musiche, spiritual o gospel spongs, che accompagnano lo spettatore sino alla fine. Un film modesto, buono solo per vedere Tom all’opera fare la fine del prof Marcus nell’omonimo film in bianco e nero. In definitiva una satira,un umorismo nero che si tinge di rosa con il contributo di un simpatico gatto che,come dire, dà (?) una mano a far sparire un cadavere a cui ha portato via un dito.chibar22@libero.it
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alexander 1986
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domenica 12 ottobre 2014
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film ispirato, forse troppo garbato
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Mississippi, anni '50. La casa di una gentile vecchina tutta chiesa e nostalgia per il marito defunto (Irma P. Hall) diventa il covo di una gang di banditi improvvisati. Il leader, un buffo tipino pseudointellettuale dal verbo forbito (Tom Hanks), progetta il colpo della vita ma forse sbaglia nella scelta dei compagni e del luogo di ritrovo. La padrona di casa, tanto buona e inoffensiva, gli metterà i bastoni fra le ruote in modi insospettabili.
Remake dell'omonimo film di Alexander Mackendrick (1955), purtroppo sparito da anni. Continuo a credere che qui i Coen abbiano dato molto più che nelle pellicole maggiormente apprezzate dal pubblico: dialoghi brillanti, scoppiettante alchimia fra personaggi, citazioni colte.
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Mississippi, anni '50. La casa di una gentile vecchina tutta chiesa e nostalgia per il marito defunto (Irma P. Hall) diventa il covo di una gang di banditi improvvisati. Il leader, un buffo tipino pseudointellettuale dal verbo forbito (Tom Hanks), progetta il colpo della vita ma forse sbaglia nella scelta dei compagni e del luogo di ritrovo. La padrona di casa, tanto buona e inoffensiva, gli metterà i bastoni fra le ruote in modi insospettabili.
Remake dell'omonimo film di Alexander Mackendrick (1955), purtroppo sparito da anni. Continuo a credere che qui i Coen abbiano dato molto più che nelle pellicole maggiormente apprezzate dal pubblico: dialoghi brillanti, scoppiettante alchimia fra personaggi, citazioni colte. Commedia garbata, forse un po' indebolita nel finale.
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enzo70
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martedì 29 marzo 2016
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i coen e tom hanks in film semplice e raffinato
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Tom Hanks ed i fratelli Coen ed allora ecco gli ingredienti per un gran bel film, semplice, gustoso ed elegante. La storia per farla in breve è quella di un gruppo di criminali che per realizzare il colpo hanno bisogno di una base logistica: la casa di un’anziana signora di colore. Ma una storia semplice diventa in mano ai Coen e grazie all’interpretazione eccezionale di Tom Hanks un turbinio di gag, raffinate e divertenti al tempo stesso, siamo lontani dalla complessità narrativa di questo non è un Paese per vecchi, ma il diverso registro non modifica la sostanza, questi fratelli sanno fare bene il cinema, per dirla come si diceva una volta. Ed anche il personaggio di Tom Hanks, un uomo colto e raffinato, ma non per questo non dedito al crimine prende la s
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Tom Hanks ed i fratelli Coen ed allora ecco gli ingredienti per un gran bel film, semplice, gustoso ed elegante. La storia per farla in breve è quella di un gruppo di criminali che per realizzare il colpo hanno bisogno di una base logistica: la casa di un’anziana signora di colore. Ma una storia semplice diventa in mano ai Coen e grazie all’interpretazione eccezionale di Tom Hanks un turbinio di gag, raffinate e divertenti al tempo stesso, siamo lontani dalla complessità narrativa di questo non è un Paese per vecchi, ma il diverso registro non modifica la sostanza, questi fratelli sanno fare bene il cinema, per dirla come si diceva una volta. Ed anche il personaggio di Tom Hanks, un uomo colto e raffinato, ma non per questo non dedito al crimine prende la scena e non l’abbandona mai, anzi si, alla fine, ma basta con le anticipazioni, il film è da vedere e stop
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il_marco
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venerdì 16 settembre 2011
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un tom hanks quasi da oscar salva il film
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Una commedia grottesca, irriverente e insolita. Già dall'inizio si rimane incantati dai paesaggi sud Usa e dalla musica simil-country. Una vecchina di colore, zoppicante e brontolona, probabilmente troppo stereotipata è il primo personaggio che compare in scena.
Anche se è il remake di un film inglese del 1955 i Coen ci mettono del loro, cambaindo scenografie, il comportamento e la razza della vecchia protagonista e caratterizzando i personaggi con comportamenti e situazioni grottesche e demenziali.
Quando Tom Hanks compare si rimane estasiati e stupiti dalla bravura dell'interpretazione e delle pose, raggiungendo il suo apice nei duetti con la vecchina. Probabilmenmte l'Oscar qui forse non era meritato, ma sicuramente da prendere in considerazione per entrambi.
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Una commedia grottesca, irriverente e insolita. Già dall'inizio si rimane incantati dai paesaggi sud Usa e dalla musica simil-country. Una vecchina di colore, zoppicante e brontolona, probabilmente troppo stereotipata è il primo personaggio che compare in scena.
Anche se è il remake di un film inglese del 1955 i Coen ci mettono del loro, cambaindo scenografie, il comportamento e la razza della vecchia protagonista e caratterizzando i personaggi con comportamenti e situazioni grottesche e demenziali.
Quando Tom Hanks compare si rimane estasiati e stupiti dalla bravura dell'interpretazione e delle pose, raggiungendo il suo apice nei duetti con la vecchina. Probabilmenmte l'Oscar qui forse non era meritato, ma sicuramente da prendere in considerazione per entrambi. E qui finiscono i meriti della pellicola, infatti per il resto precipita, rendendolo quasi stupido e infatile.
Marlon Wayans stona parecchio con l'atmosfera raffinata e colta e lo rende un pupazzone da circo reduce da Scary Movie e White Chicks, difatti le espressioni facciali rimangono sempre quelle.
Ma anche la regia è lontana dal salvarsi, non essendo pignola come ogni altro film dei Coen; ma piuttosto buttando tutto là, senza curarsi della riuscita.
In definitiva una commedia nera brillante, ma realizzata male, il potenziale c'era. Forse uno dei peggiori film dei Coen, ma allo stesso tempo una delle migliolri interpretazioni del grande Tom Hanks a mio parere uno dei migliori attori non solo viventi ma di tutti i tempi.
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inertiatic
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venerdì 7 maggio 2010
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non il meglio dei coen
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Già dai titoli iniziali si vede che c'è qualcosa di strano, rispetto al solito, in questo lavoro dei Coen, remake del film del 1955 La signora omicidi di Alexander Mackendrick (non che gli altri non siano strani, diciamo pure uno strano nello strano): scritte che scorrono su un particolare sfondo animato, una cosa un po' insolita. Emerge già dall'inizio la cosa più divertente del film, lo straordinario personaggio della vecchia di colore, colei che riesce a mantenere alta l'attenzione dello spettatore, che nel frattempo si barcamena tra questi cinque personaggi assolutamente eterogenei: il professore dal linguaggio altolocato e dalla passione per Edgar Allan Poe, il classico stereotipo del ragazzo nero, il simpatico "Generale" asiatico che riesce a tenere nascosta la sigaretta nella bocca, lo strano signore baffuto con problemi intestinali e il giovane ragazzo forte ma assolutamente stupido (una sorta di scemo del villaggio).
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Già dai titoli iniziali si vede che c'è qualcosa di strano, rispetto al solito, in questo lavoro dei Coen, remake del film del 1955 La signora omicidi di Alexander Mackendrick (non che gli altri non siano strani, diciamo pure uno strano nello strano): scritte che scorrono su un particolare sfondo animato, una cosa un po' insolita. Emerge già dall'inizio la cosa più divertente del film, lo straordinario personaggio della vecchia di colore, colei che riesce a mantenere alta l'attenzione dello spettatore, che nel frattempo si barcamena tra questi cinque personaggi assolutamente eterogenei: il professore dal linguaggio altolocato e dalla passione per Edgar Allan Poe, il classico stereotipo del ragazzo nero, il simpatico "Generale" asiatico che riesce a tenere nascosta la sigaretta nella bocca, lo strano signore baffuto con problemi intestinali e il giovane ragazzo forte ma assolutamente stupido (una sorta di scemo del villaggio). Un accostamento che appare un po' forzato e che alla fine non convince, magari riabilitandosi un po' in un divertente (quanto imprevedibile, ma frettoloso) finale. Una nota di merito al ritratto del marito della cara signora Marva e ai suoi divertenti cambiamenti di espressione. Ma i Coen hanno sicuramente fatto di meglio.
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