La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler |
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Un film di Oliver Hirschbiegel.
Con Bruno Ganz, Alexandra Maria Lara, Corinna Harfouch, Ulrich Matthes, Juliane Köhler.
continua»
Titolo originale Der Untergang.
Drammatico,
durata 150 min.
- Germania 2004.
- 01 Distribution
uscita venerdì 29 aprile 2005.
MYMONETRO
La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler
valutazione media:
3,26
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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IL RITRATTO DI UN MOSTRO... O DI UN UOMO?di VoxPopuliFeedback: 106 | altri commenti e recensioni di VoxPopuli |
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giovedì 4 aprile 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Vorrei cominciare con un'informazione che spesso viene dimenticata e che tendo a ribadire durante le conversazioni: Adolf Hitler era nientemeno che un uomo, così come lo erano i più "onorevoli" membri del terzo Reich, così come lo era ogni singolo soldato. E loro credevano nel nazionalsocialismo. Erano fermamente convinti che un mondo privo degli ideali del nazionalsocialismo sarebbe stato un mondo debole e decadente( niente di più sbagliato dal momento che noi stiamo vivendo in un mondo non più popolato dai "visionari" princìpi della dottrina di Hitler). Ci credevano veramente, e a testimonianza di ciò vi sono i numerosissimi suicidi dei più alti uomini del Reich all'interno del Fuhrer-bunker negli ultimi giorni di vita dell'uomo che, più nel male che nel bene, ha scritto la storia della prima metà del secolo scorso; non è dunque vero che la storia la scrivono i vincitori, basta tenersi informati per venire a conoscenza anche della versione del vinto; e sta proprio qui la bellezza de "La Caduta": il film offre una visione del Fuhrer del tutto nuova e umana, ma senza minimamente intaccarne gli ideali e i princìpi, una figura credibile, una figura vera estratta direttamente dal diario di Traudl Junge( ultima segretaria di Hitler) scritto post bellum, e quindi del tutto obbiettivo e affidabile nonostante la stessa Junge si sia dichiarata anti nazionalsocialista. Ottimamente riuscita la caratterizzazione di tutti i personaggi, da Hitler( di cui se ne vede il progressivo peggioramento mentale) alla sua sposa per un giorno Eva Braun, da Goebbels( il cui attore riesce splendidamente a carpirne la disperazione) a Speer, la cui presenza (nella scena a lui dedicata) mette in risalto la disperazione che circola nell'aria con i dialoghi amichevoli che tiene con Eva Braun e Magda Goebbels, una disperazione che viene presentata non a suon di urli( come quella del protagonista) ma con sussurri: Magda Goebbels: "Ci ho riflettuto a lungo, non voglio che i mie figli crescano in un mondo in cui non c'è più il nazionalsocialismo." Albert Speer: "Dovresti pensarci ancora, i bambini hanno diritto ad un futuro." Tengo a precisare che è una produzione tedesca, con interpreti, sceneggiatori e regista tedesco, e nonostante l'assenza di celebrità del cinema o di attori molto conosciuti, ogni singolo attore è stato perfettamente in grado di capire il proprio personaggio e di dargli vita con maestria anche ben maggiore di alcune stars Hollywoodiane, primo fra tutti Ganz, il quale ha recitato con maestria un ruolo tutt'altro che semplice. La sceneggiatura è stata scritta con grande maestria ed è palese che coloro i quali vi hanno lavorato non simpatizzano per la dottrina politica di Hitler, e vi sono diversi dialoghi e personaggi a dimostrarlo, tra cui Speer, il medico Ernst Schenck e il generale Helmuth Weidling, ma anche la stessa Traudl Junge, della quale si vede all'apertura ed alla chiusura del film una parte di intervista fatta recentemente; ottimo lavoro svolto con i dialoghi: credibili e colgono perfettamente la personalità dei personaggi. In conclusione "La Caduta" è senza dubbio un film ottimamente realizzato e che rimarrà impresso a chiunque sia interessato al periodo storico di cui tratta; un film quasi totalmente privo di difetti, da rivedere e da godere. Vorrei concludere la recensione con una frase di Joachim Fest, il più celebre biografo di Hitler: "La cosa peggiore non è che Hitler fosse un mostro, ma che fosse un uomo. Un uomo come gli altri".
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