Cristina Piccino
Il Manifesto
La vera sorpresa del film è lei, Sandra Ceccarelli, già «musa» di Giuseppe Piccioni in Luce dei miei occhi del quale qui il regista ripropone la stessa coppia: Sandra Ceccarelli, appunto, e Luigi Lo Cascio. E non perché lui, costretto tra l'altro in un personaggio d'Attore arrogante, o Galatea Ranzi, sempre sfumata in tensione, o gli altri non siano bravi; ma è che il film sembra vivere e respirare tutto intorno al personaggio di Laura (Ceccarelli) fragile, sotterraneo, enigmatico nella sua espansività al quale l'attrice sa dare modulazioni di nevrosi delicate, dolcezza, compassione, a cominciare da quel primo piano con parrucca bionda che apre il film, il provino in diretta ai limiti dell'autobiografico - che ricorda le confessioni mockumentary del film che la lanciò, Tre storie di Piergiorgio Gay - in cui non suonare stonati era impresa complessa. [...]
di Cristina Piccino, articolo completo (3908 caratteri spazi inclusi) su Il Manifesto 21 Settembre 2004