Io, Robot

Fabio Ferzetti

Che cos’è un volto umano? Cosa siamo disposti a riconoscere come nostro simile? Quando è che una superficie organizzata cessa di essere una semplice facciata per divenire una faccia, capace di esprimere e recepire sentimenti complessi? In altre parole: cosa distingue l’automa antropomorfo visto in centinaia di film e fumetti dal robot così perfetto da esser quasi umano, la macchina dalla creatura in cui scocca la scintilla della coscienza e del libero arbitrio? Al fondo è un problema filosofico, ma la squadra che ha creato gli ammirevoli automi di Io, robot ha dovuto risolverlo in termini visivi, non concettuali. [...]

di Fabio Ferzetti, articolo completo (3187 caratteri spazi inclusi) su Il Messaggero 22 ottobre 2004