Franco Montini
La Repubblica
Sul biglietto da visita un prestigioso riconoscimento: il premio per la miglior regia all’ultimo Festival di Cannes. Il filmè la storia di un triplo viaggio: fisico, interiore e soprattutto musicale. Zano (Romaln Duris) e la sua ragazza Naima (Lubna Azabal) vivono a Parigi e decidono di compiere un percorso attraverso la Francia e la Spagna fino all’Algeria per riscoprire le proprie radici. Lui è un pied noir, che, con la famiglia, ha abbandonato l’Africa nei giorni della guerra per l’indipendenza; lei è di origine araba, anche se non parla una parola nella lingua dei suoi avi. Si mettono in viaggio con pochissimi soldi, su mezzi di fortuna che li costringono a molte tappe, utili tuttavia a scoprire il fascino di terre e culture sconosciute. Così in Andalusia vengono coinvolti nell’atmosfera magica del flamenco:si amano, discutono, si tradiscono,tornano insieme e riprendono il cammino verso il Mediterraneo e verso l’Africa. Zano sempre più convinto e felice di quel viaggio, Naima, al contrario, sempre più recalcitrante, almeno finché, complice riti di tarantismo, cade in trance ed anche lei si riconcilia con il proprio passato. Mail momento più emozionante del film è - l’arrivo ad Algeri, quando Zano non solo ritrova la casa dei suoi genitori, ma scopre che tutto è rimasto esattamente come allora. Le nuove proprietarie non hanno neppure sostituito i quadri e le foto alle pareti e... la commozione dilaga.
Da Il Venerdì di Repubblica, 27 agosto 2004
di Franco Montini, 27 agosto 2004