Fabio Ferzetti
Il Messaggero
Due bellezze brune molto diverse, Regina Nemni e Luisa Ranieri, danzano in riva al mare. Una, longilinea, quasi severa, esegue una coreografia, forse è il lato apollineo del femminile. L'altra invece, prosperosa e istintiva, è dionisiaca, dunque disordinata nei comportamenti come nella danza, e sessualmente aggressiva («Hai paura del caos? Che tipo di caos? Totale»). Il filo pericoloso delle cose di Antonioni chiude il tanto atteso Eros su una nota dissonante, un equilibrio ricomposto ma precario, forse a ricordarci che il dio del titolo non conosce quiete. [...]
di Fabio Ferzetti, articolo completo (1888 caratteri spazi inclusi) su Il Messaggero 11 settembre 2004