Birth - Io sono Sean

Ho visto che il film non è piaciuto perché non è stato capito. O meglio: perché il regista non ha servito la morale o l'interpretazione preconfenzionata allo spettatore. Ma non sappiamo più apprezzare film che non vogliono dirci il significato di quello che abbiamo visto, perché sta a ognuno di noi trovare il proprio o perché dare risposte toglierebbe il piacere del mistero? Quanti film belli avete visto che non danno risposto, che lasciano un finale aperto, che non svelano niente? Io ne ho visti abbastanza ed erano tutti bellissimi e il fatto di non aver dato risposte li hanno resi ancora più indelebili nella mia mente. Se volete Birth è un thriller, con colpo di scena finale. Un film con spunti paranormali che si dimostra non paranormale nella soluzione. Come The Village o Le Verità Negate. Oppure è un film che usa una vicenda strana come pretesto per indagare le emozioni umane, il significato dell'amore, della speranza, della fede e delle restrizione sociali, sempre meno forti del sentimento. Oppure è un film che ci mostra come i due elementi, paranormale e thriller, possono fondersi insieme e allora noi pensiamo che magari Sean ha preso spunto dalle lettere ma si è così immedesimato da convincersi di esserlo, convincendo anche Anna. E anche questo apre molto riflessioni sull'amore, sul fatto che forse ci si innamora di chi ci convince di poterci dare quello che vogliono o essere quello che desideriamo, rendendo l'amore una menzogna infinita come quella di Sean. Oppure la lettura delle lettere ha veramente rivegliato la coscienza reincarnata di Sean. Oppure è un film sulla redenzione, sia che Sean fosse Sean o un ragazzino che si è immedesimato o un bugiardo cronico, ha comunque rinunciato all'amore che sentiva per espliare la colpa sua o della persone che voleva essere o che si era convinto di essere. Qualsiasi conclusione è in realtà interessantissime e lascia la porta aperta a tantissime ramificazione sul senso dell'amore, dei sentimenti, dei ricordi. Se dava tutte le risposte sarebbe stato soltanto un giallo di serie B. Forse lo spettatore è diventato troppo pigro e vuole che tutto venga spiegato, come se un film non potesse mai essere un universo parallelo dove le persone continuano a vivere, dove c'è un dopo a quello che abbiamo visto e non si esaurisce tutto nel giro di 90 minuti. Inoltre il film non è nemmeno lento, perchè le scene si succeddono in una progressione di rivelazioni, di colpi di sceni e di sviluppo dei rapporti. Quindi non può essere considerato piatto o statico, perché va in un continuo e secondo me perfetto crescendo. E i particolari sui quali la telecamera si concentra, rendono il film più autentico, meditativo come lo è l'occhio umano e non frenetico hollywoodiano e così distante dal vero modo di vedere e pensare degli umani (per quanto dicono che la vita moderna è frenetica non sarà mai un continuo scambio di battute e azioni fulminee come molti film moderni) Infine la performance della Kidman e di Bright (Sean) sono entrambe eccelse, specialmente se viste in lingua originale, ma ancora di più se ci si sofferma ad osservare bene la recitazione silenziosa e continua dei loro occhi e del loro corpo.