American Crime |
|||||||||||||
Un film di Dan Mintz.
Con Annabella Sciorra, Cary Elwes, Kip Pardue, Rachael Leigh Cook
Thriller,
durata 95 min.
- USA 2004.
|
|||||||||||||
|
|||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Videofilmo ergo sumdi Peer GyntFeedback: 23222 | altri commenti e recensioni di Peer Gynt |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
mercoledì 3 luglio 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La mania compulsiva della videoripresa e' il vero soggetto del film, che utilizza il plot horror (sottogenere: omicidi seriali) solo come pretesto per una riflessione sulla videocrazia oggi imperante e sul modo di fare televisione sensazionalistica, sfruttando da sciacalli qualsiasi tragico evento. E in questo l'idea e' buona, la riflessione sul genere horror ricca di spunti interessanti e la capacita' di raccontare con un ritmo veloce e sicuro e' innegabile. I difetti però ci sono, ed e' un peccato, perche' rischiano di rovinare un film che sarebbe stato ottimo. Soprattutto la voglia di mettere troppo di tutto (ad esempio una componente ironico-parodistica a volte fuori luogo o temi come le tendenze saffiche della produttrice televisiva, che sembrano appiccicati a forza e provenire da un altro film) ha giocato un brutto scherzo a regista e sceneggiatori, che hanno cucinato un piatto che alla fine risulta troppo saporito. E soprattutto rischia di spiazzare lo spettatore quella continua e parossistica alternanza del punto di vista: narrazione oggettiva, videoripresa soggettiva del personaggio interno alla storia, frammento di trasmissione televisiva che ricostruisce la vicenda proprio nello stesso tempo in cui ci viene narrata. Alternanza che risulta spesso contraddittoria e che sa di lezione non troppo riuscita sui meccanismi della narrazione di genere. Eppure, malgrado i difetti, film da vedere.
[+] lascia un commento a peer gynt »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultimi commenti e recensioni di Peer Gynt:
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||