Uomini & donne, amori & bugie

Paolo D'Agostini

Dalle parti delle suggestioni di Francesca Archibugi e Cristina Comencini – la famiglia burrascosa, l’infanzia e l’adolescenza tra dinamismi e delusioni degli adulti nell’Italia dei boom e dei pre-68 - l’esordio registico dell’attrice Eleonora Giorgi è segnato dall’ingenuità ma si segnala anche per qualche buona ragione. La prima è il curioso, ma non solo, accostamento tra due nomi che hanno determinato il panorama divistico femminile degli anni 70 e80: la regista e la sua interprete principale, che è Ornella Muti. C’è qualcosa di emozionante in questo loro ritrovarsi oggi donne mature nei rispettivi ruoli, a giudicare dal film affiatate e in armonia. E poi, goffaggine appunto ingenuità di direzione permettendo, circola un’aria sincera e autentica per questo piccolo film. Che ci racconta, condotti per mano dalla voce narrante della stessa regista prestata a una delle piccole protagoniste, Nina, la storia di una bella coppia giovanissima del dopoguerra che fa tanti figli, cinque, e vive tutti i passaggi della società italiana dei ventennio successivo. Fino a che, esasperata dalle disattenzioni dei marito (che è veramente un deficiente, personaggio più grossolano non poteva essere creato) ed ispirata dai venti di ribellione del finale Sessanta, lei non decide di smettere di fare l’angelo del focolare e caccia lui di casa. Tutto secondo la prospettiva dei ragazzi. Muti se la cava ottimamente, il film zoppica ma ci pare giusto lodarne la buona volontà.
Da La Repubblica, 18 ottobre 2003


di Paolo D'Agostini, 18 ottobre 2003