weach
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venerdì 12 novembre 2010
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piano di comunicazione prevalentemente musicale
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Bello, perché , da buon musicita , Franco Battiato ci coinvoge in questa storia autobiolgrafica sollecitando archetipi musicali , i suoi.
Si intersecano il linguaggio musicale con il dialogo dell'immagine in modo vantaggioso;il risutato è appagante e l'emozione del ricordo passato profuma , c'è fragranza ,fluidità.
E' uno spaccato di cultura Siciliana che si rispecchia negli anni "50" con una vibrazione intensa .
" Perduto amor" Di Battiato ha una sua intimità ed una forza emozionale consistente ;è un poco rinascita, è trucco nostagico di ciò fu e che riaffiora idealizzato nella memoria e nella musica.
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Bello, perché , da buon musicita , Franco Battiato ci coinvoge in questa storia autobiolgrafica sollecitando archetipi musicali , i suoi.
Si intersecano il linguaggio musicale con il dialogo dell'immagine in modo vantaggioso;il risutato è appagante e l'emozione del ricordo passato profuma , c'è fragranza ,fluidità.
E' uno spaccato di cultura Siciliana che si rispecchia negli anni "50" con una vibrazione intensa .
" Perduto amor" Di Battiato ha una sua intimità ed una forza emozionale consistente ;è un poco rinascita, è trucco nostagico di ciò fu e che riaffiora idealizzato nella memoria e nella musica.
Quasi un film musicale .
Qualcuno ha detto che i protagonisti non hanno avuto adegata forza scenica ; forse è vero ;ma le scelte della regia erano centrate principalmente sulla comunicazione musicale releganto tutto il resto ad un ruolo comprimario.
weach illuminati
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labriset
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domenica 18 agosto 2013
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flash di sensazioni.
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Perduto Amor non è un film. Non è musica, non è nesso logico, non è nemmeno casualità. È tutto ciò e il suo contrario. Ma intriso di sensazioni. Di quelle come quando la mano lieve e intrigante del tuo amante ti accarezza le braccia e, con raffinatezza, dalle braccia arriva a sfiorarti i polpastrelli delle mani.
Incisivo e delicato, come quando quelle dita arrivano alle tue labbra, le irradiano di energia e dolcemente cedono il posto a quelle labbra che tanto necessitano di trovare le proprie compagne.
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Perduto Amor non è un film. Non è musica, non è nesso logico, non è nemmeno casualità. È tutto ciò e il suo contrario. Ma intriso di sensazioni. Di quelle come quando la mano lieve e intrigante del tuo amante ti accarezza le braccia e, con raffinatezza, dalle braccia arriva a sfiorarti i polpastrelli delle mani.
Incisivo e delicato, come quando quelle dita arrivano alle tue labbra, le irradiano di energia e dolcemente cedono il posto a quelle labbra che tanto necessitano di trovare le proprie compagne. Da far perdere i sensi in un orgasmo di sensi. Le luci e le ombre di ogni singola scena regalano fotografie di un'epoca trascorsa, colma di nostalgia, tradizione e genuinità, fatta di bagni al mare vestiti e di emozione fugace quando arriva l'uomo dei gelati, più irresistibile tentazione che il gioco della trottola. Le fotografie e le luci della Sicilia di un tempo trasudano amore e cullano il
respiro, per poi impedirgli la vita, risucchiandolo in un battito di cuore inaspettato, quando i bambini al torrente parlano una lingua che non ci è dato conoscere in mezzo a scintille di luce bianca e turchese.
La musica della colonna sonora accompagna, maestra, le note del pianoforte di Ettore, note che saranno sue anche nella grigia Milano capitalista.
L'ironia sottile e la critica accesa, equilibrata e costante costruiscono una cornice razionale e di spessore: la famiglia, la fortuna di avere un maestro di vita come non ne esistono più, la condizione della donna che ama incondizionatamente ed è tradita, il rituale della domenica di Pasqua rifiutato, l'omosessualità schernita, la tecnologia e lo sviluppo dei paesi confinanti l'Italia, la letteratura americana e la mercificazione, la società massiva. Tanti piccoli fondamentali risvolti di una stessa medaglia.
L'incredibile e stoica vita del singolo.
Perduto Amor è flash. E come un flash si chiude. Impavido. Lungimirante senza dubbio. Ma ancor più certo inaspettato. Impossibile da racchiudere nell'inchiostro di una penna, ma indelebile nei sussulti più impercettibili del vostro Sentire.
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