ric gamba
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mercoledì 3 dicembre 2003
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indimenticabile!!!
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Siamo di fronte ad una pellicola che rimarra' nella storia del cinema mondiale. Un film che mi ha emozionato come da anni, purtroppo, non mi succedeva. Mistic River, provoca una miscela di sentimenti (dolore, mistero,tristezza,pieta', odio) che e' rarissimo trovare nei film attuali. Il tutto grazie ad una bella storia, grande regia, grande scenografia ma sopratutto grazie all'interpretazione di tre giganti (Penn, Robbins, Bacon), tutti da oscar. Ma vorrei citare sopratutto SEAN PENN che credo sia il piu' grande attore del momento.
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rongiu
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giovedì 29 luglio 2010
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l'urlo.
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Il nostro è un mondo malato e senza via di scampo, a meno che...a meno che non inizi a riflettere un pochino con la tua testa, senza lasciare agli altri la possibilità di pulirti la mente magari con l’acqua di un fiume o con tv spazzatura. “Mustyc River”. Che strano titolo per un film, non certo per la storia che di mistico non ha proprio niente. Le due cose non combaciano. E’ un film che non ti fa tacere, ti costringe a gridare e non poco, e le urla, laceranti e prolungate fino a sfinirti, ti riducono in silenzio.
Le urla di Jimmy (Sean Penn) ed il silenzio crepuscolare di Dave (Tim Robbins).
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Il nostro è un mondo malato e senza via di scampo, a meno che...a meno che non inizi a riflettere un pochino con la tua testa, senza lasciare agli altri la possibilità di pulirti la mente magari con l’acqua di un fiume o con tv spazzatura. “Mustyc River”. Che strano titolo per un film, non certo per la storia che di mistico non ha proprio niente. Le due cose non combaciano. E’ un film che non ti fa tacere, ti costringe a gridare e non poco, e le urla, laceranti e prolungate fino a sfinirti, ti riducono in silenzio.
Le urla di Jimmy (Sean Penn) ed il silenzio crepuscolare di Dave (Tim Robbins).
Quanti interrogativi! Può un uomo per quanto ferito a morte nell’animo diventare a sua volta giudice ultimo e supremo della vita altrui? Io dico di no. E tu? Questo film è una passerella di anime senza luce. Manca il calore in queste vite. Però, Brendan e Katie hanno tentato di portarla la luce, hanno tentato di dare calore ad una quartiere malato e quanti ce ne sono sparsi per il mondo, hanno tentato di illuminare animi e vicoli. Grande il loro amore, i sorrisi di lei, i progetti di lui e poi…
Non c’è nulla di “sacro” e nulla da “contemplare”. Tutto è compiuto “Mister River”.
Ed i porci? Quelli che amano farsi fare una fellatio dai ragazzini, al giudizio di chi li sottoponiamo? Ed i bambini? Quelli che la violenza l’hanno subita, chi si occuperà di loro? E le mogli? Che ruolo hanno le mogli? E il poliziotto? E il bullismo? E l’amicizia? E le armi? E l’alcool? E la scuola? La famiglia? Il dubbio? La verità? Ed il S I L E N Z I O amichevole? Possiamo seppellirlo dietro una parata? E quante altre cose è Mystic River?
Mystic River è uno “short time movie” (meno di quaranta giorni per completare le riprese), ed anche in questo Eastwood dimostra la sua genialità, grazie ovviamente anche alla bravura di attori quali Sean Penn (Jimmy Markus), Tim Robbins (Dave Boyle) Kevin Bacon (Sean Devine).
Dennis Lehane è l’autore del romanzo - La morte non dimentica - da cui il film è tratto.
Brian Helgeland, ha curato la sceneggiatura.
“Good Ciak.”
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pugnochiuso
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venerdì 5 dicembre 2003
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capolavoro
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"Fiume mistico" recita il titolo, e tale è nelle inquadrature che aprono e chiudono tale commossa e commovente storia. Sano, vero, essenziale cinema, lontano anni luce dai sempre più invadenti effetti speciali della Hollywood di oggi (ma anche di ieri), addirittura l'Eastwood più spartano, oserei dire francescano di sempre, così come solo i grandi del cinema sanno fare (penso a Mann, Friedkin, Lynch o al compianto Frankenheimer).
Emozionante come solo una canzone di Springsteen può essere.
Che Eastwood sia il "Boss" del cinema?
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paolo massa
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venerdì 9 settembre 2005
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mystic river: al di qua del bene e del male
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Alla prova con una storia tanto aderente alla realtà di tutti i giorni quanto fedele ad una visione mistico-sacrale della vita, Clint Eastwood ha dato alla luce un’opera “tenebrosa” per gli innumerevoli “spazi oscuri” che pervadono l’esistenza filmica dei tre personaggi messi in scena. Sean, Jimmy e Dave sono ingenui ragazzini sorpresi dalla torbida ossessione di due balordi pedofili: il destino vuole che sia proprio Dave, il più “innocente” del gruppo, a finire tra le “grinfie” dei due. Da quel momento in poi, nessuno dei tre amici sarà più lo stesso: ognuno si porterà dietro le ferite di quella sconvolgente esperienza. Dopo questa atroce rivelazione, lo spettatore viene proiettato nella “città del peccato” (Boston), percorsa da un fiume impetuoso, quasi umano nel suo continuo scorrere (il “Mystic River” del titolo), dove si dipanano, trent’anni dopo, le storie “adulte” di Jimmy, Sean e Dave.
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Alla prova con una storia tanto aderente alla realtà di tutti i giorni quanto fedele ad una visione mistico-sacrale della vita, Clint Eastwood ha dato alla luce un’opera “tenebrosa” per gli innumerevoli “spazi oscuri” che pervadono l’esistenza filmica dei tre personaggi messi in scena. Sean, Jimmy e Dave sono ingenui ragazzini sorpresi dalla torbida ossessione di due balordi pedofili: il destino vuole che sia proprio Dave, il più “innocente” del gruppo, a finire tra le “grinfie” dei due. Da quel momento in poi, nessuno dei tre amici sarà più lo stesso: ognuno si porterà dietro le ferite di quella sconvolgente esperienza. Dopo questa atroce rivelazione, lo spettatore viene proiettato nella “città del peccato” (Boston), percorsa da un fiume impetuoso, quasi umano nel suo continuo scorrere (il “Mystic River” del titolo), dove si dipanano, trent’anni dopo, le storie “adulte” di Jimmy, Sean e Dave. Purtroppo, a far incrociare, nuovamente, i loro sguardi non è una semplice rimpatriata, ma la terribile morte (per omicidio) della giovane figlia di Jimmy (un toccante Sean Penn): è così che Sean (Kevin Bacon), un frustrato poliziotto in carriera, si ritrova ad indagare sull’assassinio della figlia di Jimmy, cercando di fugare qualsiasi dubbio sulle responsabilità di Dave (Tim Robbins), il principale indiziato del caso. E’ da qui che parte la profonda riflessione di Eastwood: l’uomo diventa, così, il simbolo di una condizione inevitabilmente tesa verso il male, immersa nel peccato e pervasa da un “pessimismo cosmico”. Sembra, quasi, che l’unica soluzione sia quella di “tacere”, nascondendosi all’ombra delle proprie colpe, complici silenziosi di una medesima deriva sociale. Questo film complesso offre uno spettacolo sincero ed appassionato; lontano da facili manicheismi e privo di qualsiasi catarsi liberatoria, esso tende, costantemente, alla ricerca di un senso che non si concretizzi in una sin troppo semplice auto-assoluzione generale. Talmente aderente alla realtà, da rispecchiarla in pieno.
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macsz
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mercoledì 4 marzo 2009
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ilfiumenonlavaviailsanguedallemanidegliuomini
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eastwood legge il libro e rimane colpito da una battuta di dave (tim robbins), a proposito del sogno di una giovinezza che lui non ha mai avuto. affidandosi al valido sceneggiatore brian helgeland ne cava un film da molti paragonato a una tragedia greca o shakespeariana. celebre repubblicano, sceglie una coppia di attori liberal (penn e robbins) affiancati da un kevin bacon che fa da tramite e da paragone a "sleepers", film dalle tematiche simili (filmone con supercast imperniato sulla pedofilia, sulla violenza, sulla legge e sulla religione), ma dagli esiti superficiali e banalmente scandalosi perlomeno in confronto a "mystic river", titolo che fa riferimento al fiume che scorre malickianamente di fianco in mezzo e sopra i personaggi, le cui acque dovrebbero lavare i peccati ma si limitano a riflettere le parti "nere" dell'anima degli uomini, ai quali non è concessa né la pietà di un dio che non c'è, né il giudizio da parte di una legge umana e perciò fallibile.
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eastwood legge il libro e rimane colpito da una battuta di dave (tim robbins), a proposito del sogno di una giovinezza che lui non ha mai avuto. affidandosi al valido sceneggiatore brian helgeland ne cava un film da molti paragonato a una tragedia greca o shakespeariana. celebre repubblicano, sceglie una coppia di attori liberal (penn e robbins) affiancati da un kevin bacon che fa da tramite e da paragone a "sleepers", film dalle tematiche simili (filmone con supercast imperniato sulla pedofilia, sulla violenza, sulla legge e sulla religione), ma dagli esiti superficiali e banalmente scandalosi perlomeno in confronto a "mystic river", titolo che fa riferimento al fiume che scorre malickianamente di fianco in mezzo e sopra i personaggi, le cui acque dovrebbero lavare i peccati ma si limitano a riflettere le parti "nere" dell'anima degli uomini, ai quali non è concessa né la pietà di un dio che non c'è, né il giudizio da parte di una legge umana e perciò fallibile. racchiuse in un prologo e in un epilogo di lineare quanto devastante potenza, scorrono le vite dei tre personaggi del film, tutti in un modo o nell'altro vittime e carnefici, dell'osservatore esterno (fishburne), delle donne dei tre personaggi (linney, harden, davis), dei due aiutanti di jimmy, in un intreccio così apparentemente semplice che necessita di più di una visione per essere assimilato appieno. "mystic river" è uno di quei film che potrebbe non essere apprezzato subito, che cresce dentro, che va rivisitato magari in seguito. le stroncature sciocche e sprezzanti presenti qui e altrove (noioso, prevedibile, banale) sono logica conseguenza di una visione poco profonda: effettivamente meglio i vanzina per costoro, non necessariamente più stupidi di chi ha apprezzato questo capolavoro di eastwood, ma magari bisognosi di avere dal cinema più momenti di svago che spunti di riflessione.
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gianni b.
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mercoledì 9 dicembre 2009
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bellissimo ma un po' ingenuo
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Il film l'ho appena visto e mi pare senza dubbio all'altezza del miglior cinema che si possa desiderare di vedere. Il cast di attori è notevole, la regia impeccabile, solo la sceneggiatura mi pare il lato debole, per questo non ho dato 5 stelle. Mi sembra altamente improbabile - se non quasi impossibile - che nella stessa notte, nella stessa città, alla stessa ora, nella stessa famiglia - Dave e Jimmy sono infatti parenti avendo sposato 2 donne cugine tra loro - avvengano 2 omicidi! Poi: vedi i ragazzi uno scaltro, uno giusto, uno tonto, e come sono questi trent'anni dopo? Forse per non affaticare troppo lo spettatore, identici: uno scaltro, uno giusto, uno tonto. Molto improbabile anche che la sospettosa moglie di Dave vada dal boss Jimmy ad accusare il suo stesso marito - punto chiave del film - che sta proprio cercando l'assassino di sua figlia per ammazzarlo.
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Il film l'ho appena visto e mi pare senza dubbio all'altezza del miglior cinema che si possa desiderare di vedere. Il cast di attori è notevole, la regia impeccabile, solo la sceneggiatura mi pare il lato debole, per questo non ho dato 5 stelle. Mi sembra altamente improbabile - se non quasi impossibile - che nella stessa notte, nella stessa città, alla stessa ora, nella stessa famiglia - Dave e Jimmy sono infatti parenti avendo sposato 2 donne cugine tra loro - avvengano 2 omicidi! Poi: vedi i ragazzi uno scaltro, uno giusto, uno tonto, e come sono questi trent'anni dopo? Forse per non affaticare troppo lo spettatore, identici: uno scaltro, uno giusto, uno tonto. Molto improbabile anche che la sospettosa moglie di Dave vada dal boss Jimmy ad accusare il suo stesso marito - punto chiave del film - che sta proprio cercando l'assassino di sua figlia per ammazzarlo. Nel finale Dave, che con la polizia diventa intelligentissimo riuscendo in un minuto a scagionarsi da solo dalle accuse, ritorna tonto e segue tranquillamente due sicari di Jimmy - che, si capisce bene, sanno tutto e non vedono l'ora di fargli la pelle - andandoci persino a bere una birra insieme! Non si può passare da tonti ad intelligenti e viceversa, a seconda delle esigenze del film! Un'altra scena improbabilissima è quando Dave si autoaccusa di fronte a Jimmy per salvarsi la vita, piuttosto avrebbe dovuto dire subito a Jimmy dove aveva nascosto il corpo del pedofilo, cosa che lo avrebbe immediatamente scagionato. Poco senso hanno inoltre le scene della moglie del poliziotto Kevin Bacon che ogni tanto telefona e non parla, e riprende a parlare (ovviamente) giusto nel finale del film. A proposito, il poliziotto alla fine capisce tutto ma non arresta Jimmy, il quale anzi potrà riprendere indisturbato la sua carriera criminale... perchè? Concludendo, il film è bellissimo sotto parecchi ounti di vista ma un po' sconclusionato come trama, comunque merita la visione.
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alessandra verdino
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lunedì 6 aprile 2009
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un senso
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Dopo che si é assistito alla proiezione del film "Mystic River" di Eastwood, tratto, magnificamente, dal romanzo di Dennis Lehane, si ci può chiedere: "La vita ha un senso?"
E' una domanda difficile da rispondere.
Un senso lo ha sempre anche se, talvolta, é quasi impossibile capirlo.
"Mystic River" é il capolavoro dei capolavori.
Duro, serrato, intenso, intriso di domande sulla vita, sul modo di condurla e sulla morte, vista come culmine di ogni atrocità umana.
Il "Fiume Mistico" é l'ignoto, in cui dobbiamo immergerci continuamente.
Perché é la vita, che, spesso, non dà scampo.
Soprattutto a chi é stato vittima di abusi, e non é riuscito a difendersi.
In quella maledetta macchina di violentatori sono, in realtà, saliti tutti e tre i protagonisti.
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Dopo che si é assistito alla proiezione del film "Mystic River" di Eastwood, tratto, magnificamente, dal romanzo di Dennis Lehane, si ci può chiedere: "La vita ha un senso?"
E' una domanda difficile da rispondere.
Un senso lo ha sempre anche se, talvolta, é quasi impossibile capirlo.
"Mystic River" é il capolavoro dei capolavori.
Duro, serrato, intenso, intriso di domande sulla vita, sul modo di condurla e sulla morte, vista come culmine di ogni atrocità umana.
Il "Fiume Mistico" é l'ignoto, in cui dobbiamo immergerci continuamente.
Perché é la vita, che, spesso, non dà scampo.
Soprattutto a chi é stato vittima di abusi, e non é riuscito a difendersi.
In quella maledetta macchina di violentatori sono, in realtà, saliti tutti e tre i protagonisti.
In quel momento, hanno imparato la durezza del vivere.
La vita é spietata contro chi non riesce a fronteggiarla: a muso duro.
Mai due Oscar sono stati più meritati.
Sean Penn, magnifico nel tratteggiare gli atti e gli incubi di quello che é divenuto un piccolo boss di quartiere.
Tim Robbins dà voce al rimpianto di ciò che poteva essere e non é stato, é la voce di una vita distruta dalla violenza degli altri, che lo porterà, suo malgrado, al sacrificio.
L'altro amico d'infanzia, quello che ha fatto strada più degli altri, é anche lui una vittima: sarà, indagando, la voce della coscienza.
Attenzione all'infanzia.
E' un momento difficile e il perno delle esistenze di ognuno.
Difendiamola ad ogni costo.
Difendiamo i sogni, facciamo in modo che non diventino incubi, "vampiri".
Cerchiamo di difendere gli uomini di domani.
Perché non partano con il piede sbagliato.
Perché non siano, in partenza, sconfitti.
Come lo sono questi tre personaggi: tutti e tre.
Anche il rude e, allo stesso tempo, dolce Sean Penn.
"Mystic River" é un film arrabbiato, dolentissimo.
Mi auguro di arrabbiarmi semppre.
Perché, solo allora, la vita può avere un senso.
Nel saper creare, con verità e giustizia, gli uomini.
Eastwood é grandissimo. Riesce, in due ore, a farci emozionare, urlare, piangere.
Ci distrugge il cuore. Per dirci che un cuore ce l'abbiamo.
Per darci un messaggio gonfio di dolore e di civiltà.
Per incaricarci di fare in modo che la vita abbia, finalmente, un senso.
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bella earl!
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sabato 25 giugno 2011
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clint, sean, tim e kevin. film e cast strepitosi.
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Grandissimo film che si avvale della partecipazione di grandi nomi del cinema mondiale. Clint Eastwood grazie alla sua fama e alla sua enorme bravura come regista mette insieme per questo strepitoso rifacimento di un libro (appunto "Mystic River") un cast stellare che ritrova, appunto, al suo interno nomi come Sean Penn e Kevin Bacon. La regia di questo film è grandiosa e porta la frima inconfondibile del già citato Clint Eastwood. Sugli attori vale la pena di spendere due paroline a testa. Tim Robbins interpreta Dave, probabilmente la parte più difficile di tutto il film. Nonostante la difficoltà la interpreta con un carisma e un sentimento da far venire i brividi.
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Grandissimo film che si avvale della partecipazione di grandi nomi del cinema mondiale. Clint Eastwood grazie alla sua fama e alla sua enorme bravura come regista mette insieme per questo strepitoso rifacimento di un libro (appunto "Mystic River") un cast stellare che ritrova, appunto, al suo interno nomi come Sean Penn e Kevin Bacon. La regia di questo film è grandiosa e porta la frima inconfondibile del già citato Clint Eastwood. Sugli attori vale la pena di spendere due paroline a testa. Tim Robbins interpreta Dave, probabilmente la parte più difficile di tutto il film. Nonostante la difficoltà la interpreta con un carisma e un sentimento da far venire i brividi. Riassunto in una parola: Fantastico. Kevin Bacon interpreta Sean e finalmente lo vediamo nella parte del buon detective. L'interpretazione gli riesce molto bene, nonostante si sa che la parte del buono non è proprio la sua parte preferita. In una parola: Bravissimo. Su Sean Penn che interpreta Jimmy c'è poco da dire. Geniale sotto ogni aspetto è una delle interpretazioni più cupe e grandiose di tutta la sua carriera. In una parola: Sublime.
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shiningeyes
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giovedì 21 marzo 2013
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drammaticissimo!
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“Mystic River” è un film veramente molto drammatico, uno di quei film che rappresentano tutte le peculiarità del genere.
Vedendo questo film si singhiozza, si piange e il cuore ti si comprime fino a far starti male; merito di una ambientazione crepuscolare e di un'atmosfera decisamente deprimente e triste, che vede un contesto di traumi infantili riscoperti, che aprono vecchie ferite da scelte difficili passate.
La storia è diretta su tre amici di infanzia Jimmy, Sean e Dave, il cui ultimo, da bambino, verrà rapito da due pedofili, sotto gli occhi degli amici; riuscirà a scappare da loro dopo quattro giorni di abusi, rimanendone traumatizzato a vita. Si rincontrano adulti, per la terribile circostanza del brutale assassinio della figlia di Jimmy, e dove Sean, diventato detective, si impegnerà nella ricerca dell'assassino; e di nuovo uniti, si renderanno conto che non è il solo Dave ad essere cambiato per il trauma subito, il quale ha colpito anche loro, cambiandogli per sempre le loro vite, ed il film ci mostrerà anche il lato bestiale dell'uomo ferito dalla sofferenza, e di come a volte siano preferibili compromessi scomodi.
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“Mystic River” è un film veramente molto drammatico, uno di quei film che rappresentano tutte le peculiarità del genere.
Vedendo questo film si singhiozza, si piange e il cuore ti si comprime fino a far starti male; merito di una ambientazione crepuscolare e di un'atmosfera decisamente deprimente e triste, che vede un contesto di traumi infantili riscoperti, che aprono vecchie ferite da scelte difficili passate.
La storia è diretta su tre amici di infanzia Jimmy, Sean e Dave, il cui ultimo, da bambino, verrà rapito da due pedofili, sotto gli occhi degli amici; riuscirà a scappare da loro dopo quattro giorni di abusi, rimanendone traumatizzato a vita. Si rincontrano adulti, per la terribile circostanza del brutale assassinio della figlia di Jimmy, e dove Sean, diventato detective, si impegnerà nella ricerca dell'assassino; e di nuovo uniti, si renderanno conto che non è il solo Dave ad essere cambiato per il trauma subito, il quale ha colpito anche loro, cambiandogli per sempre le loro vite, ed il film ci mostrerà anche il lato bestiale dell'uomo ferito dalla sofferenza, e di come a volte siano preferibili compromessi scomodi.
Questo film ci intristisce ed angoscia anche per il modo in cui è fatto: gli attori sono perennemente stanchi, sconvolti e sfiduciati; le luci plumbee e chiaroscurate danno un tocco spettrale ed introspettivo ai personaggi e le struggenti musiche ci sanno deprimere ancor di più.
Qui ci viene anche mostrata in tutta la sua bravura l'immensa dote interpretativa di Sean Penn, capacissimo dal passare da padre afflitto a vendicatore senza pietà; Tim Robbins non è da meno nel mostrare un personaggio sconvolto dai suoi traumi del passato e difficilmente indecifrabile, meritando ampiamente l'Oscar; di sicuro un po' inferiore ai primi due citati il nostro Kevin Bacon, ma tutto sommato non sfigura neanche lui nella figura del pragmatico detective che non si fa coinvolgere personalmente dall'indagine; anche se hanno uno spazio ristretto sono intense le prove delle donne Marcia Gay Harden e Laura Linney.
Clint Eastwood in questo film ha messo in piena luce la sua sensibilità nel saper fare drammi psicologici di eccellente profondità, portandoci a immedesimarci pienamente nelle condizioni interiori dei personaggi, il tutto è fatto forse anche con troppo magone, che potrebbe non far reggere la visione a tipi ultra sensibili.
Ciò non toglie che si parla di un film con la F maiuscola, apprezzatissimo da coloro che amano cinema così semplice e drammatico.
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[+] great clint
(di vanessa zarastro)
[ - ] great clint
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paolo assandri
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sabato 11 febbraio 2012
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il punto di vista di dio
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Il Mystic scorre e lava via i peccati di un’America da bassofondo, le vittime, i cadaveri. Un film che accarezza più generi senza mai preferirne uno. Critica spietatamente la famiglia americana, composta di madri inerti, passive, anaffettive, crudeli e di padri che lasciano soli i propri figli morendo o fuggendo (Solo Ray Harris, che inizialmente si pensava fuggito, Dave), non riescono a capirli costringendoli a fuggire (Jimmy) o addirittura non li conoscono e non sanno come si chiamano (Sean). La condizione è quella di una orfanità dilagante, esemplificata nel finale dall’immagine del piccolo figlio di Dave e Celeste, solo su un carro durante la parata, che non risponde alle urla odiose dalla madre, per la cui insicurezza e per la cui stupidità non ha più un padre.
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Il Mystic scorre e lava via i peccati di un’America da bassofondo, le vittime, i cadaveri. Un film che accarezza più generi senza mai preferirne uno. Critica spietatamente la famiglia americana, composta di madri inerti, passive, anaffettive, crudeli e di padri che lasciano soli i propri figli morendo o fuggendo (Solo Ray Harris, che inizialmente si pensava fuggito, Dave), non riescono a capirli costringendoli a fuggire (Jimmy) o addirittura non li conoscono e non sanno come si chiamano (Sean). La condizione è quella di una orfanità dilagante, esemplificata nel finale dall’immagine del piccolo figlio di Dave e Celeste, solo su un carro durante la parata, che non risponde alle urla odiose dalla madre, per la cui insicurezza e per la cui stupidità non ha più un padre.
Mystic River è una tragedia senza catarsi e senza redenzione, in cui i colpevoli sono colpiti e i colpiti colpevoli. Grava su tutte le azioni, anche quelle minime, un’opprimente fatalità. Un Dio indifferente, una natura matrigna muove gli uomini come pedine di una scacchiera illeggibile e non risponde mai, non dà segno di sé, nemmeno quando interrogata apertamente da Jimmy di fronte al cadavere di sua figlia. Lasciando come risposta il solo biancore accecante del cielo, sopra alcuni alberi neri, agghiaccianti. È la panoramica dall’alto lo stilema scelto per rappresentare il punto di vista di Dio, sempre preceduto da un’inquadratura dal basso verso l’alto del cielo. Un campo / controcampo Uomo – Dio, che sembra un ironico botta e risposta tra sordi. Dio non ha risposte, è colpevolmente muto, più somigliante al caso che al fato e l’uomo non riesce a rassegnarsi e continua a domandare, posponendo in eterno la responsabilità e tentando vanamente di allontanare la colpa da sé. Quando Sean scopre il cadavere della ragazzina, dice al sergente Whitey, “Cosa dovrei dirgli? Dio ha detto che avevi un debito con lui?”: tra uomini e Dio non c’è un legame di fede, ma un conto in sospeso, nell’accezione più grevemente economica del termine. Il senso di colpa si intreccia fittamente con la vergogna. La vergogna di Dave che non riesce a dire alla moglie di avere ammazzato un pedofilo e preferisce che ella creda che abbia ammazzato Katie, la vergogna di Sean nei confronti del suo passato, che non gli permette di essere lucido con Dave, la vergogna di sua moglie, che ogni giorno lo chiama al telefono senza dire una sola parola.
Dal punto di vista stilistico Eastwood, ormai arrivato ad un punto della sua carriera in cui è unanimemente riconosciuto e stimato, con non poca retorica, come ultimo dei classici, non si smentisce e confeziona un film limpido e pulito, in cui le inquadrature sono costruite nei minimi dettagli e in cui ogni scelta stilistica ha un significato notevole. Il campo lungo verso cui si allontana la macchina dei pedofili con Dave bambino a bordo è una metafora visiva del tragitto che si percorre verso la morte. Dave come essere umano morì quel giorno, come lui stesso ammette in un impeto di lucida follia alla moglie e come gli stessi Sean e Jimmy che su quell’auto non salirono, sanno benissimo. “Quand’è l’ultima volta che hai visto Dave Boyle?” chiede Sean a Jimmy, “è stato venticinque anni fa, lungo questa strada, sul retro di quel lotto.”. È lo stesso campo lungo ironicamente lo accompagnerà a bordo dell’auto dei fratelli Savage verso una morte questa volta definitiva. Dell’uomo e del vampiro.
L’ironia è la cifra con cui Eastwood riveste un altro stilema classico del cinema, il più classico di tutti, il montaggio alternato griffithiano. Se in altri film aveva ripreso questo montaggio con massima attenzione e rispetto della tradizione, sentendosi quasi un erede di quella stessa, in Mystic River c’è un distacco. Il montaggio alternato non porta al last minute rascue come da manuale, ma si arrotola su se stesso e non riesce a venire a capo del nichilismo che permea tutta la vicenda. Nessuno si salva, non c’è nessuno da salvare, eroi e criminali sono uguali (tant’è vero che sono amici provenienti dallo stesso quartiere) e sono ugualmente impotenti.
Il film più nichilista di Eastwood si chiude come si era aperto con una panoramica della città di New York, il Mystic continuerà a scorrere e a coprire verità e menzogne di un’umanità distrutta, nonostante tutto. Il finale con parata è un finale felliniano (Otto e mezzo), soprattutto a livello estetico. Ma gli omaggi al riminese non finiscono qui, infatti il breve scambio di gesti tra Sean e Jimmy, che si conclude con quest’ultimo che allarga le mani come a dire “chissà?” ci ricorda il finale de La dolce vita, quando Mastroianni compiva il medesimo gesto sulla spiaggia. C’è poi un calco estetico del Guido di Otto e Mezzo su Sean Penn – Jimmy che non sembra per nulla casuale, a cominciare dagli occhiali da sole, ingombranti e vistosi (oggetto di scena carissimo a Fellini) che Jimmy indossa nel suo ultimo primo piano, nel movimento delle mani e anche nel taglio di capelli.
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