Matrix revolutions

Silvio Danese

Se diamo un'occhiata al cinema americano «main stream» degli ultimi dieci anni, le idee sono finite. Resistono i cloni. Vien fuori un'idea buona, con le tasche piene di dollari? Si passa in fabbrica. Questo è il terzo e forse ultimo episodio (mediocre) di una prima buona idea. L'hacker Neo, l'Eletto designato a liberare l'umanità che s'inseriva nel mondo finto collegandosi al computer con un cavo nella nuca, è provato dai combattimenti con i cattivissimi soldati Smith, ma riprende vigore per il combattimento finale, prova di coraggio maxima: uscire dalla città sotterranea, entrare nel dopo-mondo e incontrare Matrix, che sembra New York trasformata in un incommensurabile bolide animato, fatto di gangli, tentacoli, tubi, scariche elettriche, sotto il cielo di piombo post nucleare. [...]

di Silvio Danese, articolo completo (1122 caratteri spazi inclusi) su Quotidiano.net 8 novembre 2003