La giuria |
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Un film di Gary Fleder.
Con John Cusack, Gene Hackman, Dustin Hoffman, Rachel Weisz, Bruce McGill.
continua»
Titolo originale Runaway jury.
Drammatico,
durata 127 min.
- USA 2003.
- 20th Century Fox Italia
uscita venerdì 30 gennaio 2004.
MYMONETRO
La giuria
valutazione media:
3,05
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Una bella storia con un finale azzardatodi Gianni LuciniFeedback: |
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lunedì 3 ottobre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il film è la trasposizione cinematografica, con alcune sostanziali manomissioni nella storia e nei caratteri dei personaggi, dell’omonimo romanzo di John Grisham. Pur appoggiandosi alle dinamiche narrative di quello che è considerato lo scrittore principe di quel genere chiamato “legal thriller” il regista lavora a “correggere” caratteri e interazione dei quattro personaggi principali in qualche caso ben oltre lo schema del romanzo. È il caso, per esempio, della figura di Wendall Rohr, il combattivo avvocato dal grande senso morale interpretato da Dustin Hoffman, che occupa uno spazio decisamente più ampio di quello che ha nel libro. Per meglio far comprendere il senso della sua “riscrittura”, il punto di vista che lo ha guidato nella costruzione della psicologia e dei comportamenti dei personaggi, il regista Gary Fleder ricorre a un esempio molto suggestivo: «Provate per un momento a immaginare che la legge sia una religione. Se così fosse lo spregiudicato Rankin Fitch sarebbe un ateo, Nick Easter e Marlee apparirebbero agnostici, mentre Wendall Rohr sarebbe l’unico dei quattro a potersi dichiarare credente». Nel racconto delle vicende che si muovono intorno al mega-processo che mette sul banco degli imputati le industrie di armi, accusate di avere la stessa colpa dei criminali che usano i loro prodotti, una notazione a parte merita poi l’incontro/scontro che avviene nei bagni tra Dustin Hoffman e Gene Hackman. I due, amici da quasi mezzo secolo si ritrovano per la prima volta uniti sul set dopo una carriera fantastica che ha regalato loro anche il prestigioso riconoscimento di due Oscar. Il loro incontro nei bagni, è un momento di grande cinema e di pura emozione. Quando Hoffman chiude a chiave la porta per poter affrontare senza alcun disturbo il rivale sembra quasi che entrambi vogliano affrancarsi da tutti, anche dal regista, per riuscire finalmente dare fondo alle proprie risorse artistiche gigioneggiando in tutta tranquillità. Il pregio maggiore di Fleder sta proprio nella capacità di far convivere la prorompente carica dei due monumenti hollywoodiani con due bravi attori di una generazione diversa quali Rachel Weisz e John Cusack. Accolto bene dal pubblico e da gran parte della critica, il film ha suscitato qualche perplessità per il finale ritenuto eccessivamente “utopistico” e fantasioso. L’idea che la lobby della armi possa essere sconfitta in tribunale e contemporaneamente “truffata” da un paio di giovani mascalzoni vendicatori di antichi torti è apparsa un po’ una “ricerca del lieto fine” tirata per i capelli, ma si sa che il cinema è il regno della fantasia…
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