Io no

Paolo D'Agostini

Si perde e si guadagna qualcosa nel film di Ricky Tognazzi rispetto al romanzo di Lorenzo Licalzi (Fazi editore) cui s'ispira. Si perde una certa articolazione nel seguire l'evolversi dei rispettivi destini dei quattro personaggi principali, i due fratelli Flavio e Francesco e le loro donne Laura ed Elisa; e anche uno scivolare, che caratterizza il libro, dall'umorismo iniziale dove il più giovane Francesco si atteggia a Giovane Holden al successivo tono melodrammatico. Ma si guadagna una personalizzazione della storia: Ricky e Simona Izzo hanno fatto leva sullo spunto letterario per riflettere sui propri ricchi e complicati intrecci familiari. Lui in rapporto al fratello Gianmarco (Flavio), lei al figlio Francesco Venditti (Francesco). Hanno, come si dice, "lavorato" su questo. Con sentimento e autenticità. Sul tema del conoscersi tra consanguinei al di là della prossimità biologica, forzata e non scelta. Flavio e Francesco sono ciascuno tutto quello che non è l'altro e che forse l'altro avrebbe voluto essere: ligio al dovere, maturo anzitempo e per forza, responsabile il primo; creativo, imprevedibile, brillante il secondo. Laura, moglie di Flavio, è stata la prima ragazza di Francesco. Elisa, la donna che farà cambiare la vita di Francesco, è stata l'amante di Flavio. Eccellente confezione, non sempre attenta allo scavo come vorrebbe e dovrebbe, bella sorpresa dai due interpreti che grazie a una guida sicura trovano qui la prima vera occasione di mettere in mostra le rispettive capacità.
Da La Repubblica, 1 novembre 2003
di Paolo D'Agostini, 1 novembre 2003