Lietta Tornabuoni
La Stampa
Documentario immaginario (come Zelig di Woody Allen), realizzato a diversi livelli di racconto che mescolano verosimiglianza e impossibilità, con interventi di esperti intervistati e testimoni smemorati, Il ritorno di Cagliostro di Ciprì e Maresco prende in giro tutte le scemenze c le infamie dei cinema non soltanto italiano, e fa molto ridere. È meno estremo, oltranzista o sardonico dei film precedenti dei due autori ( Lo zio di Brooklyn, Totò che visse due volte), ma più divertente. [...]
di Lietta Tornabuoni, articolo completo (2165 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 18 settembre 2003