Dickie Roberts

A proposito della comparsa in questo film del defunto e compiantissimo Corey Haim,vorrei fare una precisazione poichè, insieme ai cordogli, alle lacrime dei fan e di amici tipo Kiefer Sutherland e Brooke McCarter, ho letto delle cose veramente sgradevoli in seguito alla sua morte(a parte le considerazioni di stampo repubblicano), tipo che si prostituiva con i pedofili di Hollywood. Ma dico, stiamo parlando di un mito indimenticato o di Noemi Letizia? Che Corey Haim abbia subito abusi sessuali si sapeva e lo ammise pure lui, ma aveva solo 14 anni, era un ragazzino che stava affrontando il divorzio dei genitori, reso ancora più difficile dalla fama che doveva fronteggiare, perciò è utile vedere questo film. Personalmente ricordo quegli anni in cui era famoso come i più belli della mia vita,qualsiasi cosa ti succedeva ai due Corey andava sempre peggio, eppure erano adolescenti come tutti noi,e mentre qui la vita scorreva lenta, noiosa e ripetitiva, ti accorgevi che non ruotava tutto intorno alla scuola, a una partita di calcio, alle liti con i genitori, ma ad aspettarti quando eri solo, quando piangevi relegato in un angolo, c'era quel ragazzino furbetto e combinaguai, che riusciva a farti sorridere, a sognare, a immaginare cose sempre nuove e sempre diverse. E' così che sopravvive indelebile il ricordo di Corey Haim nel cuore e nella mente di chi l'ha conosciuto, Corey Haim per me e per gli altri che lo hanno amato non è quel trentenne gonfio e irriconoscibile che per pochi minuti appare in questo film, Corey resterà sempre quell'adolescente che non sapeva giocare a football, o che vedeva vampiri dappertutto, che rubava l'auto al nonno perchè si vergognava ad ammettere con gli amici di essere stato bocciato all'esame di guida e così partivano quelle interminabili disavventure che ci facevano viaggiare con la fantasia. Corey Haim era il ragazzo che ci diceva che non dovevamo temere di essere come volevamo, di non aver paura ad esprimere le nostre idee, le nostre stramberie, lui era l'adolescente punk che criticava e disprezzava i giovani repubblicani insieme con la selva dei giocatori di football e di ragazze pon pon, diventando talvolta egli stesso una ragazza pon-pon e scombinando tutto il sistema; Corey Haim non aveva paura di combattere contro genitori oppressivi o peggio, come spia sovietica, contro la polizia governativa a fianco del suo cane o ancora contro l' "armata bianca" in un futuro immaginario di una Los Angeles in ginocchio, aveva il coraggio di uccidere un padre per aiutare una sorella o di sedurre grossolani rangers vestito da donna per rapinare banche e così via, in una serie di ruoli che soppravvivono indelebili nei ricordi dei suoi fan e che lo rendono leggenda... Tutto questo non lo troverete nel film in questione, anche se dice il commediografo nelle interviste che avrebbe voluto metterlo,ma poi si sarebbe perso il filo conduttore del film, ovvero la giovinezza rubata alle piccole star. Proprio per questo è Feldman e non Haim che appare durante il film nel ruolo di sè stesso.