Anno | 2002 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Emanuele Crialese |
Attori | Valeria Golino, Vincenzo Amato, Francesco Casisa, Veronica D'Agostino, Elio Germano Filippo Pucillo, Muzzi Loffredo. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,86 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 15 ottobre 2020
Valeria Golino è la moglie triste e inquieta di un pescatore di Lampedusa: cercherà la sua personale, disperata via di scampo. Ha vinto un premio ai Nastri d'Argento, Il film ha ottenuto 1 candidatura al Festival di Giffoni, In Italia al Box Office Respiro ha incassato 737 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Il secondo film del regista Emanuele Crialese è un'opera strana e difficile, come la storia che racconta. Grazia (Valeria Golino) è la moglie di uno dei tanti pescatori di Lampedusa, ma non si è mai adattata alla piccola, monotona vita dell'isola: fa il bagno nuda, canta a squarciagola le canzoni di Patty Pravo, e spesso si chiude nei suoi silenzi che solo uno dei figli, Pasquale, si sforza di capire. Gli "altri", quelli normali, vorrebbero convincere il marito a farla vedere da uno psichiatra, ma lei preferirebbe morire. La storia è quasi inesistente, fatta più che altro di singole inquadrature che tendono a "fotografare" l'opprimente realtà dell'isola. Valeria Golino presta alla protagonista l'infinita tristezza del suo sguardo perennemente altrove.
Il fulcro di Respiro è il personaggio di Grazia. Grazia è istinto vitale, passionalità viscerale, irrazionalità, naturalità, mitica ancestralità, è una Dea Madre legata al mare come luogo d’origine, all’acqua come libera mobilità. Come l’isola, Grazia è un mondo a sé. È costretta nella prigionia dal marito Pietro o dal figlio Pasquale, che edipicamente la vuole solo per sé, vuole sottrarla al dominio del padre padrone. Grazia è segnata dal desiderio di evadere e dalla impossibilità, dalla incapacità di farlo. Vaga alla ricerca di spazi di libertà. Conduce i figli dal lato violento al lato vitale della naturalità. Grazia (il Femminile: la Natura, la creazione) si contrappone agli adulti dell’isola (il Maschile: la Cultura, la repressione). Per la comunità, Grazia diventa occasione di rinascita, di palingenesi. Gli isolani la credono morta e la venerano come una santa (santità laica). Nel rito notturno, Pietro entra in mare, ritrova Grazia. Gli isolani s’immergono in acqua, si raccolgono attorno a Grazia e alla sua famiglia. Per la comunità, e per il nucleo primario della comunità, la famiglia, si ha una sorta di abluzione purificatrice. Gli isolani lasciano la rigida stabilità della terraferma e scelgono la libertà della sospensione acquatica. Grazia riporta la comunità al legame originario con la Natura. Punto di riferimento del film è il neorealismo: in senso tecnico, per le riprese in ambienti originali, il ricorso ad attori non-professionisti, l’uso verista del dialetto; e in senso profondo, secondo l’interpretazione del neorealismo data dal filosofo Gilles Deleuze. Come nel neorealismo visto da Deleuze, anche in Respiro s’impone una continua fluttuazione dell’azione e dei personaggi, l’azione è sostituita dall’andare a zonzo, dal vagare, da un movimento continuo (come quello di Grazia), il personaggio si fa veggente (la visione sott’acqua, l’immagine liquida, che richiama la scuola francese, e soprattutto L’Atalante di Vigo: alla visione terrestre si contrappone la veggenza acquatica).
RESPIRO disponibile in DVD o BluRay |
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Film unico nel suo genere, come l'isola in cui è girato,da vedere assolutamente,siciliani e non .
A distanza di molti anni rimane il mio film del cuore. Film BELLISSIMO. Chi dice il contrario non ne capisce niente!
una stella solo per la meravigliosa isola che dovrebbe esser lampedusa. per fotuna in italia ci sono anche i SORRENTINO, i GARRONE ed i VIRZI'
16/10/2011 Ho rivisto per l'ennesima volta questo film. Forse sto diventando pazzo io! E' l'unica pellicola che non mi stanco mai di rivedere. Sublime? No di più. Profondo? No di più. Capolavoro? No di più. Mai più visto un film come questo. Grazie Crialese & Co. [...] Vai alla recensione »
Stupidissima,demenziale,messa in scena per mettere ancora una volta in ridicolo la Sicilia e i sicliani con le loro difficoltà. Valeria Golino tocca il fondo della sua non eccezionle filmografia.
Luce bianca, colori netti. In primo piano, di profilo, un giovane guerriero tende la fionda: istantaneo, il proiettile cerca la sua preda. Così inizia Respiro (Italia, 2002, 90’). Subito, altri giovani guerrieri irrompono sullo schermo. Niente è vivo, tra pietre e cielo, se non la violenza. Chi sono? Dove e quando s’avventano su tre "nemici" con la crudeltà festosa d’una muta in caccia? Dice Emanuele [...] Vai alla recensione »
Una donna. Una moglie. Come la Gloria di Cassavetes, Grazia (alla quale Valeria Golino dona con generosità il suo corpo dal profumo di mandorlo) non è “normale”: se è triste è triste davvero: se è allegra è capace di tutto. Vive a Lampedusa, tra canzoni di Patty Pravo, l’odore fortissimo del pesce, bande di ragazzini che rispecchiano il forte contrasto della natura del luogo e uomini pronti a imbracciare [...] Vai alla recensione »
Intervista a Emanuele Crialese del 02/10/2006 Dopo il successo di “Respiro” che ne ha lanciato la carriera a livello internazionale, il quarantenne Emanuele Crialese mantiene le promesse e si segnala definitivamente come una delle realtà più importanti del cinema europeo conquistando a Venezia il Leone d’argento con “Nuovomondo”. Il film è il racconto di un viaggio che agli inizi del ‘900 porta la [...] Vai alla recensione »
Troppo diversa per essere accettata: Grazia (Valeria Golino), protagonista di Respiro di Emanuele Crialese, ha qualcosa di extraterrestre. Una gemma caduta dal cielo, che turba gli abitanti della piccola isola (Lampedusa) in cui è ambientato il film. Una "testa matta", che canta a squarciagola le canzoni di Patty Pravo, dolcissima con i tre figli, innamorata dei suoi cani.
Qui il respiro è del cinema, di tradizione alta (Visconti-Rossellini-Pasolini-Bellocchio) ma aperta a un'eccentrica variabilità personale, moderna e rurale, lirica e neorealista. Secondo lungometraggio di Crialese, premiato all'ultimo Cannes, è la tranche di un pezzo d'Italia così confinato e irreale da diventare epico e universale. Tra il mare pressante, che cuoce l'isola di Lampedusa nella siciliana [...] Vai alla recensione »