Pinocchio |
||||||||||||||
Un film di Roberto Benigni.
Con Roberto Benigni, Nicoletta Braschi, Carlo Giuffré, Mino Bellei.
continua»
Commedia,
Ratings: Kids,
durata 145 min.
- Italia 2002.
MYMONETRO
Pinocchio ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
||||||||||||||
|
||||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Roberto Nepoti
La Repubblica
Ci sono due varianti, nel Pinocchio di Roberto Benigni, rispetto al Pinocchio di Collodi e sono collocate l'una nel prologo, l'altra nell'epilogo. Nel primo la Fata Turchina enuncia la filosofia del film, "Dare allegria è la cosa più bella che si possa fare al mondo": ed è questa l'intenzione esplicita di Benigni, la scelta che lo ha indotto a escludere e rimuovere i numerosi aspetti gotici e cupi del romanzo. L'altra, la variante dell'epilogo, ribalta (ma solo in corner) il senso del finale collodiano, rileggendo la storia come un romanzo di formazione alla rovescia: l'ombra del burattino, ancora irriducibilmente discolo, si stacca dal corpo di Pinocchio divenuto ragazzo per inseguire una farfalla. Per il resto, il film è una specie di traduzione interlineare del libro, illustrata dalle splendide scenografie di Danilo Donati, recitata da bravi attori, corredata di effetti speciali di ottimo livello ma dove manca, purtroppo, qualcosa. Quel che manca è una fantasia visionaria, un senso della dismisura, della poesia che appartiene a Benigni come attore e autore, ma che il Benigni regista non ha ancora acquisito. Una carenza che spiace tanto più perché il film contiene scene di grande ispirazione visiva (l'apparizione pirotecnica del tronco da cui nascerà il burattino, la scena nel teatrino di Mangiafoco), ma senza riuscire a dar loro una continuità tale da giustificare il capolavoro annunciato. Non si dovrebbero mai dare consigli agli autori, specie se a posteriori e non richiesti: ma ci è difficile vietarci di pensare quel che sarebbe stato il suo Pinocchio se Benigni, anziché reprimerlo, avesse valorizzato l'aspetto "demoniaco" del proprio personaggio, quella vena di piccolo diavolo che gli conosciamo e che avrebbe potuto - questa sì - rappresentare il punto di sutura tra lui e la "maschera" collodiana. Ci chiediamo, in altre parole, dove sia finito il gusto dello sberleffo (a parte la gag, ripetuta, della frutta in faccia ai carabinieri), della trasgressione che tutti i maggiori comici cinematografici - da Charlot in giù - posseggono in larga misura, e che a Roberto non fa certo difetto. Ci resta la sensazione di un Benigni intimidito dalla sua stessa adorazione del testo collodiano, di un Pinocchio buonista, al massimo un po' monello (vedi l'epilogo), ma sostanzialmente inoffensivo e destinato a un pubblico infantile. Malgrado la simpatia che sprigiona il burattino, preferiamo continuare a immaginare Benigni rabbioso e energico come il suo alter-ego Lucignolo.
|
Recensioni & Opinionisti |
Premi |
Multimedia | Shop & Showtime |
Pubblico (per gradimento)
1° | giovanni 2° | minamovies 3° | tony montana 4° | iasc085 5° | sissa 6° | fabuciz 7° | delusione2 8° | tiziana 9° | anorak 10° | great steven 11° | cinemamoremio 12° | paolo landi 13° | giorg99 14° | principessa88 15° | camillo 16° | matilde perriera 17° | oyyo |
David di Donatello (4) Articoli & News |
Link esterni
Sito ufficiale |
|