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"NId de gue^pes"toujours, ever, immer, siempre, sempre, come volete: metafora calzante sempre, perché la società della competizione(rinuncio a tirades politiche qui improprie...)ci costringe a viverci in mezzo, anche se non siamo vespe e non vogliamo esserlo, anzi...Situazione tombale-catacombale, per non dire di ritorno alla condizione primaria, quella , volendo, fetale, se non embrionale, in specie quanto la stessa si realizza nelle condizioni peggiori: da un lato il"cri primal", per liberarsi(Jdanov, appunto il teorico del"grido primario"), dall'altro la volontà(Marcuse, Allen Ginsberg)di "rientrare nel ventre materno", la protezione iniziale, forse"finale"...). Questo è il film di Florent Emilio Siri, certo prendendo spunto da un grande film di Carpenter, ma anche contestualizzandolo nella realtà di oggi, con un gruppo di Albanesi(ma potrebbero venire da altrove, diciamolo pure...), che per liberare il capo-banda, arrivano in Alsazia, by Strasbourg, finendo in un bunker, insieme ai poliziotti, che naturalmente sono là per il motivo opposto, quello di liberare il bunker stesso, contenente preziosi computer; più che la dialettica servo-padrone qui è quella tra guardie e ladri a dominare il campo in modo pressoché assoluto... Intelligenza registica, con la scelta di girare quasi sempre scene buie, tetre, anche per la condizione descritta, naturalmente... oltre a tutto con il ronzio(veramente insopportabile)delle vespe che si sente all'inizio(il documentario che entra come"materiale di repertorio"nel film, dunque a diegesi marcata,se vogliamo essere precisi)e che viene replicata musicalmente con réfrains vari, che viene del resto esplicitata nelle scene del bunker(circa 3/4 del film, anche se non ho cronometrato nulla). Film agnoscioso, tetro, della solidarietà necessitata tra"nemici"(diciamo pure così, non nel politically correct di"avversari"), dell'ananke cui non si sfugge, con i cattivi, anzi"cattivoni"che muoiono e i buoni(non tutti/e, però)che si salvano. Con due presenze femminili straordinarie, oltre a tutto, in un omaggio non certo solo formale al"sesso forte", quali giustamente riconosciamo essere le donne. Anche un Valerio Mastroandrea non sfigura, in un cast decisamente al di sopra della media.
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