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Quentin Tarantino è notoriamente fissato coi piedi femminili, Larry Clark coi peni. Non intendo annoiare qualcuno spiegando dettagliatamente perché preferisco Tarantino e d'altra parte ammetto che è soltanto una questione di gusti ma un regista dovrebbe capire quando è giusto coivolgervi il pubblico e quando invece tenerli per sè.
Il film descrive la vita quotidiana di un gruppo di ragazzi, casi limite che ci si augura non esista nella realtà. Clark insiste sul sesso apparentemente con naturalezza, perché fa parte della quotidianità delle persone e non sarebbe giusto tacerne; una riflessione a schermo spento mi fa accorgere che accomuna sesso, droga e violenza nel tentativo di scatenare la reazione di disgusto: si tratta di un'inqualificabile opera perbenista e retrograda che mostra come tutto ciò che s'allontana dalla morale è degradato.
Riprese e fotografia di livello amatoriale ma perlomeno è montato.
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