over
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ma che cazzo diciamo???
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A parte il fatto che se si scrive che il film e' da vedere e gli si mette un SI non si puo' poi leggere una recensione del genere, comunque il recensore testa di cazzo che film ha visto??? non c'e' tensione??? la sceneggiatura fa acqua?? e da dove?? ma andate a imparare qualcosa sul cinema invidiosi falliti che non siete altro!!!
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contrassurdo
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martedì 17 febbraio 2009
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la vita è una trappola mortale
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Sono ormai vecchia, per quanto molte persone più vecchie di me si trasformino in mostri da incubo nel tentativo di permettere allo star sistem, per esempio, di continuare a far finta che siano miracolosamente giovani e bellissime.
A me il film è piaciuto molto, quasi come UN GIORNO DI ORDINARIA FOLLIA, che ha però un finale meno dolciastro e ammiccante,
meno americanata.
Evidentemente sono una diversa, una dei tantissimi diversi che non hanno o non hanno avuto mai una voce, che vede le situazioni da un'angolatura e sotto una luce diversa.
Ogni cosa può trasformarsi in una trappola mortale:
gli innumerevoli edifici a chissà quanti piani con ancor più chissà quante finestre dietro le quali può nascondersi chissà quale pericolo.
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Sono ormai vecchia, per quanto molte persone più vecchie di me si trasformino in mostri da incubo nel tentativo di permettere allo star sistem, per esempio, di continuare a far finta che siano miracolosamente giovani e bellissime.
A me il film è piaciuto molto, quasi come UN GIORNO DI ORDINARIA FOLLIA, che ha però un finale meno dolciastro e ammiccante,
meno americanata.
Evidentemente sono una diversa, una dei tantissimi diversi che non hanno o non hanno avuto mai una voce, che vede le situazioni da un'angolatura e sotto una luce diversa.
Ogni cosa può trasformarsi in una trappola mortale:
gli innumerevoli edifici a chissà quanti piani con ancor più chissà quante finestre dietro le quali può nascondersi chissà quale pericolo..... le prostitute, i buttafuori, i passanti, i giustizieri....l'enorme, assurdo dispiegamento delle cosiddette forze dell'ordine che non hanno un ordine nemmeno fra di loro.
Il caos e il disperato bisogno di certezze e sicurezze hanno legittimato la ricerca di tecnologie sempre più sofisticate, paradossali e assurde che aumentano in progressione algebrica le nostre angosce ancestrali quanto le nostre sensazioni di alienazione.
Questo film, secondo me, rappresenta abbastanza efficacemente le pulsioni e le paure dell'umanità postmoderna globalizzata e sempre più confusa.
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ultimoboyscout
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mercoledì 12 gennaio 2011
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il trappolone.
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Difficile non annoiare quando un film si sviluppa quasi completamente all'interno di una cabina telefonica: eppure merito di una regia sapiente e sopra le righe e di un continuo crescendo di eventi e tensione questa pellicola non stufa anzi appassiona e piace molto (almeno a me). Un cast di alto livello purtroppo mal sfruttato non incide più di tanto sulla riuscita di un film piacevole e a suo modo folle.
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filippo catani
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domenica 13 maggio 2012
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tensione dentro alla cabina
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Un cinico agente pubblicitario newyorchese viene attirato da uno psicopatico dentro una cabina telefonica. Una volta entrato l'uomo, minuto di fucile di precisione, tiene sotto tiro il pubblicitario chidendogli di fare ammenda per la sua vita non proprio limpida sia a livello lavorativo ma soprattutto a livello sentimentale.
E' vero che Joel Schumacher ha saputo fare di meglio ma resta il fatto che anche questo film merita di essere visto. Intanto come trama, svolgimento e durata gli si può riconoscere una certa dose di verosomiglianza. Poi la storia riesce ad appassionare cercando da una parte di vedere quali saranno le mosse del "prigioniero" (un buon Farrell) e del tiratore (K.
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Un cinico agente pubblicitario newyorchese viene attirato da uno psicopatico dentro una cabina telefonica. Una volta entrato l'uomo, minuto di fucile di precisione, tiene sotto tiro il pubblicitario chidendogli di fare ammenda per la sua vita non proprio limpida sia a livello lavorativo ma soprattutto a livello sentimentale.
E' vero che Joel Schumacher ha saputo fare di meglio ma resta il fatto che anche questo film merita di essere visto. Intanto come trama, svolgimento e durata gli si può riconoscere una certa dose di verosomiglianza. Poi la storia riesce ad appassionare cercando da una parte di vedere quali saranno le mosse del "prigioniero" (un buon Farrell) e del tiratore (K. Sutherland di cui sentiamo solo la voce). Allo stesso tempo anche il capitano intervenuto a risolvere la situazione (un Whitaker sempre a suo agio nel ruolo del poliziotto) ha delle discrete gatte da pelare. Il film ha sicuramente anche dei rivolti etici da non sottovalutare e non si chiude in maniera assolutoria ma anzi con un buon colpo di scena finale. Guardabile senza dubbio.
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themaster
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lunedì 30 giugno 2014
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un buon film di genere.
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Joel Shumacher,sa essere un buon regista e con questa pellicola lo ha dimostrato ampiamente,perchè dopo lo scempio che ha fatto con il personaggio di Batman negli abomini Batman Forever e Batman & Robin in cui sfiorava il trash,mette in scena un thriller ad alta tensione,divertentissimo e con degli attori in grande spolvero del calibro di Colin Farrell,Forest Whitaker e Kiefer Sutherland. Lo stile registico è quasi documentaristico,con dei movimenti di macchina e dei guizzi veramente interessanti che da un mediocre come Shumacher non mi sarei mai aspettato. Innanzitutto durante il corso della storia ci sono diverse sospensioni dell'incredulità,un film che ha del grottesco per quanto velato e misurato sia.
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Joel Shumacher,sa essere un buon regista e con questa pellicola lo ha dimostrato ampiamente,perchè dopo lo scempio che ha fatto con il personaggio di Batman negli abomini Batman Forever e Batman & Robin in cui sfiorava il trash,mette in scena un thriller ad alta tensione,divertentissimo e con degli attori in grande spolvero del calibro di Colin Farrell,Forest Whitaker e Kiefer Sutherland. Lo stile registico è quasi documentaristico,con dei movimenti di macchina e dei guizzi veramente interessanti che da un mediocre come Shumacher non mi sarei mai aspettato. Innanzitutto durante il corso della storia ci sono diverse sospensioni dell'incredulità,un film che ha del grottesco per quanto velato e misurato sia. La trama è semplice,un uomo moltro eccentrico e antipatico (Colin Farrell) si trova in una cabina telefonica e viene tenuto sotto tiro da un tiratore che lo costringe a fare cose che lui non avrebbe mai fatto,il killer è il mitico Kiefer Sutherland che dimostra di essere un attore straordinario anche senza comparire quasi mai sullo schermo,in lingua originale il film merita veramente di più,Sutherland è semplicemente perfetto non dice una frase fuori posto,i suoi tempi sono azzeccatissimi e rende il personaggio molto.....figo,e rende alla perfezione l'idea della pazzia e dell'assoluta razionalità di questo killer.
è interessante vedere come il ruolo di buono e cattivo in questa pellicola si invertano,è bello come in sceneggiatura risulti Colin Farrell il cattivo vero,perchè pensiamoci bene,lui è una feccia capitalista che sfrutta le persone che gli stanno intorno e le tratta male quando non gli servono più,mentre il cecchino nella sua pazzia è l'unico veramente pulito alla fine dei giochi,si rivela una sorta di angelo della morte che porterà la sua vittima a redimersi e diventare una persona migliore.
Lo script dunque è ben scritto,anche se zoppica in certe situazioni. Ritornando alla sospensione dell'incredulità citata prima,ad esempio la voce del killer non si sente come da un telefono,quindi sgranata o poco chiara,ma risulta come se lui fosse nell'inquadratura e questo non fa che aumentare la tensione e il peso della sua presenza,poi il fatto che lui avendo un fucile a culatta mobile ricarichi più volte il colpo senza sparare mai,mentre in quel tipo di arma dopo una ricarica bisogna sparare e poi ricaricare di nuovo. Questo è il classico esempio di film di genere interessante che non è nè ottimo nè eccezionale,ma è semplicemente un buon film,che non entra nella storia del cinema ma che diverte e intrattiene senza mai annoiare e esaltando lo spettatore in determinate situazioni.
P.S. una cosa interessante è che la pellicola dura 77 minuti ed è in tempo reale,quindi senza salti temporali.
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elgatoloco
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lunedì 21 ottobre 2019
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tensione a corrente alternata
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Certo che"Phone Booth"(2002, Joel Schumacher)da un lato non sarà il thriller peffetto, dato che la tensione si accende solo in certi momenti, non segue la giusta alternanza climax/anticlimax/nuovamente climax, ma è anche vero che il film, con questa situazione"mortale"in cui la minaccia arriva nello spazio ristretto(altro che da claustrofobia!)della cabina telefonica, dove comunque la "vita fuori"è quella concentrazionaria delle nostre città dove non ci conosciamo né a fortiori vogliamo conoscerci(a nessun costo!), dove l'individualismo spinto all'estremo(avrebbe fatto paura perisno a Max Stirner, quello de"L'unico e la sua proprietà"), l'isolazionismo solipsistico e la volontà di chiudersi comunque a ciò che succede fuori dal e oltre il nostro sano imperano, il film rappresenta, magari in forma parossistica ma non sempre necessariamente(recenti fatti di cronaca nera, non certo ristretti agli States, da dove viene questo film vanno nella direzione qui indicata, lo si voglia o meno)qaunto è nel e del nostro mondo attuale.
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Certo che"Phone Booth"(2002, Joel Schumacher)da un lato non sarà il thriller peffetto, dato che la tensione si accende solo in certi momenti, non segue la giusta alternanza climax/anticlimax/nuovamente climax, ma è anche vero che il film, con questa situazione"mortale"in cui la minaccia arriva nello spazio ristretto(altro che da claustrofobia!)della cabina telefonica, dove comunque la "vita fuori"è quella concentrazionaria delle nostre città dove non ci conosciamo né a fortiori vogliamo conoscerci(a nessun costo!), dove l'individualismo spinto all'estremo(avrebbe fatto paura perisno a Max Stirner, quello de"L'unico e la sua proprietà"), l'isolazionismo solipsistico e la volontà di chiudersi comunque a ciò che succede fuori dal e oltre il nostro sano imperano, il film rappresenta, magari in forma parossistica ma non sempre necessariamente(recenti fatti di cronaca nera, non certo ristretti agli States, da dove viene questo film vanno nella direzione qui indicata, lo si voglia o meno)qaunto è nel e del nostro mondo attuale. Violenza indisciminata, ma anche paura in forma fobica dominano la vita di almeno certe zone della città, con la tendenza pericolosa ad estendersi a tutto il resto della città e della zona, senza risparmiare nulla e nessuno. UNa tendenza che si estende, prolifer,a lasciando gli spazi di sicurezza molto minori, con la ormai nota condizione per cui, a certe condizioni e in determinati "milieus"non si è più sicuri neppure nella zona nella quale si abita e spesso neppure in famiglia...La mia non è una dichiarazione fobica ma la constatazione di quanto ormai molte megalopoli, appunto non solo statunintensi , mostrano quotidianamente. Gli interpreti, da Colin Farrell a Forest Whtaker a Kiefer Sutherland(qui era non alle sue prime prove ma abbastnanza lontano, in ogni caso, dalle polemiche che hanno segnato quest'ultimo squarcio della sua carriera)sono decisamente"in linea"(per citare ironicamente la prima parte del titolo italiano, una volta tanto abbstanza coerente a quanto nel film si narra)con il film e rendono la pellicola convincente, pur nella tensione a corrente alternata cui accennavamo all'inizio. El Gato
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nick distefano
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sabato 16 agosto 2008
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mal riuscito!
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Ci sono tante cose che non tornano, pensateci bene invece di mettervi a insultare e giudicare i critici. Prendendo per buono che il killer sia il fattorino è tutto okay, ma prendendo per buono che il killer sia un altro(ed è così!), perchè il fattorino sarebbe dovuto salire fino alla stanza del vero assassino? Come ha fatto il vero killer a scendere dal grattacielo prima che la polizia facesse irruzzione nella stanza, e a tagliare la gola al fattorino appena prima che loro entrassero nella stanza, in modo che avesse ancora degli spasmi quando loro lo avrebbero visto? Un fucile telecomandato? Ma il film non da spazio a niente di simile, Il fattorino era un complice? non si sà, come fa il vero killer ad avere la valigetta del fucile in mano, quando parla a Stuart, se il fucile è rimasto nella stanza? Ammesso che il killer fosse in un altro posto con un altro fucile, e il fattorino fosse già stato ucciso, come fa sempre il fattorino ad avere ancora spasmi nervosi? Se anche fosse così il tutto potrebbe essere rivelato da un autopsia, confrontando poi l'ora in cui è morto il fattorino e guardando se nello stesso momento Stuart era ancora sotto tiro.
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Ci sono tante cose che non tornano, pensateci bene invece di mettervi a insultare e giudicare i critici. Prendendo per buono che il killer sia il fattorino è tutto okay, ma prendendo per buono che il killer sia un altro(ed è così!), perchè il fattorino sarebbe dovuto salire fino alla stanza del vero assassino? Come ha fatto il vero killer a scendere dal grattacielo prima che la polizia facesse irruzzione nella stanza, e a tagliare la gola al fattorino appena prima che loro entrassero nella stanza, in modo che avesse ancora degli spasmi quando loro lo avrebbero visto? Un fucile telecomandato? Ma il film non da spazio a niente di simile, Il fattorino era un complice? non si sà, come fa il vero killer ad avere la valigetta del fucile in mano, quando parla a Stuart, se il fucile è rimasto nella stanza? Ammesso che il killer fosse in un altro posto con un altro fucile, e il fattorino fosse già stato ucciso, come fa sempre il fattorino ad avere ancora spasmi nervosi? Se anche fosse così il tutto potrebbe essere rivelato da un autopsia, confrontando poi l'ora in cui è morto il fattorino e guardando se nello stesso momento Stuart era ancora sotto tiro. Dai ragazzi, è poco approfondito(infatti dura soltanto 75 minuti non contando titoli di testa e coda) e poi fa acqua da non da tutte ma da molte parti. Avanti, se vi è piaciuto è un conto è rispetto la vostra soggettività, ma abbiate oggettività, come fate a dire che Forest Whitaker recita bene, fa la stessa faccia dall'inizio alla fine, poi nel film, il commissario Ramey non si chiede neanche come Stuart faccia a sapere che aveva avuto problemi con la moglie. Diretto bene, tutto quello che volete, ma Larry Cohen questa volta è al suo peggio, ammetto che ci sia tensione per tutto il film, ma è una tensione che sfocia nel nulla, il tutto si conlude troppo presto e con troppa banalità, perchè a Stuart una seconda occasione e agli altri no? E anche se il killer ne spiega il motivo, questo mistero non viene comunque svelato nella sua integrità.
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[+] mah... sempre a pensare
(di ciscus)
[ - ] mah... sempre a pensare
[+] ti sei perso in un bicchier d'acqua
(di luke490sky)
[ - ] ti sei perso in un bicchier d'acqua
[+] troppe pippe...
(di claudiokarate)
[ - ] troppe pippe...
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