Il ladro di orchidee

Come sempre, premetto di aver osservato il film senza pregiudizi, con il puro scopo di riempire una grigia serata.

Ottimo l'inizio.
Il film si presenta come una stuzzicante commedia molto psicologica ed introspettiva che, seppur condita con qualche morale di troppo, scorre piacevolmente.
La trama è semplice, ma raccontata in maniera confusionaria, caotica. Molti non hanno apprezzato questo registro narrativo, che invece condivido; anche la narrazione diventa parte viva, mentale, e quindi, complessa e disordinata.
Il cast è brillante.
Cage è impeccabile. Se riesce a suscitare il ribrezzo di chi non lo ama, è proprio perché è riuscito ad immergersi totalmente nella parte.
La Streep poi, portentosa come sempre, non delude le aspettative. Bravi tutti gli altri attori.
La chiusura è bellissima. Nessun aggettivo può essere più conciso ed appropriato di questo; la scena finale racchiude tutto, o meglio, tutti i vari significati che questo film voleva mostrare.
Passiamo alla critica 'negativa'.
Adaptation, un titolo che chiarisce da subito cosa stiamo per guardare. L'adattarsi, a trecentosessanta gradi. Ciò avviene, coerentemente, anche nella trama, ma con effetti tutt'altro che positivi; l'idea di fondo, molto valida, trova una realizzazione pessima.
La commedia sfocia nel thriller, nel dramma, con una velocità alla quale il film non ci aveva abituato. Si passa quasi istantaneamente da un polo all'altro, incrinando il profilo di alcuni personaggi e sfociando nell'improbabile.
Una manciata di scoordinati ed impacciati avvenimenti, troppo poco comunicativi, o forse, comunicativi in maniera distorta.
Non sorprende la diffidenza di parecchi spettatori, me compreso. Questo espediente mal riuscito fa rovinare decisamente quello che poteva essere un gran bel film.

Consiglio la visione, perché no. Ma premetto: troppe finezze da cogliere, e troppi tentativi di farle cogliere; non adatto ad un pubblico vasto.