dandy
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martedì 22 marzo 2011
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un buon film per una produzione internazionale.
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Dopo "L'amico americano" di Wim Wenders,il secondo adattamento del terzo romanzo di Patricia Highsmith dedicato a Tom Ripley.C'è una cornice inventata veneto-palladiana(ottenuta usando Villa Emo e il Teatro Olimpico di Venezia)che fa da sfondo(quasi invisibile)alle vicende.L'intreccio è più fedele al libro rispetto al film di Wenders,soprattutto nel ritrarre il personaggio.Perfetta l'interpretazione di Malkovich,nel ruolo dell'esteta anaffettivo che alterna stoicismo a scatti di violenza improvvisa,che la regia rende con umorismo nero.Peccato che Scott,malgrado l'impegno innegabile,non sia alla sua altezza.Colpa anche dello scarso approfondimento del suo personaggio,sia nei dubbi morali,sia nell'attaccamento che sviluppa per Ripley.
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Dopo "L'amico americano" di Wim Wenders,il secondo adattamento del terzo romanzo di Patricia Highsmith dedicato a Tom Ripley.C'è una cornice inventata veneto-palladiana(ottenuta usando Villa Emo e il Teatro Olimpico di Venezia)che fa da sfondo(quasi invisibile)alle vicende.L'intreccio è più fedele al libro rispetto al film di Wenders,soprattutto nel ritrarre il personaggio.Perfetta l'interpretazione di Malkovich,nel ruolo dell'esteta anaffettivo che alterna stoicismo a scatti di violenza improvvisa,che la regia rende con umorismo nero.Peccato che Scott,malgrado l'impegno innegabile,non sia alla sua altezza.Colpa anche dello scarso approfondimento del suo personaggio,sia nei dubbi morali,sia nell'attaccamento che sviluppa per Ripley.Se nel film di Minghella il cast italiano era motivo di curiosità,qui la Caselli ha un ruolo unicamente decorativo,più o meno come in quasi tutta la sua carriera.Un pelo aldisotto de "Il talento di Mr.Ripley",ma pur sempre buono.
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(di kaspar.hauser)
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mariamailcinema
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sabato 29 gennaio 2011
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malkovic ha condotto perfettamente il suo gioco...
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Belissimo
il povero malato di leucemia, viene coinvolto in un crescendo di morte e violenza che non avrebbe mai immaginato.
La situazione gli sfugge di mano, ma in un certo senso rimane sempre "pulito" fino a morire come presunto innocente,
ucciso da un'incursione dei ladri in casa sua.
Malkovic con la sua calma è quasi serafico ed alla fine dimostra di essere riuscito a "controllare" la situazione, perchè ne è uscito vivo e impunito.
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