Il figlio |
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Un film di Luc Dardenne, Jean-Pierre Dardenne.
Con Olivier Gourmet, Morgan Marinne, Isabella Soupart
Titolo originale Le fils.
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 103 min.
- Belgio, Francia 2002.
MYMONETRO
Il figlio
valutazione media:
3,42
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Una nuova vita, è possibiledi Pietro ViolaFeedback: 3360 | altri commenti e recensioni di Pietro Viola |
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mercoledì 6 marzo 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Film ostico, impegnativo, minimale, fatto di rumori e fisicità in movimento, in cui la vita vissuta è il fare, è l'agire, il produrre, il condividere, ben lontana da ogni speculazione. Film splendido. Un uomo cui è stato ucciso il figlio da un ragazzino undicenne durante un banalissimo furto di un'autoradio si ritrova 5 anni dopo l'assassino nel suo laboratorio di falegnameria, in cui insegna il mestiere a ragazzi usciti dal carcere. Nella dedizione assoluta al suo lavoro, nella trasmissione dei mille segreti e sequenze di comportamento da imparare prima che diventino automatismi, trova il senso per rimanere in vita, in uno spazio congelato che attende. Ed ecco che arriva l'occasione, proprio la causa del suo dolore inespresso e inesprimibile. Dapprima si rifiuta di prenderlo a bottega, poi lo cerca, lo insegue, lo spia, alla fine lo accoglie, non sa bene ancora perchè. Lo vede nel fine settimana, quando il lavoro per tutti è finito, ma per lui continua non avendo altro, non volendo altro. Il ragazzo è disponibile, anche lui non sa che fare il fine settimana, è attento, impara in fretta, è affascinato dalla competenza dell'uomo. Gli chiede se vuole essere il suo tutore. Quando le carte si scoprono, e l'uomo gli dice di essere il padre del ragazzo che lui ha ucciso, il ragazzo ha paura, scappa, viene raggiunto. L'uomo gli è sopra, gli serra le mani intorno al collo, potrebbe ucciderlo. E' naturale, è comprensibile, è logico. Ma l'irrimediabile resterebbe comunque tale. La vita continuerebbe con i rituali di sopravvivenza soliti, congelata e in attesa. Non lo uccide. Gli gira le spalle e torna al suo lavoro. Il ragazzo torna, e comincia a dargli una mano. Senza parlare, fanno insieme il lavoro. La vita ha ricominciato a scorrere, il tempo si è rimesso in movimento, per questo nuovo padre, per questo nuovo figlio.
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