Frida

Mi sono avvicinata a questo film in quanto appassionata d'arte e di biografie dei pittori. Dai miei studi sapevo già quasi tutto della vita di questa straordinaria pittrice messicana del secolo scorso, ma volevo approfondirne ulteriormente la conoscenza. La sua è stata una vita segnata da numerosi traumi, ma è anche una storia piena di amore, vitalità ed io apprezzo l'atteggiamento autoironico con il quale lei l'ha affrontata, penso sia un modello da seguire. La pellicola è complessivamente buona, ma tralascia alcune cose che secondo me andavano mostrate: si fa solo un accenno al coinvolgimento di Frida nella politica ed è poco delineato il contesto storico. Tuttavia mi è piaciuto per la regia (intelligente ed originale la scelta dello stile visionario per descrivere gli incubi della tormentata protagonista), per l'interpretazione del cast, della Hayek soprattutto (ruolo non facile, che include anche un paio di scene lesbo), e per le musiche che richiamano la cultura messicana, per la quale Frida prova tanta nostalgia quando per seguire il compagno , il politico e pittore Diego Rivera, lascia per qualche anno la sua patria. Della pittrice emergono tutti gli aspetti peculiari: il suo essere mascolina (addirittura omosessuale, unica cosa che non sapevo dell'artista), forte ed autoironica, la sua passionalità, il suo rifiuto iniziale a definirsi una pittrice. Gli altri personaggi non sono ugualmente carismatici e alcuni attori sono anche poco sfruttati (praticamente inutile la parte di Banderas). I dialoghi non sono mai banali e ci sono parecchie frasi memorabili, su tutte le citazioni della pittrice e una delle ultime battute di Frida/Hayek, rivolta all'infedele marito Rivera/Molina: "Voglio che bruci questo Giuda di un corpo! Sono stata sdraiata troppo a lungo..." Frida Kahlo è stata una figura immensa: meritava un film migliore, ma è già apprezzabile averla ricordata con questo.