daniela macherelli
|
mercoledì 31 ottobre 2012
|
un buon film
|
|
|
|
In questo film ispirato ad una storia realmente accaduta, il poliziotto Vincent (De Niro) è stretto in una morsa tra il suo passato (è figlio di un uomo giustiziato a Sing Sing molti anni prima per un rapimento finito con la morte di un bambino) ed il suo presente (è padre di un ragazzo che ha ucciso il suo pusher). Nella sua ascendenza e nella sua discendenza, quindi, è presente la devianza, ma lui, probabilmente per riscattare il padre o per reazione a lui, è un integerrimo poliziotto, che affronta a testa alta la vicenda del figlio omicida Joey, facendone occasione di riscatto per se stesso. Il figlio, infatti, detesta il padre per esser stato abbandonato da piccolo, ma alla fine sarà lui a salvarlo, convincendolo a pagare il suo debito con la giustizia ; così, in un certo senso, lo genera nuovamente alla vita e, consigliandolo su come comportarsi con la polizia, svolge quel ruolo di guida che non aveva svolto fino ad allora.
[+]
In questo film ispirato ad una storia realmente accaduta, il poliziotto Vincent (De Niro) è stretto in una morsa tra il suo passato (è figlio di un uomo giustiziato a Sing Sing molti anni prima per un rapimento finito con la morte di un bambino) ed il suo presente (è padre di un ragazzo che ha ucciso il suo pusher). Nella sua ascendenza e nella sua discendenza, quindi, è presente la devianza, ma lui, probabilmente per riscattare il padre o per reazione a lui, è un integerrimo poliziotto, che affronta a testa alta la vicenda del figlio omicida Joey, facendone occasione di riscatto per se stesso. Il figlio, infatti, detesta il padre per esser stato abbandonato da piccolo, ma alla fine sarà lui a salvarlo, convincendolo a pagare il suo debito con la giustizia ; così, in un certo senso, lo genera nuovamente alla vita e, consigliandolo su come comportarsi con la polizia, svolge quel ruolo di guida che non aveva svolto fino ad allora. La chiusura del film esce dal cliché per cui chi ha sbagliato finisce ucciso ma, optando per la salvezza di Joey, che viene arrestato, lascia spazio alla possibilità di una sua redenzione, che l'esecuzione capitale non aveva lasciato al padre di Vincent. Lasciare tempo, quindi, all'animo umano di capire gli errori ed aprirsi alla necessità di pagarne le conseguenze e, per i padri, non abdicare mai al proprio ruolo di guide, pena gravi conseguenze sui figli e per se stessi: questi mi sembrano due dei messaggi che il film vuole lanciare.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a daniela macherelli »
[ - ] lascia un commento a daniela macherelli »
|
|
d'accordo? |
|
leonka
|
domenica 6 maggio 2018
|
ottimo film
|
|
|
|
Delle volte si trovano dei film valutati con 3/4 stelle che sono veramente tediosi ed insipidi, altre, come in questo caso un film che è valutato 2 stelle, invece la qualità supera ampiamente tale valutazione. Io ho trovato questo film veramene bello , ben sceneggiato, trama consistente, personaggi credibilissimi ed un pathos coinvolgente. De Niro é veramente in forma e anche Franco decisamente ben calato nel ruolo del figlio problematico. Insomma si passa 1 ora e mezza gradevolissima e in fretta godendosi la storia di De Niro poliziotto, figlio di un criminale giustiziato quando era molto piccolo, che si ritrova ad indagare su un omicidio commesso, anche se quasi involontariamente da suo figlio che poi, come in molti casi della vita, non ha cresciuto lui.
[+]
Delle volte si trovano dei film valutati con 3/4 stelle che sono veramente tediosi ed insipidi, altre, come in questo caso un film che è valutato 2 stelle, invece la qualità supera ampiamente tale valutazione. Io ho trovato questo film veramene bello , ben sceneggiato, trama consistente, personaggi credibilissimi ed un pathos coinvolgente. De Niro é veramente in forma e anche Franco decisamente ben calato nel ruolo del figlio problematico. Insomma si passa 1 ora e mezza gradevolissima e in fretta godendosi la storia di De Niro poliziotto, figlio di un criminale giustiziato quando era molto piccolo, che si ritrova ad indagare su un omicidio commesso, anche se quasi involontariamente da suo figlio che poi, come in molti casi della vita, non ha cresciuto lui. CONSIGLIATISSIMO
[-]
|
|
[+] lascia un commento a leonka »
[ - ] lascia un commento a leonka »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
giovedì 1 giugno 2017
|
molto"gringo", film più di sentimenti che noir
|
|
|
|
Questo"The City by the Sea", dove si intende Long Beach, con un'iniziale panoramica sulla località balnerare un tempo e oggi(2002, in specifico)è molto"gringo"per i riferimenti geografici e"topografici"che sono tipicamente da intendere in chiave USA e sfuggono al pubblico europeo, almeno in gran parte(o meglio sono da comprendere solo per approssimazione). Rimane la forza del dramma di sentimenti, con la storia del poliziotto dal passato terribile(il padre condannato per omicidio, anzi meglio"giustiziato"), dalla vicenda familiare difficile(ha lasciato la moglie e il figlio senza molte spiegazioni, del figlio, drogato, si è poi disinteressato totalmente), che poi scopre, a poca distanza temporale, che il figlio è quasi certamente un omicida(pur se le circostanze.
[+]
Questo"The City by the Sea", dove si intende Long Beach, con un'iniziale panoramica sulla località balnerare un tempo e oggi(2002, in specifico)è molto"gringo"per i riferimenti geografici e"topografici"che sono tipicamente da intendere in chiave USA e sfuggono al pubblico europeo, almeno in gran parte(o meglio sono da comprendere solo per approssimazione). Rimane la forza del dramma di sentimenti, con la storia del poliziotto dal passato terribile(il padre condannato per omicidio, anzi meglio"giustiziato"), dalla vicenda familiare difficile(ha lasciato la moglie e il figlio senza molte spiegazioni, del figlio, drogato, si è poi disinteressato totalmente), che poi scopre, a poca distanza temporale, che il figlio è quasi certamente un omicida(pur se le circostanze...), che ha un nipote, figlio del figlio, che anche la"girlfriend"del figlio è tossicomane e altro-dove anche l'"agnitio", ossia il riconoscimento del nipotino è presentato in modo abbastanza naturale, senza il"mistero"che caratterizza l'agnitio nella tradizione, per es.teatrale, europea... Film di sentimenti, dunque, più che di azione e thriller, pur se questa componente è presente, anche in forma abbastanza decisa, ma non è la parte, meglio la chiave per leggere il film, non è la sua preoccupazione priooritaria... Da apprezzare Bob De Niro, ma non è una novità, daJames Franco(il figlio)a Eliza Dushku(la madre del bambino)a Frances Mc Normand(la moglie da cui il poliziotto è separato). UN "drammone", come si suol dire, dove il termine non deve assumere, però, connotazioni nme negative ma al contrario essere inteso positivamente, pur se il livello complressivo è ben lontano dai capolavori interpretati da De Niro-colpa, stavolta, del regista e degli sceneggiatori. El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
jonnylogan
|
sabato 27 febbraio 2021
|
di padre in figlio
|
|
|
|
Vincent Lamarca, agente della omicidi di New York, con un matrimonio fallito e un figlio che non vede da oltre dieci anni, vive una relazione con la sua vicina di casa cercando di scordarsi del passato e di un padre giustiziato per un rapimento finito in tragedia. Per Vincent arriva però il momento di tirare le somme della sua vita quando suo figlio viene accusato di omicidio al termine di un regolamento di conti fra pusher.
Complesso edipico spiegato dallo scozzese Michael Caton-Jones capace di cogliere l’idea per la pellicola da un articolo apparso sul New York Times riguardante il vero caso di un poliziotto della omicidi costretto a perseguire il figlio. Un’idea che sul grande schermo fa assumere a Robert De Niro il suo ennesimo personaggio al limite, un poliziotto sulla soglia della pensione e con il ricordo sempre molto vivido di un padre scomparso molti anni prima e che si rese protagonista di un rapimento finito nel peggiore dei modi.
[+]
Vincent Lamarca, agente della omicidi di New York, con un matrimonio fallito e un figlio che non vede da oltre dieci anni, vive una relazione con la sua vicina di casa cercando di scordarsi del passato e di un padre giustiziato per un rapimento finito in tragedia. Per Vincent arriva però il momento di tirare le somme della sua vita quando suo figlio viene accusato di omicidio al termine di un regolamento di conti fra pusher.
Complesso edipico spiegato dallo scozzese Michael Caton-Jones capace di cogliere l’idea per la pellicola da un articolo apparso sul New York Times riguardante il vero caso di un poliziotto della omicidi costretto a perseguire il figlio. Un’idea che sul grande schermo fa assumere a Robert De Niro il suo ennesimo personaggio al limite, un poliziotto sulla soglia della pensione e con il ricordo sempre molto vivido di un padre scomparso molti anni prima e che si rese protagonista di un rapimento finito nel peggiore dei modi. A fargli da contraltare James Franco, nella parte di un figlio tossicodipendente e anch’egli abbandonato troppo prematuramente da un padre violento e con il quale ha creato un rapporto controverso fatto di distanza e frasi mai dette. Il complesso di rapporti che si vengono a creare sullo schermo nulla hanno però a che fare con un thriller e nemmeno con il rapporto fra Vincent e la sua vicina Michelle, il doppio premio Oscar Frances McDormand non pienamente sfruttata da una sceneggiatura che si sofferma quasi esclusivamente nei rapporti padre - figlio purtroppo ignorando altre linee narrative che sarebbero state in grado di dare maggior spessore a una vicenda buona solo per gli amanti del miglior De Niro. Menzione d’onore anche per un James Franco che all’epoca, parliamo dei primi anni 2000, già mostrava doti recitative che andavano ben oltre l’essere semplicemente un idolo per teenagers.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a jonnylogan »
[ - ] lascia un commento a jonnylogan »
|
|
d'accordo? |
|
|