About a Boy - Un ragazzo

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Un film di Chris Weitz, Paul Weitz. Con Hugh Grant, Toni Collette, Rachel Weisz, Nicholas Hoult, Sharon Small.
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Titolo originale About a Boy. Commedia, Ratings: Kids+13, durata 101 min. - USA, Gran Bretagna, Francia 2002. MYMONETRO About a Boy - Un ragazzo * * * - - valutazione media: 3,46 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Due visioni opposte della vita Valutazione 4 stelle su cinque

di andrejuve


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lunedì 28 dicembre 2015

“About a boy- Un ragazzo” è un film del 2002 diretto da Paul Weitz e Chris Weitz. Will è un trentenne che vive a Londra all’interno di una lussuosa e confortevole abitazione. Marcus invece è un giovane ragazzo tredicenne il quale vive assieme alla madre Fiona. Questo ragazzo purtroppo vive in una situazione di grave disagio psicologico in quanto il padre ha abbandonato la famiglia, la madre soffre di una forte forma depressiva e inoltre Marcus presenta evidenti difficoltà nel socializzare e nell’interagire con le altre persone. Questo suo carattere molto introverso e schivo comporta delle conseguenze negative all’interno dell’ambiente scolastico, in quanto Marcus è tristemente oggetto di atti di bullismo da parte dei suoi compagni. Nella vita invece Will non svolge e non ha mai svolto alcuna professione in quanto il padre da giovane aveva composto una famosissima canzone di natale e, dopo la sua morte, Will ha acquisito i diritti d’autore percependo un ingente guadagno. Will, presuntuoso, insensibile e spesso bugiardo, adora vivere una vita solitaria, libero da qualsiasi tipo di vincolo o di legame di tipo affettivo e sentimentale, ma è sicuramente un uomo intraprendente e affascinante che riesce a conquistare le donne. Will decide di provare nuove emozioni cercando di approcciarsi con le madri single, le quali lo attraggono in maniera particolare. Si reca allora presso una sorta di cento di recupero per genitori che, per svariati motivi, sono rimasti soli e costretti a lasciare il rispettivo coniuge e, all’interno di questo contesto, incontra la bella Susie, la quale vive da sola con la sua piccola figlia. Per acquisire credibilità Will finge di essersi lasciato recentemente con la moglie e di avere un figlio. Will riesce ad organizzare un appuntamento con Susie ma a sorpresa all’incontro oltre alla donna e alla sua figlia si presenta anche Marcus in quanto la madre Fiona sta vivendo un periodo di crisi interiore e decide di affidare il figlio per un pomeriggio all’amica Susie. Will non apprezza la presenza di Marcus, il quale si dimostra molto curioso e a tratti invadente. Di ritorno a casa però Marcus assiste ad un evento terrificante che vede protagonista la madre Fiona la quale è distesa sul divano in fin di vita a causa di un tentativo di suicidio. Will allora chiama l’ambulanza e accompagna Marcus al pronto soccorso. Fiona si salva e Will, utilizzando una frase di circostanza e poco sincera, esprime la sua solidarietà e la sua disponibilità nel fornire un aiuto a Marcus. Il ragazzo prende alla lettera le parole di Will e, dopo aver scoperto il luogo in cui è situata la sua abitazione a seguito di un pedinamento, si reca a casa dell’uomo chiedendogli di entrare e minacciando di svelare la menzogna relativa all’esistenza del suo presunto figlio. Da quel momento in poi Marcus si presenterà a casa di Will ogni pomeriggio. Will, dopo un’iniziale forte diffidenza nei confronti del ragazzo, comincerà ad instaurare un rapporto di amicizia e a confrontarsi con le problematiche di Marcus. Questo incontro sarà importante per Will, il qual cambierà la sua prospettiva di vita e molte delle sue convinzioni cadranno. La pellicola, attraverso la descrizione di Will e Marcus, analizza due atteggiamenti completamente opposti nell’affrontare il percorso della vita. Will vive una vita facile, priva di qualsiasi responsabilità o problema. Dietro la presunta e illusoria sicurezza di Will si nasconde in realtà un uomo solo, insicuro, impaurito e pervaso dall’egoismo e dall’egocentrismo. Will è un uomo che non possiede la maturità necessaria per intraprendere una relazione seria a causa della sua paura di incorrere in difficoltà e problematiche che non è in grado di affrontare. Questo suo comportamento deriva dal fatto che la vita non lo ha mai messo a dura prova e l’emblema di questa situazione è rappresentato dal fatto che l’unica sua preoccupazione è trovare ogni giorno un modo per riempire una quotidianità vuota come il suo animo interiore. Marcus invece è un ragazzo timido, riservato ed intelligente ma la sua incapacità a socializzare lo condiziona negativamente creando un perenne stato di sconforto e tristezza. Marcus viene considerato come una persona “diversa” e “anomala”, la quale viene costantemente denigrata, emarginata e irrisa da parte dei compagni di scuola e più in generale dalla società. Purtroppo Marcus ha dovuto affrontare sin da piccolo problemi molto più grandi di lui legati all’allontanamento del padre e soprattutto alla fragilità psicologica della madre. Questa contrapposizione tra i due protagonisti mette in luce ed evidenzia come la vita sia ricca di ostacoli e sfide da superare con forza e coraggio. Coloro che tentano di aggirare e sviare le continue prove che l’esistenza pone in essere sono delle persone immature, superficiali e insensibili. Queste persone in realtà cercano di celare e di mascherare una sensazione di debolezza e di incertezza profonda ostentando sicurezza e indifferenza nei confronti del mondo esterno. Gli aspetti puramente ludici e materiali possono fornire una gioia effimera ma non sviluppano nell’essere umano una capacità di responsabilizzarsi e di sviluppare una sensibilità nei confronti degli eventi che si delineano nella realtà circostante. E’ solamente avendo il coraggio di condividere le emozioni con persone alle quali si vuole bene che si possono assaporare tutte le sfaccettature positive e negative della vita. Sapere di poter rappresentare un punto di riferimento e un appoggio per un’altra persona fornisce un senso di felicità, serenità e sollievo indescrivibile. Will grazie a Marcus riesce a comprendere tutto questo e si rende conto che venendo a contatto con determinate realtà problematiche si prende coscienza di quali siano i veri valori della vita ormai sempre più in fase di decadimento. Will capisce gli errori commessi, e il cambiamento intrapreso e l’affetto dimostrato nei confronti di Marcus doneranno un senso ad una vita costellata dalla monotonia, dalla noia e dalla tristezza. Will è sempre stato talmente insensibile e superbo da pensare di non avere bisogno che altre persone entrassero nella sua vita, vivendo come un’isola deserta utopica, apparentemente perfetta e inscalfibile. E’ solo attraverso la volontà di mettersi in gioco accettando di affrontare qualsiasi conseguenza e sacrificandosi che si può affermare di avere vissuto davvero e di avere attribuito un significato ad ogni singola azione, godendo a pieno di ogni attimo di gioia conquistato con tenacia e condiviso con persone uniche e speciali, le quali intraprendono questa sfida spinte da un affetto e da un amore smisurato. Marcus apre gli occhi a Will, il quale comprende che il mondo che si è creato è puramente fantasioso, fiabesco e irreale. L’infantilità e l’ingenuità che dovrebbero appartenere alla personalità di Marcus in realtà sono insite in quella Will, il quale trare un insegnamento fondamentale: la vita è una continua strada in salita e in un modo o nell’altro bisogna sfidarla tentando di renderla la migliore possibile ed è impensabile sottrarsi ad essa. Will maturerà prendendosi cura di Marcus e comprendendo problematiche che la madre Fiona ha spesso trascurato, facendosi sopraffare dall’ansia e dalla disperazione frutto di una vita difficile e ricca di delusioni. Anche lo stesso Marcus subisce un mutamento del suo carattere acquisendo maggiore autostima, fiducia e coraggio nel rapportarsi e nell’interagire con gli altri cercando di accantonare tutte le sue inquietudini, le sue paure e i suoi timori. Will rappresenta per Marcus il padre che non ha mai avuto e allo stesso tempo Marcus è paragonabile al figlio che Will non ha mai voluto a causa del suo terrore nei confronti di un’esistenza dedicata a prendersi cura di altre persone e non incentrata esclusivamente sulle proprie esigenze e sui bisogni personali. Il film inoltre pone una generale riflessione nei confronti di un disagio sociale sempre più evidente che si esterna in una sempre più frequente depressione e rassegnazione. Fiona soffre di questa grave e incompresa malattia che è frutto di un mondo abitato da uomini paragonati a delle macchine indifferenti, fredde, apatiche e imperturbabili rispetto a qualsiasi evento o circostanza. Il materialismo pervade una collettività ancorata a scopi futili e illusori. Si sono persi ormai di vista i rapporti interumani, e l’altruismo e la solidarietà vengono oscurati dall’egoismo e dall’opportunismo che pone come unico obiettivo quello di perseguire i propri interessi personali preoccupandosi esclusivamente di coltivare e rendere florido il proprio “giardinetto”. Un grande film che, facendo ricorso ad una commedia divertente e brillante, riesce a far riflettere lo spettatore in relazione a svariati temi. La bravura dei registi a mio avvio è stata quella di utilizzare una narrazione fluida, capace di effettuare un’eccellente introspezione psicologica dei personaggi senza cadere nella retorica o nella banalità. Da segnalare anche la colonna sonora azzeccatissima e calzante in relazione all’atmosfera e al ritmo del film. Il tutto è impreziosito dalle grandi interpretazioni di Nicholas Hoult, nei panni di Marcus, di Toni Collette, in quelli di Fiona, ma soprattutto dalla prova di uno straordinario Hugh Grant, perfetto e impeccabile nel ruolo di Will. Un film che consiglio caldamente di vedere perché saprà intrattenervi ed emozionarvi.

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