A Snake of June - Un serpente di giugno

Roberto Nepoti

Film laureato ai festival, dello stesso regista ("di culto") di Tetsuo del 1989 e di Bullet Ballet del 98, A snake of June porta con sé le stigmate dell'opera sofisticata e maledetta come solo i giapponesi sono in grado di fare. Già il fatto che Shinya Tsukamoto sia tutto in una volta regista sceneggiatore operatore scenografo montatore e pure produttore, e che per giunta il film sia girato in un raffinato bianco e nero, ci dice qualcosa. Giappone, giugno.
Pioggia, clima umido e appiccicoso, cupo. Rinko (lei è Asuka Kurosawa) e Shigehiko (lui è Yuji Koutari) sono una coppia affiatata e di successo: lei parla per telefono con i pazienti di un centro di igiene mentale, professione che la mette in contatto con un sacco di squilibrati. E lui businessman che pensa solo al lavoro e a coltivare un maniacale culto dell'igiene: appena rincasa ci dà sotto con stracci e detersivi, è la sua passione. Stanno bene insieme anche se neanche si toccano e dormono in letti separati. Finché nella vita di lei compare un ricattatore (ma che cosa vuole?) che l'ha fotografata mentre si masturba e le impone una serie di prove sempre più sfacciate.
L'incantesimo è rotto ma - ecco la morale - chissà che quando il marito verrà a conoscenza di questo fatto, ciò non lo ecciti e non serva a riaccendere la fiamma dell'eros tra i due coniugi glaciali? Specialista di certi contrasti tra puritanesimo di facciata e torbide passioni, il cinema giapponese ci ha sempre dato di queste scosse.
Da La Repubblica, 6 dicembre 2003


di Roberto Nepoti, 6 dicembre 2003