Vidocq - La maschera senza volto |
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Un film di Pitof.
Con Gérard Depardieu, Ines Sastre, Guillaume Canet
Poliziesco,
durata 100 min.
- Francia 2001.
MYMONETRO
Vidocq - La maschera senza volto
valutazione media:
2,36
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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film baroccodi elgatolocoFeedback: 257587 | altri commenti e recensioni di elgatoloco |
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domenica 9 luglio 2017 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Su Vidocq, come noto, si sa tutto e il contrario di tutto. personaggio romanzesco, sul crinale tra criminalità e legge, notoriamente "assunto"quale "body-gard"(o quasi)del re, all'inizio dell'Ottocento, eroe(antieroe, più che altro)romantico, "vidocq"è qui interpretato da un Depardieu ancora"in forma"/era il 2001), in un film che Pitof, responsabile degli effetti speciali "vulcanizza"in chiave iperbarocca, con ipetrofia, appunto, di scoppi, filmini, luci varie e "strane". L'immagine, potremmo dire, scavalca in modo assoluto quanto si vorrebbe dire/ esprimere, i significati e il senso. Anche il fatto che poi scopi e motivazioni intriseche dei personaggi non siano così esplicite né esplicitate dall'autore ha un senso(non -sense che produce senso, Deleuze rimane valido anche in questo caso)propio per lasciare spazio alle letture e interpretazioni varie che ogni spettaore e spettatrice può produrre... QUi si tratta di scegliere: o si vuole la logica e la razionalità assolute à la Sherlock Holmes e allora un film come questo"non va bene"oppure ci si lascia andare, à la Nerval-Guathier8cito non a caso i romantici francesi, coevi di Vidocq...)e allle loro"fumisterie"(anche in senso proprio, non necessariamente solo metaforico...)oppure terza opzione non si rinuncia alla logica ma si lascia aperta la finestra(o la porta, volendo)al sogno. Credo che questa terza opzione, quella della"compossibilità"sia la più interessante, ma, ovviamente, è un'opinione; la bellezza scenica, tra teatro barocco e (almeno a tratti)Circo Barnum stupisce e colpisce, il che segna comunque un approccio particolare, condivisibile o meno, al cinema e in particolare a un film come questo. Al di là di Depardieu, che è adatto al ruolo, per la sua abitudine alle"smargiassate", Ines Sastre è incantevole quanto enigmatica nel ruolo di "artista del trucco e dell'inganno"/chanteuse, anzi di più e in altri ruoli i personaggi sono ben caratterizzati. Un film da respingere o da accettare, per così dire: tertium non datur. Sarà limitativo, sarà troppo tranchant, ma, almeno in deifnitiva è cos^. Un certo tipo di cinema, che non è fantastico ma al fantastico si avvicina, che è tra la detection e l'"'oltre-la-detection", può trovae fatalmente trova fans e detrattori, a seconda dell'impostazione"di pensiero". Eugen Galasso
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