Le fate ignoranti |
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Un film di Ferzan Ozpetek.
Con Margherita Buy, Stefano Accorsi, Andrea Renzi, Gabriel Garko, Filippo Nigro.
continua»
Drammatico,
durata 105 min.
- Italia, Francia 2001.
MYMONETRO
Le fate ignoranti
valutazione media:
3,33
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Roberto Nepoti
La Repubblica
Perduto il marito in un banale incidente (è investito da un'auto mentre attraversa la strada parlando al telefonino), Antonia ha una sorpresa che, da quella brava borghese che è, le cade sulla testa come il fulmine: lui aveva l'amante da sette anni, e per di più di sesso maschile. Attraverso il quadro La fata ignorante di Magritte, la donna trova l'inaspettato rivale, che si chiama Michele e vive in una cerchia d'amici eterogenea e variopinta, una specie di famiglia più che allargata che sarebbe poco definire alternativa. L'incontro tra i due è un concentrato di diffidenza e aggressività reciproca. Gradualmente, però, Michele e Antonia cominciano a provare una strana attrazione reciproca: non solo hanno amato lo stesso uomo, ma tra loro esistono punti in comune (sono entrambi lettori appassionati, per esempio, del poeta Nazim Hikmet) che Massimo non aveva mai avuto né con l'una, né con l'altro. Antonia, frattanto, scopre un mondo affascinante nella compagnia di gay, poetici immigrati e variamente "diversi" che popola l'appartamento del giovane: fa amicizia con Serra, una profuga turca; presta cure mediche a Ernesto, malato di Aids e d'amore per un compagno di cui ignora ancora la scomparsa. L'esperienza imprime alla sua vita una svolta, che comincia con la scoperta dell'imminente maternità della vedova ma che Ozpetek preferisce, piuttosto che raccontarcene gli esiti, limitarsi a farci intuire. Visto recentemente in concorso alla Berlinale, Le fate ignoranti è un film italiano coprodotto con capitali francesi, diretto da un regista nato a Istanbul e che evoca, nei climi e nell'ideologia, il cinema di Pedro Almodovar, con un riferimento particolare a Tutto su mia madre. Il suo è un cosmopolitismo "buono", autentico e regala alla storia un carattere di diversità molto piacevole. Se tenesse per tutta la durata il passo con la prima parte, il film di Ferzan Ozpeteck (già autore del bel Bagno turco e del meno risolto Harem suaré) sarebbe una completa riuscita. L'idea di partenza è originale; il clima caldo; il tono, piacevolmente amichevole. Col procedere verso la fine, però, Le fate ignoranti sfuma un po' a coda di pesce, non riuscendo sempre a darsi un significato più ampio dell'aneddoto che racconta. Se Margherita Buy, in una parte che riprende e supera i suoi personaggi precedenti, è molto brava, Stefano Accorsi recita un personaggio a controruolo con notevole finezza di tocco.
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