Le due verità |
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Un film di Paul Schrader.
Con Ray Liotta, Joseph Fiennes, Gretchen Mol
Thriller,
durata 112 min.
- USA 2001.
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in appparenza non nuovo, il tema , ma...di elgatolocoFeedback: 257592 | altri commenti e recensioni di elgatoloco |
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lunedì 29 giugno 2020 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"Forever Mine"(2001, ma per altre fonti 1999, di Paul Schrader, autore"integrale""del film, anche come sosggetto e sceneggiatura), presetna la figura di James Ripley, cameriere in un hotel di gran lusso ai Caraibit ma anche studente di giurisprudenza, dove arriva un uomo d'affari(anche malaffare, si scoprirà dopo)e politico con la giovane moglie, molto"appetitosa". la ragazza, buona cattolica, si pente e duole del tradimento, consumato con gioia però, all'inizio, confessnando anche tutto al marito, che fa ferire quasi mortalmente il giovane che però, anni dopo, in forma quasi"mefistofelicas"(il "Fatust"goethiano e anche inglese, intendo...)si ripresenta anni dpo spacciandosi quale consulente legale de origen latino, tale Esquema, consulente legale che dovrebbe togliere dai pasticci l'uomo d'affari e politicante, "inguaiato"per sua propria colpa,. Adulterio nomber Two e conclusione love and death... in vero stile romantico. Ma a questo v anno aggiunti alcuni elmenti: 1) Schrader, regista-autore, è un cristainao evangelico a suo tempo tentato da studi di teologia per diventare pastore e porta questo nel suo cinema, dove il peccato rimanda però alla tentazione, che in epoca cristiana, p sempre(ma certo non solo)in primis tentario carnis, ossia sessuale e Gretchen Mol, all'epoca meno che trentenne, era"vittima predestinata", anche perché rende molto bene la parte, come pealtro i bravissimi Joseph Finnies, nel doppio ruolo(riuscito, decisamente, anche il travestimento, trucco, quando rende Esquima...)e Ray Liotta, il terribile, gelosissimo e"cornuto"marito. Pièce à trois inesorabile, dove amore e morte, ma anche la doppia identità(oltre che"verità", come nel titolo italiano, forse non troppo attento all'originale, che è l'unico vero titolo e la vera"divisa"del film)e travestimento riuscito(l'allora giovane cameriere non viene riconosciuto, ma ciò non lo salva dall'apparizione del marito, che lo scopre in flagrante adulterio...). 2)anche se Schrader non lo dichiara, il fatto che l'uomo"dopipio"si chiami in realtà RIpley rimanda al cicolo di mister Ripley dei romanzi8molti dei quali divenuti film)della grande scrittrcie Patricia Highsmith, che aveva ispirato anche alcuni dei primi film del"ciclo USA"del grande sir Alfred Hitcchcok. Nei libri della scrittrice uSA Ripley è il"turffatore", ma è in primis colui che sa assumeree nuove identità, nuove personsalità, il che in questo film teoricamente"non highsmithiano"emerge in modo clamoroso. Decisamente un film petrubante, inquietante come pochi, in particolare in quelle stagioni, sospese tra due secoli e due millenni, se proprio vogliamo accentuare il fatto...Film dove la bravura degli interpreti si unisce alla capacità dell'autore-registas Schrader, spesso troppo colpevol,emnte messo da parte....quando invecee tutti i suoi film sarebbero da riscoprire in pieno. El Gato
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