Bully |
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Un film di Larry Clark.
Con Brad Renfro, Rachel Miner, Bijou Phillips, Nick Stahl, Leo Fitzpatrick.
continua»
Drammatico,
durata 106 min.
- USA 2001.
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vuoto esisenzialedi DarkoFeedback: |
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martedì 26 dicembre 2006 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un film che lascia il segno e di profonda attualità. L'affresco della gioventù californiana che viene riportato in questo film è autentico e drammatico. Non ci sono abbellimenti, volano parole volgari e sono in vista molti rapporti sessuali fra i protagonisti (anche se i membri e gli atti sessuali non vengono inquadrati come nell'opera successiva del regista Clark, "Ken Park", altro film notevole). Bobby e Martin sono amici sin da ragazzini, ma il primo è un omosessuale latente che gioca a fare il duro, umilia l'amico e lo picchia, ma in realtà vorrebbe solo essere amato. Le ragazze lo mettono in soggezione, di conseguenza interagisce con loro non verbalmente e se le porta a letto pretendendo di avere un resoconto della sua prestazione. Due delle ragazze è la fidanzata di Martin, la quale rimane incinta (non si sa di quali dei due) e dopo un quasi stupro di una amica del gruppo, Lisa decide di rivendicare le angherie subite da tutti uccidendo Bobby. La sua determinatezza viene interpretata magistralmente dall'attrice teen-ager, dotata di uno sguardo freddo e diabolico che riecheggia - solo per somiglianza di contenuto - l'Alex di McDowell nel film scandalo di Kubrick, ARANCIA MECCANICA. Questi ragazzi non fanno praticamente nulla di buono: non studiano, alcuni fanno lavori da poco e altri vanno a giro come morti che camminano e sopravvivono annegando il proprio senso di incompiutezza nel sesso libero e sfrenato e nell'uso di droghe anche pesanti. La loro incoscienza e apatia (uno di questo è fissato coi videogiochi cruenti) li porta ad uccidere l'amico inerme e ingannato come se si trattasse di un semplice gioco. La scena dell'omicidio fa gelare il sangue: il povero viene pugnalato ripetutamente con un coltello a serramanico e infine viene sgozzato. Decisamente troppo per un caso di Bullismo. Martin e il criminale che hanno "assoldato" per farsi dare consigli su come compiere correttamente un crimine, gettano il corpo del ragazzo in un canale e questo nel giro di poco viene divorato dagli anfibi che lo abitano. Uno dei due dice: "La natura fa schifo!". Il film giunge alla sua conclusione (un voluto anticlimnax) in un susseguirsi di confessioni o quasi fatte dai ragazzi ai rispettivi amici e parenti. Subito vengono incarcerati e condannati (ma il processo non si vede, ci viene data l'informazione solo tramite i titoli finali del film) per molti anni, Martin è condannato alla sedia elettrica. Alla fine dei titoli di coda viene detto che alcune cose sono state esagerate per spettacolarizzare il film: la condanna a morte viene revocata e all'ergastolo viene condannato solamente Martin. Tutti questi giovanissimi attori sono coraggiosi nell'imbarcarsi in una produzione cinematografica simile e fra di loro capeggia il tarchiato Brad Renfro (che ha vissuto nella propria vita esperienze di degrado simili), già protagonista - lì era praticamente in fasce - di film come IL CLIENTE, tratto da Grisham; SLEEPERS e L'ALLIEVO. E' apparso anche nella commedia malinconica di Terry Zwigoff ("Babbo Bastardo") intitolata GHOST WORLD, a fianco di Thora Birch, Steve Buscemi e Scarlett Johannson.
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