A Beautiful Mind

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Un film di Ron Howard. Con Russell Crowe, Jennifer Connelly, Ed Harris, Paul Bettany, Christopher Plummer.
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Titolo originale A Beautiful Mind. Biografico, Ratings: Kids+13, durata 140 min. - Gran Bretagna 2001. MYMONETRO A Beautiful Mind * * * 1/2 - valutazione media: 3,97 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

L'allucinazione rappresenta una fuga dalla realtà Valutazione 4 stelle su cinque

di andrejuve


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giovedì 11 febbraio 2016

“A beautiful mind” è un film del 2001 diretto da Ron Howard. John Nash è un ragazzo laureato in matematica che segue un corso di specializzazione post-laurea assieme ad alcuni tra i più brillanti studenti in circolazione. John è un ragazzo solitario, scontroso ed è ossessionato dalla competizione. Vive col desiderio di effettuare una scoperta eccezionale in campo matematico che possa renderlo il migliore. Il suo compagno di stanza è l’estroverso ed eccentrico Charles Herman e, grazie anche al suo aiuto e ai suoi incoraggiamenti, riesce a raggiungere il suo obiettivo e a lavorare all’interno di una delle più prestigiose università assieme a due suoi amici. Nel 1953, in piena guerra fredda, viene contattato dal Pentagono al fine di decifrare dei codici segreti russi. Li’ viene a conoscenza di William Parcher, un agente del dipartimento di giustizia, il quale assegna a John una missione segreta consistente nel decifrare svariati codici, presenti anche nelle riviste e nei quotidiani, che rappresenterebbero dei messaggi inviati dai servizi segreti russi ad agenti infiltrati negli Stati Uniti, e che concernerebbero l’utilizzo di una bomba atomica che l’Unione Sovietica potrebbe sganciare contro gli Stati Uniti. Nel frattempo John svolge l’attività di docente e conosce l’affascinante studentessa Alicia Larde, la quale è attratta da John. I due si innamorano e si sposano. Intanto la pericolosa collaborazione tra John e William prosegue con il timore di essere scoperti. John comincia a soffrire di manie di persecuzione col terrore di essere sempre spiato e inseguito. La pellicola incentra la totalità dell’attenzione nei confronti di John Nash, un uomo introverso, geniale, enigmatico, presuntuoso e facilmente irascibile. John presenta grandissime difficoltà nel relazionarsi e nel rapportarsi con le altre persone, non riuscendo a creare alcun tipo di legame o rapporto dal punto di vista sentimentale, affettivo e di amicizia. Egli vive all’interno di un mondo creato da lui stesso e che esula dalla realtà circostante, costituita dal contatto con altri soggetti e da regole e consuetudini di socializzazione. Coloro che sono pervasi da una sensazione di costante disagio e che non si sentono parte integrante della società tendono a rifugiarsi all’interno di una sorta di universo parallelo in cui riescono ad esternare spontaneamente e genuinamente le proprie emozioni e le più disparate sensazioni. Quando una persona si sente incompresa tende a creare un netto distacco nei confronti tutto ciò che la circonda, innalzando barriere e confini invalicabili per coloro che tentano di superarli con l’intento di scoprire questo “universo recintato” e attentamente protetto da qualsiasi “attacco nemico” degli altri esseri umani. Spesso la realtà non rappresenta un concetto oggettivo e immutabile, ma è frutto della percezione soggettiva che ognuno di noi ha di essa. La sua smisurata genialità sembra troppo grande rispetto alla realtà che lo circonda. Gli uomini vengono visti come delle entità inanimate che fluttuano come degli oggetti volanti privi di pensiero o intelletto. Infatti l’unico vero obiettivo di John è sempre stato quello di primeggiare rispetto a coloro che lui considera semplici rivali dotati di un’intelligenza nettamente inferiore rispetto alla sua, e che rappresentano un fastidioso ostacolo per il raggiungimento dei suoi personali interessi. John è pervaso dall’ossessione per la competizione e per la sfida che lo induce a nutrire il desiderio di primeggiare a qualsiasi costo. Questa ricerca maniacale del successo personale lo condurrà alla pura follia, e il mondo creato dalla sua mente apparirà sempre più inquietante, tenebroso e misterioso. L’egoismo di John spinge quest’ultimo a considerare la matematica come l’unica ragione di vita che possa fornire un senso ad un’esistenza altrimenti priva di qualsivoglia significato, a causa dell’inutilità e della superficialità delle persone che lo circondano. A causa di questo suo superbo e altezzoso atteggiamento John viene denigrato ed emarginato da tutti, ma lui imperterrito continua a proseguire per la sua strada composta esclusivamente da noiosi e ripetitivi calcoli matematici. La monotonia della sua esistenza gli impedisce di assaporare e di cogliere i piccoli piaceri della vita rappresentati da semplici gesti di altruismo, di affetto e di benevolenza. La depressione e la sfiducia inevitabilmente prendono il sopravvento. La mente di John è come un’immensa equazione matematica irrisolvibile e incomprensibile. Ma John si rende conto che all’interno del suo mondo costituito da formule razionali, obiettive e inequivocabili manca un elemento di irrazionalità e di imprevedibilità che rende l’uomo vivo: l’amore. Questo sentimento lo ritrova in Alicia, la quale insegna come l’amore sincero e incondizionato nei confronti di un’altra persona possa superare qualsiasi ostacolo, anche quello apparentemente insormontabile, infondendo una sensazione di tenacia e di fiducia a colui che ormai è rassegnato e sconfortato. L’amore è portatore di gioia e di speranza e infonde una motivazione per continuare a vivere, acquisendo la tenacia e il coraggio di reagire e di opporsi a qualsiasi tipo di difficoltà. Questo sentimento è illogico, irragionevole, contraddittorio e paradossale ma proprio per questo è affascinante e rappresenta il filo conduttore della vita di un essere umano. E’ proprio l’imprevedibilità a donare all’uomo la linfa vitale, distinguendolo dai robot incapaci di provare emozioni e sentimenti e concentrati esclusivamente sugli obiettivi per i quali sono stati programmati, trascurando tutto il resto. John è un uomo e come tale ha il dovere di vivere confrontandosi con le persone che lo circondano e non può sottrarsi alle responsabilità che la vita inevitabilmente comporta. Il suo comportamento è da considerare come infantile ed immaturo. Charles e William sembrano essere le uniche persone che riescono ad assecondare le visione distorta del mondo da parte di John al punto tale da sembrare entità irreali e inesistenti. Infine attraverso la missione segreta affidata a John viene messa in risalto, con tono fortemente critico, l’assurdità della guerra fredda all’interno della quale è stato creato, attraverso le azioni di Governo e le drammatiche e infondate notizie dei mass media, un clima di costante terrore e diffidenza nei confronti di coloro che potessero assumere anche solo lontanamente le sembianze di improbabili spie sovietiche pronte a raccogliere informazioni importanti al fine di programmare un ipotetico attentato agli Stati Uniti. Questo perenne incubo ha condizionato la vita della popolazione, la quale ha vissuto con l’assurdo timore che potesse esplodere una terza guerra mondiale. L’unico difetto del film a mio avviso è rappresentato dal fatto che alcune sequenze sono eccessivamente romanzate e intrise di retorica, rendendo questa storia vera a tratti quasi fiabesca. Un bel film che conferma il talento registico di Ron Howard, il quale per questa pellicola è stato premiato con la statuetta degli Oscar per il miglior film e la migliore regia. Howard effettua un’eccellente introspezione psicologica del protagonista, riuscendo ad analizzare tutte le complesse e variegate sfaccettature di una mente tanto geniale quanto complessa. Superba e magistrale l’interpretazione di un grande Russell Crowe, eccellente nel vestire i panni di un personaggio cosi’ controverso e indecifrabile. Ottima anche la prova di Jennifer Connelly, nella parte di Alicia Larde, premiata con il premio Oscar per la migliore attrice protagonista. Un film da vedere perché racconta una storia straordinaria che coinvolge ed emoziona lo spettatore ponendo in essere profondi spunti d riflessione.

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