francesco
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giovedì 14 settembre 2006
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l'originalità non è tutto
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Come da titolo.Il film è stato fatto oggetto di numerose stroncature, molte delle quali basate sulla mancanza di originalità;ciò è in realtà piuttosto inconfutabile, ma se si tiene conto del fatto che si tratta di un remake, ritengo che ciò comporti la necessità di una minor rigidità nel valutare il film sotto questo aspetto.Un film come questo però va, secondo me, analizzato sopratutto alla luce dello scopo che palesemente si prefigge, vale a dire far riflettere e toccare le corde del cuore.Di chi ce l'ha ovviamente.
E da questo punto di vista ritengo che il risultato venga raggiunto in modo piuttosto forte;i protagonisti sono azzeccati e regalano una prova piuttosto ispirata, sopratutto Charlize Theron e Jason Isaacs.
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Come da titolo.Il film è stato fatto oggetto di numerose stroncature, molte delle quali basate sulla mancanza di originalità;ciò è in realtà piuttosto inconfutabile, ma se si tiene conto del fatto che si tratta di un remake, ritengo che ciò comporti la necessità di una minor rigidità nel valutare il film sotto questo aspetto.Un film come questo però va, secondo me, analizzato sopratutto alla luce dello scopo che palesemente si prefigge, vale a dire far riflettere e toccare le corde del cuore.Di chi ce l'ha ovviamente.
E da questo punto di vista ritengo che il risultato venga raggiunto in modo piuttosto forte;i protagonisti sono azzeccati e regalano una prova piuttosto ispirata, sopratutto Charlize Theron e Jason Isaacs...Keanu Reeves risulta invece un pò monoespressivo e troppo spesso sembra di rivedere Neo, anche per "colpa" di un doppiatore italiano che ormai sembra affezionato a quel personaggio ancor più che l'attore stesso.Tornando al cuore del film, è vero, non si tratta di una storia originale, ma di una delle tanti appartenenti ad un genere che ultimamente sembra molto caro al cinema USA, quello dell'amore reso impossibile dalla malattia, preferibilmente di lei. "Qualcuno da amare" con Christian Slater, "Autumn in New York" con Gere e W.Rider, persino il misconosciuto "A walk to remember" (I passi dell'amore in Italia) con Mandy Moore, sono solo alcuni degli esempi che si potrebbero fare, ma il punto è che Sweet November ha avuto successo la dove quei titoli hanno "fallito". Mi ha emozionato e fatto riflettere.
E se un uomo di 31 anni, che vede un film per caso in una calda domenica di giugno in TV, si ritrova alla fine del film con le lacrime agli occhi, come il protagonista Nelson, qualcosa ciò vorrà pur dire. Vuol dire che la scena finale è, a mio parere, qualcosa di semplicemente insostenibile per chiunque sia dotato di un minimo di sensibilità; vuol dire che Sara Deever è la creatura più incantevole che si possa desiderare incontrare e vederla morire fa star male e sopratutto riflettere sulla caducità della vita e sulla necessità di vivere l'attimo.Il film mi ha lasciato anche un pò smarrito.Mi son messo nei panni di lui ed ho capito che quell'uomo non aveva più niente; ha rinnegato la sua vita passata, vuota, priva di significato, e non vuole più riaverla; ma d'altra parte non riesce nemmeno ad immaginare di vivere la sua nuova vita, perchè neanche questa ha alcun senso senza quella donna che gliel'ha fatta scoprire ed apprezzare ed ora lo lascia con le prime luci di un'alba amrissima.Se mai capitasse a me, non potrei fare a meno di odiare anche un pò quella donna.Siamo sciuri che sia meglio comprendere? Lo smarrimento, la disperazione che il protagonista prova in quel momento non sono forse un prezzo troppo alto?;non era meglio rimanere nell' "ignoranza" e continuare a vivere beato un'esistena vacua, ma almeno fittiziamente felice? Oppure il dolore è un prezzo accettabile per aver vissuto un mese indimenticabile e per aver capito finalemte come si vive davvero?
Il film non è perfetto, tutt'altro.Per esempio, l'idillio si spezza troppo repentinamente; e poi la decisione di lei di lasciarlo è forse un pò troppo melodrammatica.
Ciò che conta però è che il film emoziona e suscita interrogativi importanti.
E per quanto mi riguarda mi ha messo addosso una voglia irrefrenabile di acquistare il DVD, cosa che ho fatto solo 4 giorni dopo.
Sesi ama il genere, non credo che questo film deluda.
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no_data
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sabato 21 novembre 2015
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quanto è dolce questo novembre ?
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L'autunno è da sempre contraddistinto dall'immagine della morte o del grande cambiamento, che avviene in natura. Come se per la rinascita (la primavera) dovessimo passare per la morte, e poi per la magia dell'inverno in cui tutto rimane un pò cosi dire fermo, per poi germogliare.
Sweet Novembrer è una storia incredibile, da sognare, al cado con il ciobar.
Entrambi i personaggi seguono il loro dolce mutamento, Keanu riesce finalmente a toccare la vera vita, quella che ti fa alzare per meraviglia e stupore, con l'interrogativo e oggi cosa di strabigliante può accadere ? in contrasto con la vita monotona, come dice Charlize Theron:"torenerai a casa accenderai la TV, ed ecco la noia, accenderai il PC, altra noia".
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L'autunno è da sempre contraddistinto dall'immagine della morte o del grande cambiamento, che avviene in natura. Come se per la rinascita (la primavera) dovessimo passare per la morte, e poi per la magia dell'inverno in cui tutto rimane un pò cosi dire fermo, per poi germogliare.
Sweet Novembrer è una storia incredibile, da sognare, al cado con il ciobar.
Entrambi i personaggi seguono il loro dolce mutamento, Keanu riesce finalmente a toccare la vera vita, quella che ti fa alzare per meraviglia e stupore, con l'interrogativo e oggi cosa di strabigliante può accadere ? in contrasto con la vita monotona, come dice Charlize Theron:"torenerai a casa accenderai la TV, ed ecco la noia, accenderai il PC, altra noia". Il vero cambiamento avviene grazie alla convivenza "forzata" e sopratutto perchè riesce Keanu a "vedersi dal fuori" si accorge com'era prima, dagli atteggiamenti del suo migliore amico non chè il suo collega, ne esce un pò schifato. Avanza nel suo percorso, trovando anche il vero amore, capace di tutto, come dimostra negli ultimi sospiri del film.
Charlize Theron, finalmente riesce a dar vita al suo sogno latente, ovvero trovare l'amore ardente. Voler cambiare tutte quelle vite e non potendosi mai innamorare. Come dice lei:"un mese è giusto per tutto, per non farsi coinvolgere, per ottenere il cambiamento desiderato". A volte si fa spazio il pensiero, che finalmente abbia ricevuto una grazia prima di andarsene, come se fosse l'ultimo desiderio realizzato.
Sarebbe interessante poter vedere il seguito di Sweet November, perchè la storia finisce con la tragedia velata, dall'amore, e poi ? :) Keanu, sarebbe bello scoprire le scelte dove lo porterebbero, a che vita lavorativa farà capolino, sappiamo di certo quale è la filosofia del vivere quotidiano.
Un mese Novembre per cambiare, per innamorarsi davvero, non solo di lei ma anche di se stesso, addio Dr. Dikitit.
Quanto è dolce questo novembre ?
Di una dolcezza amara, cioccolato fondente, senza essere "addolcito".
Ermes V. B. Malavasi
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ultimoboyscout
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giovedì 2 agosto 2012
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che sia sempre novembre!
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Noiosissimo remake di "Dolce novembre" di Robert Ellis Smith, decisamente falso, prevedibile e furbo. E' un melodrammone visto e rivisto in cui sentimentalismi e bassissima morale si mescolano a senso di ribellione e sentimenti anticapitalisti postmoderni: quindi, per farla brevissima, una vera porcheria! A condimento un ragazzino senza padre e due draq queens per il più perfetto e banale del chi più ne ha più ne metta. Brava la Theron ma fuori ruolo, Reeves vivacchia e non convince, piacciono le musiche e poco altro e il film è il clone più elegante e sofosticato di "Autumn in New York" con Richard Gere e Wynona Rider. Gli sbadigli partono quasi subito, la sceneggiatura è piatta e ovvia e la regia contribuisce ad appiattire ancor più una storia che ha ben poco da dire.
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Noiosissimo remake di "Dolce novembre" di Robert Ellis Smith, decisamente falso, prevedibile e furbo. E' un melodrammone visto e rivisto in cui sentimentalismi e bassissima morale si mescolano a senso di ribellione e sentimenti anticapitalisti postmoderni: quindi, per farla brevissima, una vera porcheria! A condimento un ragazzino senza padre e due draq queens per il più perfetto e banale del chi più ne ha più ne metta. Brava la Theron ma fuori ruolo, Reeves vivacchia e non convince, piacciono le musiche e poco altro e il film è il clone più elegante e sofosticato di "Autumn in New York" con Richard Gere e Wynona Rider. Gli sbadigli partono quasi subito, la sceneggiatura è piatta e ovvia e la regia contribuisce ad appiattire ancor più una storia che ha ben poco da dire. Affronta il tema della malattia cercando di infondere ottimismo e lo lega al connubio amore-morte. Lo fa con troppo manierismo e una cautela esagerata e l'estrema delicatezza fanno scadere il lavoro di O'Connor nella retorica. Film che non lascia traccia, non ha un'identità ben precisa e manca soprattutto di coraggio che occorre nei film a temi forti. Ciò che poi non mi spiego è come una lavastoviglie (che è pure pesante!) possa stare nel sacco dei regali!
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