Ai più l'esorcista sia a chi l'ha visto sia a chi ne ha spesso sentito parlare, è noto come film dell'orrore, forse anzi, il più grande film dell'orrore di tutti i tempi.
In effetti, nel film di orrori ce ne sono, ma alla fine tutti questi "orrori" confluiscono nell'unico vero orrore che è quello dell'impotenza che spesso l'uomo prova nell'affrontare la vita. Non racconterò la trama, per tutti quelli che già la conoscono e per i pochi che non hanno ancora visto il film, ai quali consiglio di andare a vederlo.
Mi soffermerò invece ad osservare i piccoli orrori che prendono ciascun personaggio e che quindi possono prendere ciascuno di noi.
C'è la paura di una madre che è impotente di fronte alla malattia della figlia e quando nemmeno i medici riescono a capire, allora nella loro impotenza lasciano la via alla fede (o alla superstizione?).
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Ai più l'esorcista sia a chi l'ha visto sia a chi ne ha spesso sentito parlare, è noto come film dell'orrore, forse anzi, il più grande film dell'orrore di tutti i tempi.
In effetti, nel film di orrori ce ne sono, ma alla fine tutti questi "orrori" confluiscono nell'unico vero orrore che è quello dell'impotenza che spesso l'uomo prova nell'affrontare la vita. Non racconterò la trama, per tutti quelli che già la conoscono e per i pochi che non hanno ancora visto il film, ai quali consiglio di andare a vederlo.
Mi soffermerò invece ad osservare i piccoli orrori che prendono ciascun personaggio e che quindi possono prendere ciascuno di noi.
C'è la paura di una madre che è impotente di fronte alla malattia della figlia e quando nemmeno i medici riescono a capire, allora nella loro impotenza lasciano la via alla fede (o alla superstizione?).
C'è la paura delle persone che sono vicine alla madre, e anche loro si appoggiano alla fede (qualcuno, infatti, farà apparire un crocifisso sul letto della bambina).
C'è la paura del "povero" padre Karras che abbracciando la fede si è destinato una vita di miserie che porterà sua madre a morire sola in una "topaia". La sua fede vacillerà di fronte al demone, ma sarà proprio lui alla fine a liberare la bambina (forse una piccola speranza per tutti noi ?)
C'è la paura di padre Mervin che ormai anziano conosce il male (i mali), più volte li ha affrontati ed è per questo che li teme; la sua impotenza è nel suo cuore, ormai debole, e così morirà senza nulla potere contro il demone.
La paura infine della bambina che fragile, ma forte allo stesso tempo, cerca di ostacolare il demone che la possiede riuscendo ad invocare aiuto.
Sono poi tanti gli esempi di una paura molto comune agli uomini: la paura della solitudine. La piccola madre del prete che non vuole stare sola, ma morirà sola; il poliziotto che cerca sempre qualcuno con cui andare al cinema perché sua moglie non ha mai tempo; il regista che affoga la sua solitudine nell'alcol; la madre attrice che, separata dal marito, non riesce a parlare con lui nemmeno il giorno del compleanno della loro figlia; padre Karras, solo nel suo dubbio di fede.
In sostanza il film è davvero bello e non solo per chi va al cinema per vedere un po' di vomito verde.
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[+] sorpresa...
(di beatrix)
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