La vergine dei sicari |
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Un film di Barbet Schroeder.
Con German Jaramillo, Anderson Ballesteros, Juan David Restrepo
Titolo originale La virgen de los sicarios.
Drammatico,
durata 97 min.
- Francia, Colombia 2000.
- Bim Distribuzione
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Una storia d'amore veramente senza eguali.di DandyFeedback: 93903 | altri commenti e recensioni di Dandy |
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mercoledì 31 ottobre 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Vent'anni dopo "Pixote,la legge del più debole",un'altro allucinante spaccato nella vita di strada nei quartieri degradati del sudamerica.Ma a differenza di Babenco,Schroeder(che adatta il romanzo di Fernando Vallejo assieme a quest'ultimo)ha poco interesse nel denunciare le condizioni di vita dei protagonisti.Mostrando ciò che pochi hanno avuto finora il coraggio di mostrare(relazioni pedofile)pone le domande più scomode:è possibile che l'amore nasca tra un maturo pervertito e un sedicenne marchettaro e assassino?E che questo amore possa nascere dal denaro e dalla solitudine?.E riesce a cavare un melodramma struggente e poetico,in una realtà disastrata oltre ogni immaginazione.Realtà rispettata mescolando finzione e documentario,con sprazzi visionari incredibili(gli incubi di Fernando,la chiesa invasa da barboni e tossici).Alla larga da piagnistei o compiacimenti,la descrizione del quotidiano nelle strade di Medellìn mette i brividi.Uccidere la gente è un gesto quotidiano tanto quanto fare una passeggiata e chiaccherare con gli amici.L'idea stessa di risolvere un qualsiasi problema o banali battibecchi a pistolettate(sempre e ovunque,per strada,in un taxi,sul treno....)e freddare fulmineamente i rivali che arrivano moto è talmente radicata nella testa di Alexis,che stenta a comprendere perchè Fernando sollevi obiezioni(neanche tanto ferme poi).La polizia,letteralmente,non esiste e l'unica legge vigente è quella della giungla(uccidere o ossere uccisi;o tu o io).Paradossalmente,sopprimere un cane storpiato richiede molto più coraggio,e nelle discariche ai margini della strada "è vietato gettare i cadaveri"(divieto non rispettato ovviamente).Ma come dimostra la rivelazione di Wilmar a Fernando e la sua decisione successiva,anche qui non manca la consapevolezza che certe azioni si pagano,e può esserci un briciolo di comprensione e pietà.Colpisce la visita lampo nella baracca della famiglia di Alexis,coi fratellini che ridono e scherzano sulla sua sorte.Un autentico viaggio in un inferno sulla terra,dove tra squallore,miseria e morte c'è anche spazio per l'umorismo(i mendicanti che si inginocchiano per ricevere i dolci come l'ostia per la comunione),la nostalgia(i frequenti incontri dello scrittore coi vecchi amici)e si,pure ossessioni religiose(le visite in chiesa)ma in modo dissacratorio e sprezzante, agli antipodi di registi come Scorsese.Sicuramente il miglior film di Schroeder,che con videocamera digitale ad alta definizione ha girato sui luoghi reali,tra infinite difficoltà e rischi(lì le persone crepano davvero come mosche,e non solo i nativi).Film fatto apposta per dividere e sconcertare,tra i più sgradevoli,coraggiosi ed emozionanti che siano stati girati nel nuovo millennio.Ottimi gli attori quasi tutti presi dalla strada(e forse a quest'ora anche morti per la strada).Musiche di Jorge Arriagada(in una scena si sente
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