In the Mood for Love |
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Un film di Wong Kar-wai.
Con Tony Chiu-Wai Leung, Maggie Cheung, Rebecca Pan, Lai Chen.
continua»
Drammatico,
durata 90 min.
- Cina 2000.
- Lucky Red
uscita mercoledì 28 aprile 2021.
MYMONETRO
In the Mood for Love
valutazione media:
4,42
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La magia di Wong Kar-waidi bryan_finleyFeedback: |
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mercoledì 22 marzo 2023 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Si dice spesso che Wong Kar-wai sia il più europeo dei registi cinesi, e qua lo dimostra in pieno. Prende a piene mani i lavori di Claude Sautet, il maestro francese dei film sentimentali, e ne amplifica i risultati. Wong è più lento, più malinconico e più raffinato per quanto riguarda soprattutto i vestiti dei protagonisti. I suoi lavori sono più fiabeschi rispetto a quelli di Sautet e vanno visti in un'ottica particolare. Bisogna essere pronti a pazientare, ma Wong non delude e regala momenti di cinema indimenticabili. La musica è fondamentale e fa da sfondo ai paesaggi cupi e piovosi che si intersecano alla perfezione allo stato d'animo dei due protagonisti, i due vicini di casa tristi e affranti da un motivo ben preciso. Scoprono che il marito di lei e la moglie di lui sono amanti. Non ne fanno un dramma e cominciano a frequentarsi, in modo elegante e discreto. Wong regala inquadrature splendide e, usando sequenze rallentate, amplifica i movimenti sinuosi delle donne che salgono o scendono le scale. Si ripete spesso una finestra ovale attraverso la quale si nota la moglie del protagonista che parla di nascosto all'amante. Altra astuzia di Wong: i due amanti non vengono mai inquadrati in viso, rimanendo così due figure astratte della storia. L'inquadratura più importante del film: i due protagonisti si interrogano sul futuro e lei ammette di essere incredula per il fatto che lui si sia innamorato di lei. Chow è in primo piano con la signora Chan di fianco, leggermente sfocata e sono entrambi sul lato destro dell'inquadratura. A sinistra un muro, bagnato dalla pioggia, è il terzo protagonista della scena, che esce rafforzata proprio per questo decentramento dell'immagine. Quasi come se i due protagonisti volessero nascondersi di proposito per parlare dei loro problemi sentimentali. E curioso il fatto che il numero 2046, quello della stanza dove si incontrano per sfuggire ai padroni di casa gentili ma invadenti, venga utilizzato da Wong per il titolo del film seguente. Un film che non delude gli amanti del cinema lento e raffinato.
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