ony
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lunedì 31 ottobre 2005
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il gladiatore che sfidò il cinema
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Ho letto la recensione di farinotti e,pur condividendo le sue opinioni circa la "furbizia" adottata da Scott nel realizzare questo film, vorrei aggiungere che, a mio avviso, non sta nell'interesse dello spettatore sapere se il film rispecchi o meno la realtà storica. L'obiettivo di un buon regista, infatti, consiste,come nel caso di Scott, nel creare un'atmosfera che sia capace di rapire il pubblico... e qualcuno a da ridire sull'attrazione impressionante che suscita questo capolavoro?!...una delle migliori produzioni cinematografiche per antonomasia con le sue ambientazioni, le sue melodie( complimenti a Hans Zimmer) e quel attore eccellente che è Russell Crowe. Concludo sottolineando che i film,per essere intensi ed apprezzati, non vanno visti nella loro coerenza storica.
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Ho letto la recensione di farinotti e,pur condividendo le sue opinioni circa la "furbizia" adottata da Scott nel realizzare questo film, vorrei aggiungere che, a mio avviso, non sta nell'interesse dello spettatore sapere se il film rispecchi o meno la realtà storica. L'obiettivo di un buon regista, infatti, consiste,come nel caso di Scott, nel creare un'atmosfera che sia capace di rapire il pubblico... e qualcuno a da ridire sull'attrazione impressionante che suscita questo capolavoro?!...una delle migliori produzioni cinematografiche per antonomasia con le sue ambientazioni, le sue melodie( complimenti a Hans Zimmer) e quel attore eccellente che è Russell Crowe. Concludo sottolineando che i film,per essere intensi ed apprezzati, non vanno visti nella loro coerenza storica. Anzi, a volte, è giocoforza svincolarsi dalla realtà documentata. Se si vuole realizzare un opera degna di merito,infatti, bisogna il più delle volte aggiungere quel tocco di fantasia e originalità che rende un lavoro unico e inimitabile!.. w Il gladiatore!
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fedson
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lunedì 25 febbraio 2013
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la storia di scott!
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Il più grande lavoro di Ridley Scott è destinato a diventare uno dei più importanti film della storia del cinema. E se si pensa che il regista sia un vero esperto nei film fantascientifici, sorprende il fatto che abbia saputo affrontare un progetto così storico, ambizioso e maestoso come quello de "Il Gladiatore". Raccontando la storia del generale Massimo Decimo Meridio, che diventerà il più grande gladiatore di tutta Roma, Scott si avvale non solo di un profondo studio storico completo quanto archeologico, ma anche di un cast tecnico preparatissimo e di livelli irraggiungibili: dagli interpreti alle musiche. Ci troviamo di fronte ad una grande opera che suggerisce emozioni, un'opera capace di raccontare in modo impeccabile ed eccellente una storia importante e complessa come quella di Roma, un'affresco di pura armonia emotiva in grado di trafiggere i cuori di chi si imbatte in questo immenso film.
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Il più grande lavoro di Ridley Scott è destinato a diventare uno dei più importanti film della storia del cinema. E se si pensa che il regista sia un vero esperto nei film fantascientifici, sorprende il fatto che abbia saputo affrontare un progetto così storico, ambizioso e maestoso come quello de "Il Gladiatore". Raccontando la storia del generale Massimo Decimo Meridio, che diventerà il più grande gladiatore di tutta Roma, Scott si avvale non solo di un profondo studio storico completo quanto archeologico, ma anche di un cast tecnico preparatissimo e di livelli irraggiungibili: dagli interpreti alle musiche. Ci troviamo di fronte ad una grande opera che suggerisce emozioni, un'opera capace di raccontare in modo impeccabile ed eccellente una storia importante e complessa come quella di Roma, un'affresco di pura armonia emotiva in grado di trafiggere i cuori di chi si imbatte in questo immenso film. I costumi, le scenografie e gli ambienti, il trucco, le luci, i colori, e soprattutto le musiche, si presentano come elementi dotati di un potere suggestivo così grande da lasciarci trascinare lontano, sempre più lontano, fino a raggiungere i confini della storia del mondo, riportando alla luce e alla vita profonde emozioni di cui non sappiamo la provenienza o il tempo che hanno avuto e che avranno sempre. L'affascinante prestazione del film è data anche dalle sublimi interpretazioni provenienti dalla scuola di attori di altissimo livello. Gli interpreti prendono spada, scudo e mantello dando vita a personaggi storici e performance completamente realistiche e assolute che si sfidano in questo Colosseo in una gara di bravura: Russell Crowe è grande, coraggioso, un vero gladiatore; Joaquin Phoenix, nel ruolo di Commodo (figlio dell'Imperatore), è anche più bravo del protagonista ed ogni suo gesto è così perfetto ed equilibrato che sembra veramente incarnare un personaggio storico; per non parlare degli immensi Richard Harris, Djimon Hounsou, e soprattutto del magistrale Oliver Reed, che qui si scopre come un attore ancora più dotato del solito e possessore di una grande personalità di tutto rispetto. I brani composti dal tedesco Hans Zimmer, sono motivi che ispirano la nostra anima a raggiungere quegli immensi campi di grano, campi dove possiamo correre, gridare, piangere, ridere ed emozionarci fino a raggiungere quel confine di storia, della Nostra Storia. Grande film!
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hollywood stefano
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martedì 30 ottobre 2007
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quattro premi oscar non a caso per un capolavoro
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Ridley Scott ci colpisce ancora una volta. Con l'azione ci sa fare(vedi Alien)ma con la storia un pò meno. Il Gladiatore non rispecchia ciò che è realmente avvenuto sotto Marco Aurelio e Commodo ma interpreta romanzando la storia romana. Scott se ne infischia della realtà e se questi sono i risultati come dargli torto. Russel Crowe spadroneggia per tutta la durata del film accompagnato da un abilissimo J. Phoenix che ci regala un personaggio fantastico in tutte le sue sfaccettature. Tornando a Crowe, egli è abile sia nei panni del generale che nei panni dello schiavo prima e del gladiatore poi. Lo scopo è quello di riportare la repubblica a Roma (pura utopia come la storia romana ci racconta) e di eliminare un delirante Commodo impossessatosi di Roma dopo il parricidio di Marco Aurelio.
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Ridley Scott ci colpisce ancora una volta. Con l'azione ci sa fare(vedi Alien)ma con la storia un pò meno. Il Gladiatore non rispecchia ciò che è realmente avvenuto sotto Marco Aurelio e Commodo ma interpreta romanzando la storia romana. Scott se ne infischia della realtà e se questi sono i risultati come dargli torto. Russel Crowe spadroneggia per tutta la durata del film accompagnato da un abilissimo J. Phoenix che ci regala un personaggio fantastico in tutte le sue sfaccettature. Tornando a Crowe, egli è abile sia nei panni del generale che nei panni dello schiavo prima e del gladiatore poi. Lo scopo è quello di riportare la repubblica a Roma (pura utopia come la storia romana ci racconta) e di eliminare un delirante Commodo impossessatosi di Roma dopo il parricidio di Marco Aurelio. I molti errori storici (alcuni abbastanza goffi e ridicoli) non cambiano la sostanza dei fatti: Scott ha realizzato un film che rimarrà nella storia del cinema e nelle memorie di chi lo ha visto e chi lo ha apprezzato veramente! Un film da vedere e rivedere soprattutto per un Russel Crowe assolutamente divino (la prestazione migliore dell'americano)in un ruolo quello dell'eroe che appare facile da fare per un attore,a cui però Crowe ha dato nuova solfa consegnando agli annali un interpretazione esemplare e un film fantastico un autentico capolavoro di regia e recitazione.
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(di sergente hartman)
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[+] che nessuno tocchi massimo!
(di nihal)
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weach
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venerdì 24 settembre 2010
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il generale massimo in bilico fra perdono e sangue
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Il 16 settembre 2010 ho voluto rivedere nuovamente “Il Gladiatore” di Ridley Scott per cercare di decifrare una lettura più equilibrata. Ho avuto occasione rivisitare la versione " più lunga " con alcune scene assenti nel film commercializzata .
Sono stato attento spettatore e questa volta ho visto cose che non avevo notato:quel concetto strumentale della violenza è sempre accompagnato dal contrappasso di valori ideali quali l’onore tributato agli avi,la preghiera,la famiglia , la fedeltà , l’amore, la fede in Roma .Il generale Massimo sintetizza i valori ideali , da questi è inspirato ed a traverso questi costruisce la sua forza ; in lui è anche chiaro un desiderio di sostituire il pathos dell’ azione di sangue con il perdono .
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Il 16 settembre 2010 ho voluto rivedere nuovamente “Il Gladiatore” di Ridley Scott per cercare di decifrare una lettura più equilibrata. Ho avuto occasione rivisitare la versione " più lunga " con alcune scene assenti nel film commercializzata .
Sono stato attento spettatore e questa volta ho visto cose che non avevo notato:quel concetto strumentale della violenza è sempre accompagnato dal contrappasso di valori ideali quali l’onore tributato agli avi,la preghiera,la famiglia , la fedeltà , l’amore, la fede in Roma .Il generale Massimo sintetizza i valori ideali , da questi è inspirato ed a traverso questi costruisce la sua forza ; in lui è anche chiaro un desiderio di sostituire il pathos dell’ azione di sangue con il perdono .
Quando ho parlato di film ,come apparentemente storico, volevo semplicemente dire che “Il Gladiatore” non ha la pretesa di essere ricostruzione storica fedele ma che è romanzo liberamente tratto.
Ridley Scott ,da buon inglese, sa quanto forte sia i richiamo del sangue, ed anche su questo ha costruito il suo film ;non perderà la faccia per questo lavoro , per altro godibile,cinematografico ,spettacolare ,molto energetico e di alto profilo ,ma ci si aspettava, da lui che ha tanto navigato e fatto cinematografia di alto livello, forse maggiore autonomia decisionale , meno spirito di cassetta.
Ma in più occasioni Scott ha parlato delle sue scelte di fare spettacolo come finalità fine a se stessa.
Parafrasando alcuni contenuti di più interviste ci è parso di capire che" la sua volontà fosse quella di celebrare la grandiosità di Roma per tutto quello che è stata ,con gli intrighi, con la vita vissuta , l'ars pugnandi , l'inizio della decadenza , il tutto non attingendo rigorosamente dalla storia ma dando forza al mito romano e rivivificandolo"
Non c'è ignoranza ma solo voglia di offrire un azione ,forte ,potente, risonante .
Chi esce vincente da questo film è Russel Crowe ,splendido gladiatore , combattente coraggioso con l'amore per sua moglie, la famiglia e la sua Roma; una recitazione incisiva, energica , dinamica ,coinvolta ,appropriata.
Scott è intelligente e lui sa che in questo film "si è scoperto troppo" e quindi non cerca scuse e a volte tace ...ed è meglio.;poi sa di essere protetto da
da un film godibile,intenso e di alto profilo cinematografico .
Il gladiatore va ricordato anche per le tecniche cinematografiche di ripresa innovative ,vedi lo zoom suggestivo a 360°’ del Colosseo e le riprese nella dinamica dell’ azione di lotta traboccante ,esempio raffinato di gestione della tecnica dell’azione . .
Film che resta negli occhi e nel cuore per le sue contraddizioni di voglia di guerra e pace come del resto è la vita .
Meritevole
weach illuminati
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...cecilietta...
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domenica 1 luglio 2007
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il gladiatore che sfido' un impero
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ho 14 anni e ieri sera ho visto x la 1a volta "il Gladiatore". l'ho trovato così bello che sono subito corsa su internet x cercare la colonna sonora, alcune foto dell'attore protagonista Russell Crowe, e notizie sul regista!!!!
a tutti quelli che non l'hanno ancora visto e che sono finiti su questo sito x caso o x curiosità consiglio di vederlo nell'ambito della storia del film ma anche in quello della vera Storia, quella dell'Impero. credo che comunque la scenografia rispecchi quella che era allora la realtà che veniva vissuta tutti i giorni.
un'altra cosa che balza all'occhio è, a mio avviso, la magistrale interpretazione del generale/schiavo/gladiatore da parte di Russell Crowe!!!!! BRAVISSIMO!!!!
a quelli che l'hanno visto, che nn l'hanno saputo apprezzare e che tuttora lo criticano
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ho 14 anni e ieri sera ho visto x la 1a volta "il Gladiatore". l'ho trovato così bello che sono subito corsa su internet x cercare la colonna sonora, alcune foto dell'attore protagonista Russell Crowe, e notizie sul regista!!!!
a tutti quelli che non l'hanno ancora visto e che sono finiti su questo sito x caso o x curiosità consiglio di vederlo nell'ambito della storia del film ma anche in quello della vera Storia, quella dell'Impero. credo che comunque la scenografia rispecchi quella che era allora la realtà che veniva vissuta tutti i giorni.
un'altra cosa che balza all'occhio è, a mio avviso, la magistrale interpretazione del generale/schiavo/gladiatore da parte di Russell Crowe!!!!! BRAVISSIMO!!!!
a quelli che l'hanno visto, che nn l'hanno saputo apprezzare e che tuttora lo criticano, voglio solo dire: NON VENITE A ROMPERE A NOI CHE LO AMIAMO IN TUTTO IL SUO CONTESTO E LASCIATECI GODERE IL + FANTASTICO FILM DI RIDLEY SCOTT!!!!
un bacio a tutti gli appassionati della Storia!!!!!!!!!!!!!!!!
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[+] bravo crowe
(di chiara)
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(di la parda flora)
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(di josh)
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ylenia
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domenica 9 dicembre 2007
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un film magnifico,cionvolgente e riflessivo
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Dopo la guerracontro i germani vinta dal generale Massimo,il re Marco Aurelio decide che il suo successore sarà proprio lui.Commodo allora uccide il padre e dà ordine di uccidere Massimo e la sua famiglia.Massimo riesce a salvarsi ma non fu così per la sua famiglia.Massimo in africa diventa un gladiatore sotto la "guida" di Proximo.Arrivano al colosseo di Roma dove Commodo ha riaperto i giochi e dopo aver visto combattere il gladiatore decide di conoscerlo.Con grande sorpresa vede che è Massimo che lo minaccia e lo sfida a duello.Il duello finisce con la vittoria di Massimo che però muore a causa di una ferita inflitta da Commodo prima del duello.Questo è uno dei film più interessanti,coinvolgenti e riflessivi che ho mai visto.
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Dopo la guerracontro i germani vinta dal generale Massimo,il re Marco Aurelio decide che il suo successore sarà proprio lui.Commodo allora uccide il padre e dà ordine di uccidere Massimo e la sua famiglia.Massimo riesce a salvarsi ma non fu così per la sua famiglia.Massimo in africa diventa un gladiatore sotto la "guida" di Proximo.Arrivano al colosseo di Roma dove Commodo ha riaperto i giochi e dopo aver visto combattere il gladiatore decide di conoscerlo.Con grande sorpresa vede che è Massimo che lo minaccia e lo sfida a duello.Il duello finisce con la vittoria di Massimo che però muore a causa di una ferita inflitta da Commodo prima del duello.Questo è uno dei film più interessanti,coinvolgenti e riflessivi che ho mai visto.Gli attori sono eccezionali infatti è impossibile distrarsi.Ci sono alcune immagini crude che mettono in rilevanza l'orrenda realtà del tempo.Il momento più orrendo del film è quando Massimova dalla sua famiglia e vede che è stata bruciata. Quel momento ti tocca veramente tanto.
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alex4lp
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giovedì 3 novembre 2011
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complessità inimmaginabile
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Questo film va ben oltre gli effetti speciali e l'epicità. Questo film è l'espressione massima dell'arte e della poetica. Non a caso, un certo Luciano Pavarotti, ha fatto chiudere un cinema per vederselo e ha cantato una canzone (fatta scrivere appositamente) in suo onore. E stiamo parlando del massimo esponente mondiale dei cantanti di Lirica. La complessità di questo film è davvero inimmaginabie: i dialoghi sono ciò che mi colpisce di più: la ricercatezza maniacale della forma finalizzata alla massima resa dei concetti, partono dalla bocca e arrivano direttamente al cuore, non dando tempo al cervello di comprenderli subito a pieno. Ci vuole tempo per apprezzare le innumerevoli sfaccettature, come la Musica e il Montaggio, per esempio.
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Questo film va ben oltre gli effetti speciali e l'epicità. Questo film è l'espressione massima dell'arte e della poetica. Non a caso, un certo Luciano Pavarotti, ha fatto chiudere un cinema per vederselo e ha cantato una canzone (fatta scrivere appositamente) in suo onore. E stiamo parlando del massimo esponente mondiale dei cantanti di Lirica. La complessità di questo film è davvero inimmaginabie: i dialoghi sono ciò che mi colpisce di più: la ricercatezza maniacale della forma finalizzata alla massima resa dei concetti, partono dalla bocca e arrivano direttamente al cuore, non dando tempo al cervello di comprenderli subito a pieno. Ci vuole tempo per apprezzare le innumerevoli sfaccettature, come la Musica e il Montaggio, per esempio. Hans Zimmer e Lisa Gerrard insieme a Ridley Scott, danno vita ad un qualcosa che non si era mai visto (né sentito) prima: non si può infatti scindere la musica dal montaggio, come fossero categorie a sé stanti, in quanto è la loro continua dialetticità a rendere unico questo film. 19 Temi accompagnato la lunga scalata dei personaggi verso la libertà, e tutti in costante crescendo. Notate ad esempio la melodia che troviamo quando Commodo si rivolge al padre nella sua disperazione di figlio abbandonato e incompreso: appena accennata da qualche arco, come un pianto di un'anima che non riesce a sfogare la tragicità che ha in potenza. Lo stesso identico tema, lo ritroviamo quando Massimo si rivela nella grande arena allo stesso Commodo, ma ora è più forte e più carico, si sentono le trombe, i toni sono più alti e minacciosi, giusto per richiamare alla memoria quella stessa tragedia che ora si è trasformata in rabbia. E poi, nel gran finale, dopo essersi spezzati interiormente alla scena in cui Commodo si sfoga con la sorella, sotto le struggenti note inventate da Hans Zimmer, ritroviamo ancora una volta questo tema; eppure ora è mostruosamente più forte, più drammatico, più carico, i tamburi, gli archi, le trombe, e il coro subentrano all'improvviso con una prepotenza dirompente e allo stesso tempo straziante. Sappiamo che la fine è vicina, siamo alla resa dei conti, in cui tutte le storie si intrecciano: quella di Commodo e suo padre, il sacrificio di Proximo e di Cicero, Massimo e la sua Famiglia, Lucilla e suo figlio Lucio. L'epica conclusione è nelle rose rosse sparse per il Colosseo e in questa musica celestiale che pervade l'ambiente a noi circostante, lasciando solo il giusto spazio per percepire lo schermo. Quello è il momento più alto del film, in cui tutto, le paure, le gioie, i dolori, le sofferenze, gli entusiasmi che abbiamo vissuto fino a lì, si concentrano dentro un unico punto a densità infinità in una regione dell'universo senza coordinate e senza tempo. Ecco perché ancora quel tema, quel motivo musicale: per richiamarci alla memoria tutto ciò che è avvenuto, che ha portato a ciò. Quella scena è portatrice di un significato talmente profondo, che è necessario vedere il film più volte per intuirlo, sentirlo dentro di sè ed infine comprenderlo. E così è per tutte, e dico tutte i temi musicali presenti in questo film. Sinceramente, in tutti i film che ho visto, che cominciano a non essere pochi, non ho mai trovato una cosa del genere, perché questo è valdio anche per tutti gli altri temi musicali presenti nel film, a partire da quelli più famosi. Poi va beh, gli attori, le interpretazioni di Massimo, Commodo, Proximo, Gracco, Marco Aurelio, Lucilla sono incredibili. In particolare e Joaquin Phoenix che conferisce al film quella tonalità scura, come un'ombra cupa e minacciosa che si avverte con l'istinto, spezzata dal coraggio impavido di Massimo che al contrario ci trasmette fiducia, speranza e forza. Come uno scontro eterno tra il bene ed il male, la psicologia intrinseca alle regole del mondo umano. Questo è Gladiator, per me.
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blacky
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martedì 12 ottobre 2010
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questa volta non si tratta di "degustibus.."
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Il gladiatore è uno dei tre migliori film di Ridley Scott insieme ad Alien e Blade Runner. Una regia più che perfetta guida un intramontabile ed eccezionale intepretazione di Russel Crowe, il quale ha conquistato (a volte accade nel cinema) meritatamente l'oscar come miglior attore protagonista. Unito a questa e ad altre straordinarie recitazioni (da non sottovalutare anche Richard Harris e Joaquin Phoenix) vi è una scenografia che ci fa immergere completamente nella storia e nelle battaglie mozzafiato.
"Il film non rispetta i fatti storici" è una delle tante critiche che sono state mosse verso il film, anche se Scott stesso premetteva che non era sua intenzione farlo.
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Il gladiatore è uno dei tre migliori film di Ridley Scott insieme ad Alien e Blade Runner. Una regia più che perfetta guida un intramontabile ed eccezionale intepretazione di Russel Crowe, il quale ha conquistato (a volte accade nel cinema) meritatamente l'oscar come miglior attore protagonista. Unito a questa e ad altre straordinarie recitazioni (da non sottovalutare anche Richard Harris e Joaquin Phoenix) vi è una scenografia che ci fa immergere completamente nella storia e nelle battaglie mozzafiato.
"Il film non rispetta i fatti storici" è una delle tante critiche che sono state mosse verso il film, anche se Scott stesso premetteva che non era sua intenzione farlo. Questa critica poteva essere valida per chiunque non avesse visto ancora questo capolavoro, dal momento che Il gladiatore è molto di più di una rappresentazione cinematografica dell' antica Roma: è una storia di onore e vendetta, elementi che rarissimamente sono stati ben narrati nel cinema. I bacchettoni prevenuti che si azzardano inoltre a dire che film come Quo Vadis sono molto più fedeli alla storia, sono pregati di andare a rivederselo oltre che andarsene a quel paese, giacchè tale pellicola, si dà il caso, sia impregnata di americanate, a partire delle mosse degli attori. Qui non si tratta di "degustibus non disputandum est", perchè chi offende le recitazioni, le scenografie e cosa più grave la sceneggiatura di questo film più che un critico è un ignorante cinico, che cerca l'errore in ogni minimo dettaglio. W Scott W Crowe W Il Gladiatore!!!!!
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[+] ma scusa..
(di oroargento)
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[+] semplicistico per te forse
(di blacky)
[ - ] semplicistico per te forse
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goal!
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giovedì 19 maggio 2011
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non c'è che dire: un capolavoro!
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La trama può sembrare un po' strana, ma io credo sia commovente e coinvolgente. Si tratta di una pellicola dove gli errori storici sono presenti, è vero, però non si tratta di uno di quelle ricostruzioni storiche in costume degli anni sessanta/settanta, ma si un film basato su una storia di pura immaginazione, dove l'esattezza storica non è essenziale, poiché era semplicemente necessario ricostruire un'atmosfera che ricordasse quell'epoca.
scene d'azione perfettamente dirette, crudezza e violenza tipica delle arene romane e una recitazione da oscar caratterizzeranno tutto il film. Degno di nota è il famoso e breve monologo pronunciato da Massimo a Commodo quando rivela la sua identità. La colonna sonora, eccezionale ed esaltante, si amalgama e adatta perfettamente a tutte le scene, sia che si tratti di un aspro combattimento, di un incontro clandestino tra ricchi potenti o di un inquietante discorso dell'imperatore.
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La trama può sembrare un po' strana, ma io credo sia commovente e coinvolgente. Si tratta di una pellicola dove gli errori storici sono presenti, è vero, però non si tratta di uno di quelle ricostruzioni storiche in costume degli anni sessanta/settanta, ma si un film basato su una storia di pura immaginazione, dove l'esattezza storica non è essenziale, poiché era semplicemente necessario ricostruire un'atmosfera che ricordasse quell'epoca.
scene d'azione perfettamente dirette, crudezza e violenza tipica delle arene romane e una recitazione da oscar caratterizzeranno tutto il film. Degno di nota è il famoso e breve monologo pronunciato da Massimo a Commodo quando rivela la sua identità. La colonna sonora, eccezionale ed esaltante, si amalgama e adatta perfettamente a tutte le scene, sia che si tratti di un aspro combattimento, di un incontro clandestino tra ricchi potenti o di un inquietante discorso dell'imperatore.
Tutto questo ci accompagna verso il commovente finale che dimostra quanto sia un capolavoro l'intero film.
5 stelle ben meritate!!!
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tony montana
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domenica 17 ottobre 2010
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uno spettacolo epico
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Massimo Decimo Meridio è il generale romano prediletto da Marco Aurelio, ma proprio per questo odiato da Commodo, figlio dell'imperatore. Marco Aurelio gli confida che, alla sua morte, passerà il trono a lui, scavalcando la successione genealogica. Commodo allora uccide prima il padre e poi tenta di uccidere anche Massimo, ma non ci riesce. La sua brutale violenza riuscirà ad abbattersi sulla moglie e sul figlioletto di Massimo, che distrutto dal dolore, viene portato in Africa dove inizia a fare combattimenti guadagnandosi la fama di gladiatore imbattibile. Tornato a Roma per esibirsi al Colosseo, diventa un eroe acclamato dalle folle. Il giorno della vendetta si avvicina sempre di più.
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Massimo Decimo Meridio è il generale romano prediletto da Marco Aurelio, ma proprio per questo odiato da Commodo, figlio dell'imperatore. Marco Aurelio gli confida che, alla sua morte, passerà il trono a lui, scavalcando la successione genealogica. Commodo allora uccide prima il padre e poi tenta di uccidere anche Massimo, ma non ci riesce. La sua brutale violenza riuscirà ad abbattersi sulla moglie e sul figlioletto di Massimo, che distrutto dal dolore, viene portato in Africa dove inizia a fare combattimenti guadagnandosi la fama di gladiatore imbattibile. Tornato a Roma per esibirsi al Colosseo, diventa un eroe acclamato dalle folle. Il giorno della vendetta si avvicina sempre di più. E proprio nel Colosseo incontrerà Commodo, in un ultimo, emozionante combattimento.
Ridley Scott è, non a caso, uno dei migliori cineasti degli ultimi tempi che ha filmato pellicole che sono diventate autentici cult: Alien e Blade Runner per la fantascienza, I duellanti per il genere drammatico oppure Thelma & Louise per il film on the road.Ma come per tutti i grandi registi, arriva il momento del kolossal storico e Scott, con questo Gladiatore, ha fatto veramente scintille, perché oltre a riportare in vita un genere morto da tempo ( il peplum ), ha dato fama e gloria al trentaseienne ( all’epoca ) Russell Crowe ( anche se il bravo attore australiano ha dimostrato fin dai tempi dell’esordio Skinheads di avere stoffa da vendere ), e ha dato vita ad uno dei migliori, se non il migliore dei film del decennio 2000-2010.Tanto per chiarire una cosa, Ridley Scott, con Il Gladiatore non intendeva fare una lezione di storia, quindi non aspettatevi un mattone dettagliato dalla prima sequenza all’ultima.Alla sua uscita nel 2000, Spartacus, Quo Vadis, Cleopatra, Ben-Hur e La Tunica hanno gridato vendetta, ma incongruenza storiche a parte, non si può non dire che questo filmone con la F maiuscola sia un autentico capolavoro.Scott fa un buon lavoro con la macchina da presa, riuscendo a rendere, grazie all’ottima fotografia di John Mathieson, Il Gladiatore un film dalla storia scontata, dal respiro epico.Perché la storia è scontata? Perché parla sempre di un tiranno che usurpa un trono, fa uccidere la famiglia dell’eroe, che dopo varie avventure, riesce a far fuori il diabolico despota finendo per ereditare un impero. Ovviamente questo soggetto è più adatto ad un film d’avventura più che a un film storico, però riesce ad adattarsi bene alla scenografia in qui la pellicola è ambientata.Peccato che Scott non si sia portato a casa l’Oscar alla regia che invece è andato a Soderbergh per il thriller Traffic ( se Scott non lo ha vinto in quell’occasione, temo che non lo vincerà mai ).Sensazionale la sceneggiatura di David Franzoni, che mescola fatti reali ( Massimo è un personaggio in parte esistito ), con fatti di fantasia ( Commodo è stato ucciso da un gladiatore che non si chiamava Massimo e per di più non era un feroce tiranno, ma fece anche delle cose buone per l’Impero; oppure i gladiatori erano prigionieri di guerra o schiavi, non soldati professionisti )Ottimi i costumi, anche se hanno qualche imprecisione ( i sandali indossati da Crowe nel duello contro le tigri sembrano più scarpe da ginnastica ).Come ho già scritto, Crowe aveva stoffa come attore fin dagli esordi, ma è stato con questo kolossal che è entrato prepotentemente nell’Olimpo dei migliori attori di Hollywood, mai esistiti.Crowe è conosciuto per la particolare ricerca maniacale per interpretare il suo personaggio al meglio e questo lo fa l’erede perfetto di Robert De Niro che anch’egli crea i suoi personaggi da dure ricerche. Crowe ha dimostrato un’intensità spaventosa, e una bravura con le armi “finte” che lo rendevano quasi un vero gladiatore.Ottimo Phoenix, odioso e magistrale che per la sequenza in cui parla a Massimo prima di pugnalarlo alle spalle, meritava l’Oscar.Splendida la Nielsen e straordinario Reed nel ruolo di Proximo il mentore di Massimo.Il merito va anche all’ottimo doppiaggio soprattutto quello del protagonista a cura di Luca Ward, la cui voce seducente sembra quasi riecheggiare dall’antichità.Da pelle d’oca quando Massimo dice ai suoi soldati: << Al mio segnale, scatenate l’Inferno! >>Da brividi le melodie di Hans Zimmer che danno un grande spessore alla pellicola soprattutto il tema eroico di Massimo e Now We Are Free la canzone culminante nel finale che invece di celebrare la vittoria del gladiatore contro il malvagio sovrano, è più un canto funebre visto che il protagonista raggiunge dopo l’aspro combattimento contro Commodo, i suoi famigliari uccisi ingiustamente dalle truppe di Commodo.Regia potente ed epica, ma allo stesso tempo drammatica e romantica. E c’è molto romanticismo nell’eroica avventura di Massimo. Imponenti eserciti in marcia contro i barbari della Germania, scenografie da urlo e le cruente scene di combattimento nel Colosseo.Saturo di violenza ( non si poteva narrare una storia di battaglie senza essere un po’ cruenti ), di battaglie cruente e sangue finto a litri, ricevette recensioni negative per le terribili deformazioni storiche ed è considerato anche il film più computerizzato della storia del cinema a livello scenografico.Ma cosa dicono? Una parte degli interni ed esterni di Roma sono stati girati a Cinecittà, alla faccia del computer.Il Gladiatore è il film della mia infanzia ( avevo 4 anni quando lo vidi la prima volta ), ed è anche, oltre al film di Scott più riuscito, è sicuramente uno spettacolo di puro cinema epico.Memorabile.
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